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Petrolio

Il petrolio e i prezzi creano angosce: le risposte delle compagnie americane

Il contesto ormai è chiaro: costo energetico sempre più su e offerta calante. Gli imprenditori danno rassicurazioni sulla produzione? Differenze tra società statali e private

Non è facile orientarsi nel panorama energetico attuale.  Negli Stati Uniti, le imprese petrolifere più che reagire agli ormai abituali aumenti di prezzo dell’energia stanno rassicurando gli azionisti. Questa logica profittuale è da un lato in linea con le necessità e gli obiettivi interni dei produttori, sottolinea un’analisi Oilprice. Dall’altro, però, si scontra con una fase sociale e ambientale delicata, che necessita di altre risposte.

IL QUADRO AMERICANO

In un articolo a firma Dan Eberhart, Forbes ha spiegato come la politica ESG – Environmental, Social and Governance – stia impattando sulla posizione dei produttori a stelle e strisce nel settore dello scisto. Tutto dipende da se e come soddisfare non solo i suddetti parametri ma conseguentemente anche gli interessi collegati, ad esempio degli azionisti.

Secondo l’analista di Forbes, la risposta dei privati dello scisto – tradotta in aumenti di spesa – si spiegherebbe non tanto con la voglia di intervenire verso l’alto sulla produzione e rispondere così ai prezzi e al mercato. Ma si legherebbe alla necessità/volontà  di tenere a bada gli azionisti. Simile discorso potrebbe farsi nei casi europei di BP, Shell e Total. Di contro, si può citare un rapporto di IHS Markit secondo cui negli Usa è proprio grazie alle compagnie private che la produzione di barili giornalieri ha potuto tirare un bel sospiro di sollievo.

Le previsioni di Yergin (IHS Markit) insistevano proprio nell’ultimo mese del 2021 su un livello di aumenti del petrolio prodotto di quasi un milione al giorno nel nuovo anno. Il problema americano dunque sta proprio nella minoranza delle compagnie private, secondo dati EIA pari a un terzo della produzione nazionale.

GLI SCENARI

Pesano sempre più le indicazioni ESG, che addirittura ha portato e continua a portare a dimissioni importanti dal settore petrolifero. Nel frattempo le certezze rimangono due: prezzi alti  e offerta lacunosa. Il contesto socio-ambientale è in una fase transitoria e per ora il settore è ancora dominato non tanto da chi vuole perseguire indici di moralità bensì dalle logiche del profitto.

 

 

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