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Russia

Il matrimonio tra Russia e Cina sulle auto non conosce crisi

I russi comprano sempre più auto cinesi e GAC tenta la conquista di Mosca con modelli progettati ad hoc per il mercato nazionale. Le rivelazioni di una fonte interna a Shangai Securities News

Prosegue a gonfie vele la luna di miele tra Cina e Russia, che sarà presto invasa da nuovi modelli di auto progettati per conquistare il mercato. Infatti, le vetture Made-in-China spopolano a Mosca e le case produttrici realizzano modelli vogliono sfruttare il primato nelle importazioni nazionali. L’ultima in ordine cronologico è il gigante cinese di proprietà statale GAC, che riunisce i marchi Aion, Hycan e Trumpchi, secondo quanto ha rivelato una fonte interna al giornale Shangai Securities News.

GAC PREPARA L’ASSALTO ALLA RUSSIA

Poco meno dell’80% delle automobili straniere in Russia proviene dalla Cina, un numero destinato ad aumentare sempre più. Infatti, a breve arriveranno a Mosca nuovi modelli cinesi progettati per conquistare il mercato russo, secondo Shangai Security News. Le nuove vetture saranno realizzate da GAC, gruppo statale cinese che nel 2022 ha venduto 2,4 milioni di vetture, in crescita del 14% rispetto all’anno precedente. I modelli destinati al mercato russo sarebbero la compatta sportiva Emkoo, la sedan Empow e il Suv GS3 Power, presentati pochi giorni fa durante una visita alla fabbrica di Urumqi.

I RUSSI SCELGONO SEMPRE PIÙ LE CINESI

Nel 2022 i russi hanno acquistato 121.800 automobili costruite in Cina. Numeri importanti che sono cresciuti ancora di più quest’anno. Nel solo mese di giugno le importazioni di automobili sono aumentate del 42% rispetto allo stesso mese dell’anno precedente, il 49% del mercato automotive nazionale, secondo Autostat. Transazioni che hanno superato la cifra record di 1 miliardo di dollari.

Il 76% delle automobili importate in Russia negli ultimi sei mesi proviene dall’Impero del Dragone.
Nello stesso periodo le esportazioni delle case automobilistiche cinesi sono aumentate di sei volte rispetto al primo semestre del 2022, arrivando a toccare quota 4,6 miliardi di dollari, secondo le stime doganali cinesi. L’80% delle vetture vendute sono firmate Cheryl, Haval e Geely.

LA STRATEGIA CINESE IN RUSSIA

L’ “invasione” dell’automotive cinese ai danni della Russia non si limita alle importazioni. Infatti, l’esodo delle case occidentali dopo l’invasione dell’Ucraina ha spinto diverse imprese dell’Impero del Dragone a stringere partnership con aziende russe per assemblare automobili nelle fabbriche inutilizzate e fornire componenti. Renault, Toyota e Nissan hanno venduto le loro fabbriche e altri asset al Russia’s Central Automobile and Engine Research and Development Institute (NAMI), un ente statale.

La catena di concessionarie Avtodom ha acquistato l’impianto di Mercedes-Benz a Mosca, dove assemblerà auto cinesi. Inoltre, Volkswagen ha ceduto la fabbrica di Kaluga all’azienda russa Avilon.

In parole povere, le europee perdono pezzi e le cinesi guadagnano sempre più quote di mercato.

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