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GNL

Il GNL è sempre più indispensabile, nel 2023 Stati Uniti maggiore esportatore

Tra i progetti più rilevanti che il nostro Paese ha in cantiere per aumentare l’approvvigionamento delle forniture e garantire la sicurezza energetica vi sono i discussi rigassificatori GNL di Piombino e Ravenna

Nel 2022 le importazioni di gas via gasdotto dalla Russia all’Europa si sono ridotte di 80 miliardi di metri cubi, compensate per circa tre quarti dalla contestuale ricomposizione dei flussi globali di gas naturale liquefatto (GNL) dalle destinazioni asiatiche verso l’Europa. Il GNL, già da alcuni anni, ha assunto quindi un ruolo determinante nello scenario globale dei mercati dell’energia.

IL GNL IN EUROPA E IN ITALIA

I volumi di GNL importati in Europa a dicembre sono andati a Francia (1,32 milioni di tonnellate), Regno Unito (1,12 milioni di tonnellate), Turchia (910.000 tonnellate), Olanda (820.000 tonnellate), Spagna (640.000 tonnellate), Italia (590.000 tonnellate), Belgio (530.000 tonnellate mt), Germania (290.000 mt), Polonia (230.000 mt), Grecia (140.000 mt), Croazia (140.000 mt), Finlandia (130.000 mt), Portogallo (120.000 mt) e Lituania (70.000 mt). Gli Stati Uniti hanno fornito il 51% del GNL totale, mentre la Russia il 13% e l’Algeria il 7%.

I RIGASSIFICATORI DI RAVENNA E PIOMBINO

Tra i progetti più rilevanti che il nostro Paese ha in cantiere per aumentare l’approvvigionamento delle forniture e garantire la sicurezza energetica vi sono i discussi rigassificatori di Piombino e Ravenna.

IL RIGASSIFICATORE DI PIOMBINO

Lo scorso ottobre Gaetano Mazzitelli, Chief Commercial & Regulatory Officer di Snam, ha dichiarato che, “abbiamo raggiunto degli eccellenti risultati sul rigassificatore di Piombino, la cui capacità di rigassificazione è stata venduta al 100% per l’anno in corso, al 95% per i prossimi due anni e all’86% per i prossimi 20 anni. I due rigassificatori di Ravenna e Piombino consentiranno all’Italia di disporre di una capacità di rigassificazione aggiuntiva di 10 miliardi di metri cubi di gas e diversificare ulteriormente le importazioni. Per quanto riguarda l’impianto di Ravenna, le attività di messa in funzione proseguono e contiamo di renderlo operativo entro la fine del 2024”. Secondo le previsioni di Snam, la Golar Tundra (la nave rigassificatrice di Piombino) porterà nella rete italiana circa 5 miliardi di metri cubi all’anno, così come il rigassificatore di Ravenna. “Insieme agli altri tre rigassificatori esistenti, le due FSRU porteranno il GNL italiano a 28 miliardi di forniture”, ha spiegato l’amministratore delegato di Snam, Stefano Venier.

Non tutti, però, sono favorevoli al progetto: nei mesi scorsi infatti alcuni comitati di Piombino si sono detti contrari alla collocazione nel porto toscano della nave rigassificatrice Golar Tundra, e lo scorso 20 dicembre, al Tar del Lazio, si è tenuta l’udienza. Il giudice ha discusso il merito della causa, ma ha trattenuto il giudizio, con la sentenza che è stata quindi rinviata a data da destinarsi.

IL RIGASSIFICATORE DI RAVENNA

Per quanto riguarda invece l’impianto previsto a Ravenna, ad inizio dicembre Snam ha acquistato la “BW Singapore”, la nave rigassificatrice che sarà installata al largo delle coste della città romagnola, a circa 8 chilometri dalla località Punta Marina. Venduta da BW LNG, la compagnia di trasporto di gas più importante al mondo, è costata 400 milioni di dollari (circa 370 milioni di euro). La BW Singapore è una FSRU (Floating Storage and Regasification Unit) che può essere impiegata sia come metaniera, per trasportare il GNL, sia come impianto di rigassificazione. La BW Singapore ha una capacità di stoccaggio di 170mila metri cubi di gas e una capacità di rigassificazione di circa 5 miliardi di metri cubi all’anno.

I lavori preparatori sono iniziati a fine giugno. All’inizio del 2024 sarà posizionata la piattaforma a cui ancorare la nave, in estate inizierà la posa delle condotte sottomarine, mentre l’arrivo della nave è previsto tra un anno, a dicembre. Il nuovo metanodotto sulla terraferma è lungo 32 chilometri e collegherà le condotte sottomarine alla rete nazionale del gas da cui verrà distribuito in tutta Italia.

USA LEADER GLOBALE DELL’OFFERTA DI GNL

Nel frattempo, il mese scorso le esportazioni statunitensi di gas naturale liquefatto hanno raggiunto livelli record mensili e annuali, secondo i dati di monitoraggio delle navi cisterna. Secondo gli analisti, ciò consentirà agli Stati Uniti di scavalcare Qatar e Australia e diventare il più grande esportatore di GNL nel 2023.

“Nel 2023 gli USA sono stati i protagonisti della crescita globale dell’offerta di GNL, a dicembre dai terminal statunitensi ne sono uscite 8,6 milioni di tonnellate”, ha affermato Alex Munton, direttore ricerca globale su gas e GNL per la società di consulenza Rapidan Energy Group. In base ai dati del governo americano, nel 2022 il più maggiore esportatore di GNL è stato il Qatar, mentre al secondo posto si è piazzata l’Australia. “La produzione record degli USA – ha spiegato Munton – è stata guidata da due fattori: il ritorno a pieno servizio del terminal Freeport LNG – che ha aggiunto le 6 tonnellate – e la produzione dell’intero anno dell’impianto Calcasieu Pass di Venture Global LNG, che ha aggiunto 3 tonnellate in più rispetto al 2022”.

IL RIAVVIO DEL TERMINAL FREEPORT LNG

I dati LSEG hanno mostrato che le esportazioni dagli Stati Uniti per l’intero anno sono aumentate del 14,7%, a 88,9 milioni di tonnellate, guidate in gran parte dal ritorno alla piena produzione dell’impianto Freeport LNG – che aveva subìto un incendio nel 2022 – e dal fatto che altre aziende hanno aumentato l’efficienza delle loro attività.

LE DESTINAZIONI: A DICEMBRE EUROPA PRIMA REGIONE

Nel 2022 le spedizioni ammontavano a 77,5 milioni di tonnellate. L’Europa lo scorso mese è rimasta la principale destinazione del GNL proveniente dagli Stati Uniti, con 5,43 tonnellate (poco più del 61%). A novembre, il 68% delle esportazioni di GNL USA era destinato all’Europa. L’Asia è stato il secondo mercato di esportazione del GNL statunitense, assorbendo 2,29 milioni di tonnellate (il 26,6%, delle esportazioni). Le esportazioni statunitensi verso l’America Latina ammontavano a mezzo milione di tonnellate, poco meno del 6% delle esportazioni totali.

Secondo gli analisti di Rystad Energy, il calo mese su mese riflette le temperature più calde del normale in Europa e livelli di stoccaggio elevati. Gli stoccaggi europei di gas all’inizio di dicembre erano pieni per circa il 97%.

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