BMI, un’unità di ricerca di Fitch Solutions, ha previsto che una carenza di litio potrebbe verificarsi già nel 2025, in gran parte a causa della domanda cinese, che supera l’offerta
Negli ultimi anni, con la spinta all’elettrificazione che sta crescendo senza sosta, i mercati del litio sono esplosi. I produttori di auto elettriche, come Tesla, si sono mossi per assicurarsi le forniture, in un contesto di rapida crescita dei veicoli elettrici e di scarse scorte di litio, facendo salire i prezzi del carbonato di litio di oltre 6 volte e dello spodumene di quasi 20 volte, nell’arco di pochi anni. Nei mercati delle materie prime, però, la cura per i prezzi elevati sono i prezzi elevati. In altre parole, quello che sale poi dovrà scendere: i prezzi del litio, infatti, sono crollati nel 2023 sono crollati, invertendo anni di guadagni.
I PREZZI DEI DERIVATI DEL LITIO
Dopo aver raggiunto il massimo storico di 595.000 yuan per tonnellata (81.360 dollari) nel novembre 2022, i prezzi del carbonato di litio in Cina sono crollati al livello peggiore degli ultimi due anni, a 174.500 yuan/t (23.860 dollari/tonnellata) ad ottobre 2023, buono per una correzione superiore al 70%, poiché una serie di catalizzatori negativi si sono uniti e hanno messo fine al più grande rally mai registrato dal litio. Anche se diversi fattori sono responsabili della svendita, quello che ha veramente spaventato i mercati è l’incombente offerta in arrivo da Cina, Australia e Cile. “L’offerta sta arrivando molto rapidamente. La domanda resta forte, ma i prezzi ormai da qualche tempo sono insostenibili”, ha spiegato l’analista di Ord Minnett Dylan Kelly.
La situazione – scrive Alex Kimani su Oilprice – è ancora più disastrosa per i mercati dell’idrossido di litio, grazie in gran parte alla performance fiacca del settore delle batterie al nichel cobalto manganese (NCM) rispetto al settore delle batterie al litio ferro fosfato (LFP). “Il mercato delle batterie NCM è senza vita e non c’è quasi nessuna domanda di idrossido di litio. Pertanto, il prezzo dell’idrossido di litio non è un problema perché, senza domanda, nessuno lo comprerà, per quanto basso sia il prezzo”, ha dichiarato a Fast Markets un produttore cinese di litio.
L’ACQUISTO (FALLITO) DI LIONTOWN DA PARTE DI ALBEMARLE
Il crollo del prezzo del litio potrebbe essere una delle ragioni principali per cui Albemarle – un colosso americano del minerale – ha gettato la spugna, nel tentativo di acquisire lo sviluppatore australiano di litio Liontown Resources per oltre 4 miliardi di dollari. “Il nostro impegno con il team Liontown è stato significativo e produttivo. Apprezziamo il livello di cooperazione che abbiamo ricevuto e ringraziamo l’intero team per i loro sforzi. Detto questo, andare avanti con l’acquisizione, in questo momento, non è nelle possibilità di Albemarle”, ha affermato Kent Masters, amministratore delegato di Albemarle.
La società statunitense ha sottolineato “la crescente complessità” della transazione proposta come fattore determinante nella sua decisione. Anche se la recente mossa della donna più ricca d’Australia, Gina Rinehart, di aumentare la sua offerta a poco meno del 15% necessario per bloccare potenzialmente l’acquisizione di Albemarle potrebbe aver avuto un ruolo, va notato che i prezzi del litio erano molto più alti quando Albermalke ha fatto la prima offerta per Liontown. Quest’ultima attualmente sta sviluppando uno dei depositi di litio di roccia dura più grandi e di altissima qualità al mondo. Sia le azioni di ALB che quelle di Liontown sono crollate di quasi il 10% nella sessione intraday di giovedì scorso.
