Alla base della decisione sul nuovo intervento sul Fer X c’è un dato allarmante: nel corso del 2023, la quota di approvvigionamento di tecnologie fotovoltaiche dell’UE da Paesi terzi, e in particolare dalla Cina, è risultata “di molto superiore al 50%”.
Il governo italiano ha introdotto una modifica cruciale al meccanismo di incentivazione per le energie rinnovabili (il cosiddetto decreto FERX Transitorio), istituendo una procedura d’asta dedicata per gli impianti fotovoltaici che non utilizzano componenti chiave di origine cinese. La decisione, volta ad anticipare l’applicazione del “Net-Zero Industry Act” europeo, mira a rafforzare la resilienza della filiera produttiva continentale, oggi fortemente dipendente dalle importazioni asiatiche, in particolare dalla Cina. La novità è contenuta in un decreto firmato il 4 agosto 2025 dal Ministro dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica, Gilberto Pichetto Fratin, e pubblicato il 27 agosto sul sito del Ministero. Il provvedimento modifica il precedente decreto del 30 dicembre 2024, che regola gli incentivi per gli impianti a fonti rinnovabili con costi vicini alla competitività di mercato.
IL CONTESTO: LA DOMINANZA CINESE E LA RISPOSTA EUROPEA
La mossa del governo si inserisce in un quadro normativo europeo in rapida evoluzione. Il decreto cita esplicitamente il “Net-Zero Industry Act” (Regolamento UE 2024/1735) e i relativi regolamenti di esecuzione, che stabiliscono criteri di “resilienza” per le aste sulle rinnovabili. L’obiettivo è favorire la produzione di tecnologie a zero emissioni nette all’interno dell’Unione.
Alla base della decisione c’è un dato allarmante: nel corso del 2023, la quota di approvvigionamento di tecnologia fotovoltaica dell’UE da Paesi terzi, e in particolare dalla Cina, è risultata “di molto superiore al 50%”. Di fronte a questa dipendenza, il governo ha ritenuto necessario “anticipare l’applicazione” delle norme europee, introducendo criteri non legati al prezzo per valorizzare il contributo delle aste alla resilienza industriale.
COME FUNZIONERÀ LA NUOVA ASTA “RESILIENTE”
Il decreto introduce un nuovo articolo, il 5-bis, al precedente “FERX Transitorio”. Ecco i punti chiave della nuova procedura:
Quota Dedicata: Viene riservata una quota di potenza, non superiore al 20% del contingente massimo disponibile per il fotovoltaico, per un’asta dedicata a impianti che rispettano specifici criteri di resilienza.
Criteri di Preselezione “Anti-Cina”: Per accedere a questa asta speciale, gli impianti fotovoltaici sopra 1 MW dovranno garantire che:
Il modulo fotovoltaico non sia assemblato in Cina.
Le celle fotovoltaiche non siano originarie della Cina.
Gli inverter non siano originari della Cina.
Almeno un altro componente chiave dell’impianto (secondo la lista UE) non sia di origine cinese.
Tempistiche: La procedura d’asta avrà una finestra di trenta giorni per la presentazione delle domande. Le graduatorie dovranno essere pubblicate entro i successivi quarantacinque giorni e, in ogni caso, non oltre il 31 dicembre 2025.
DISPOSIZIONI TRANSITORIE E PROSSIMI PASSI
Il decreto prevede anche una fase transitoria per gestire il cambiamento. Le aziende che hanno già presentato domanda per la procedura d’asta in corso potranno annullarla senza penalità, a condizione che ripresentino l’istanza per partecipare alla nuova asta “resiliente”.
Entro cinque giorni dall’entrata in vigore del decreto, il Ministero, su proposta del GSE (Gestore dei Servizi Energetici), aggiornerà le regole operative e definirà la metodologia per calcolare i contingenti di potenza per la nuova procedura.
Il provvedimento, che ha acquisito i pareri favorevoli di ARERA (Autorità di Regolazione per Energia Reti e Ambiente) e della Conferenza Unificata, entra in vigore il giorno successivo alla sua pubblicazione sul sito del MASE, confermando la volontà del governo di accelerare su una politica industriale per le rinnovabili che guardi non solo ai costi, ma anche alla sicurezza e all’autonomia strategica.