Alcune società finanziarie vorrebbero acquistare le centrali a carbone asiatiche per chiuderle nel giro di 15 anni
La lotta al carbone passa anche dalle società finanziarie. L’assicuratore britannico Prudential, i finanziatori Citi e HSBC, BlackRock Real Assets e non solo, secondo quanto scrive Reuters, sono pronti ad unire le forze per accelerare la chiusura delle centrali elettriche a carbone dell’Asia, provando a ridurre drasticamente le emissioni di carbonio del continente. A guidare l’alleanza sarebbe la Banca asiatica di sviluppo.
I PIANI DI CITI, HSBC, BLACKROCK REAL ESTATE
I finanziatori vorrebbero dare vita ad partnership pubblico-privata per acquistare gli impianti e dismetterli entro 15 anni, molto prima della loro vita abituale, dando ai lavoratori il tempo di andare in pensione o trovare un nuovo lavoro e consentendo ai paesi di passare a fonti di energia rinnovabile.
“Il settore privato ha grandi idee su come affrontare il cambiamento climatico e stiamo colmando il divario tra loro e gli attori del settore ufficiale”, ha affermato il vicepresidente dell’ADB Ahmed M. Saeed.
“Se riesci a trovare un modo ordinato per sostituire quegli impianti prima e ritirarli prima, non dall’oggi al domani ovviamente, si apre uno spazio più prevedibile e enormemente più grande per le energie rinnovabili”, Donald Kanak, presidente di Prudential’s Insurance Mercati in crescita, ha detto a Reuters.
LA VIA SEMPLICE
Piani a parte, per ora il carbone resta la via più semplice ed economica per la produzione di energia in Asia e nei Paesi in via di sviluppo. L’Agenzia internazionale per l’energia prevede che la domanda globale di carbone aumenterà del 4,5% nel 2021, con l’Asia che rappresenterà l’80% di tale crescita.