I PIANI DI TESLA E STELLANTIS
Nel 2022 Tesla chiese alle autorità locali i permessi per costruire una fabbrica per produrre idrossido di litio destinato alle batterie a Robstown, in Texas. Oggi, ad un anno di distanza, l’azienda di Elon Musk sta per aprire la sua prima raffineria di litio, che dovrebe iniziare le attività entro il primo trimestre del 2024. Il direttore operativo senior di Tesla, Jason Bevan, ha spiegato che “metteremo in servizio le risorse più o meno dall’inizio del prossimo anno. Poi andremo avanti per tutta la prima metà del 2024, per aumentare la produzione nella seconda metà dell’anno”. La fabbrica di idrossido di litio di Tesla dovrebbe garantire 165 nuovi posti di lavoro.
Nel frattempo, l’italo-francese Stellantis ha siglato un importante accordo con Argentina Litio y Energia, il ramo operativo di Argentina Lithium & Energy. Attraverso un investimento di 90 milioni di dollari, Stellantis acquisirà una partecipazione del 19,9% in ALE, supportando così 4 iniziative chiave in Argentina. In base all’accordo, della durata di 7 anni, le prime consegne dovrebbero iniziare nel 2028.
LE PREVISIONI SULLA DISPONIBILITÀ DI LITIO NEI PROSSIMI ANNI
Il motto sui prezzi alti vale però anche per i prezzi bassi. Questi ultimi, quini, sono la migliore cura per i prezzi bassi, e alcuni esperti ora prevedono che, tra soli due anni, il mondo potrebbe affrontare una carenza di litio. BMI, un’unità di ricerca di Fitch Solutions, ha previsto che una carenza di litio potrebbe verificarsi già nel 2025, in gran parte a causa della domanda cinese, che supera l’offerta. “Nel periodo 2023-2032 prevediamo una crescita media annua del 20,4% su base annua per la domanda cinese di litio per i soli veicoli elettrici”, afferma il rapporto. Al contrario, BMI prevede che l’offerta di litio della Cina nello stesso periodo crescerà ad un ritmo molto più lento, pari al 6% annuo, sottolineando che questo tasso non è sufficiente a soddisfare neanche un terzo della domanda prevista. L’incapacità della Cina di soddisfare la propria domanda di litio, nonostante sia il terzo produttore mondiale, rappresenta un disastro per gli altri Paesi, che fanno affidamento sul litio cinese.
IL BOOM DELLE AUTO ELETTRICHE PORTERÀ AD UNA CARENZA DI LITIO?
La rapida adozione delle auto elettriche è la ragione principale per cui la Cina ha sviluppato un interesse insaziabile per il metallo bianco, con BloombergNEF che prevede che le vendite di nuove auto elettriche in Cina quest’anno rappresenteranno il 60% delle vendite globali, con 14,1 milioni di unità. Lo scorso anno le vendite di auto elettriche in Cina hanno rappresentato circa un quarto delle vendite totali di automobili del Paese, quasi il doppio del tasso degli Stati Uniti (una su sette) e di una su otto in Europa. Non è però solo la Cina a registrare una crescita straordinaria dei auto elettriche: secondo le previsioni di S&P Global Commodity Insights, le vendite globali nel 2023 raggiungeranno i 13,8 milioni di unità, ed entro il 2030 saliranno ad oltre 30 milioni.
“Crediamo fondamentalmente in una carenza per l’industria del litio. Naturalmente prevediamo una crescita dell’offerta, ma la domanda è destinata a crescere ad un ritmo molto più rapido”, ha affermato Corinne Blanchard, direttrice ricerca sul litio e sulle tecnologie pulite di Deutsche Bank. Blanchard prevede “un deficit modesto”, compreso tra 40.000 e 60.000 tonnellate di carbonato di litio equivalente, entro la fine del 2025, ma prevede un deficit molto più ampio – pari a 768.000 tonnellate – entro la fine del 2030.
Non tutti, però, sono convinti della tesi boom di auto elettriche = carenza di litio. L’analista di Bank Of America Steve Byrne prevede che l’eccesso di litio continuerà nel 2025 “con un periodo di utili e pressione sui margini lungo tutta la catena del valore”. BofA ha declassato ALB da “neutral” ad “underperform” con un obiettivo di prezzo di 161 dollari, ridotto da 212 dollari, adducendo come motivazione il continuo eccesso di offerta di litio.