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Fotovoltaico

Il fotovoltaico? Ha ripreso slancio. Ma il flottante può essere la soluzione per il futuro

Intervista al presidente di Green Ideal Holding Simone Zilio: Questa tecnologia non consuma suolo e non utilizza aree pregiate per l’agricoltura

“Il fotovoltaico ha ripreso vigore nell’ultimo anno e mezzo anche a seguito della crisi energetica che ha visto un aumento dei prezzi dell’energia di 4-5 volte rispetto al passato. Il governo nei primi mesi di quest’anno ha fatto dei decreti molto specifici per ridurre la dipendenza energetica dagli altri paesi e in particolare dalla Russia e ha messo in campo delle semplificazioni agli iter autorizzativi soprattutto per il fotovoltaico che nei prossimi 7-8 anni sarà la fonte di produzione di energia più sostenuta: sono previsti circa 30mila MW per il settore residenziale e l’industria ma anche per impianti di grande scala che vanno da 1MW fino a 100MW”. È quanto ha detto Simone Zilio, amministratore delegato di Green Ideal Holding in una conversazione con ENERGIA OLTRE sull’attuale situazione del fotovoltaico in Italia.

Qual è la situazione attuale per quanto riguarda il permitting dei nuovi impianti?

“In sostanza ci sono state fortissime criticità autorizzative e per questo sono stati fatti dei decreti per semplificare gli iter. Ma non ancora sufficienti per sbloccare la situazione – ha affermato Zilio -. Ci sono moltissimi progetti che ancora vengono bloccati o ottengono pareri negativi delle sovrintendenze perché gli impianti più grandi vanno a utilizzare aree agricole e questo non è ben visto sia dalle sovrintendenze sia dalle associazioni del settore agricolo. Per questo si stanno cercando delle soluzioni per realizzare degli impianti fotovoltaici che consentano anche di coltivare il terreno”.

Quali sono queste soluzioni?

“Noi come società abbiamo fatto un accordo con gruppo francese Laketricity che ha esperienza nel settore del fotovoltaico flottante e abbiamo avviato una serie di istanze in centro sud Italia per utilizzare invasi e vasche a uso irriguo e in parte potabile per installare questi impianti fotovoltaici flottanti”.

Quali sono i benefici di questa tecnologia?

“Prima di tutto non consuma suolo e non utilizziamo aree pregiate per l’agricoltura, in secondo luogo c’è una minore evaporazione di acqua all’interno degli invasi. Infine l’impianto produce una percentuale di energia più elevata per effetto del raffreddamento dei moduli dovuto alla presenza dell’acqua. Un altro pregio, inoltre, è l’utilizzo delle infrastrutture già esistenti perché ci sono strade e linee elettriche già realizzate vicino agli invasi”.

Com’è la situazione di questa tecnologia nel contesto italiano?

“Il governo nel decreto del 1 marzo 2022 n. 17 ha dato la possibilità di realizzare questa tipologia di impianti garantendo delle semplificazioni fino a una potenza di 10MW e dato la possibilità di inserirla nei prossimi decreti di incentivazione. C’è insomma un segnale positivo verso il fotovoltaico flottante”.

Come società quali sono i vostri piani per l’immediato futuro?

“Con Green Ideal Holding abbiamo presentato 60 diverse istanze per impianti flottanti. Di fatto la potenzialità in Italia è molto elevata e speriamo che il governo conceda contingenti elevati nei prossimi decreti che spero arriveranno entro fine anno inizi del prossimo e che copra i prossimi 5 anni”.

Qual è la differenza con il fotovoltaico tradizionale?

“Il pregio a differenza del fotovoltaico tradizionale è che ci sono dei benefici anche per le infrastrutture pubbliche perché il demanio incassa i canoni per queste aree oltre ad esserci dei benefici per il consumo in sito a prezzi agevolati dell’energia prodotta. Senza dimenticare che ci sono soluzioni galleggianti che prevedono anche l’installazione di canneti, ad esempio, in zone con forti vincoli per creare zone naturalistiche e ridurre l’impatto ambientale”.

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