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Il prezzo delle batterie delle auto elettriche? Sta scendendo, ecco i motivi

Di qui al 2030 Goldman Sachs stima ribassi medi dell’11% all’anno per le batterie utilizzate nel settore dell’automotive. Secondo la banca, entro il 2025 il prezzo scenderà a 99 dollari/kWh, un crollo del 40% rispetto ai valori dello scorso anno

Scende il prezzo delle batterie delle auto elettriche. Nel 2023, con una media di 139 dollari/KWh (il 14% in meno rispetto al 2022), è ai livelli più bassi degli ultimi anni. E’ quanto emerge dall’analisi annuale del mercato effettuata da Bloomberg Nef, che si aspetta nuovi ribassi in futuro, che nel 2030 potrebbero portare ad un prezzo di 80 dollari/kWh.

Ad essere ottimisti sono anche altri analisti, secondo cui i rincari visti negli ultimi due anni – che avevano interrotto una tendenza ribassista che proseguiva dal 2010 – possono essere considerati “un incidente di percorso”. L’alto costo delle batterie rischiava di frenare la transizione energetica, ostacolando la diffusione delle auto elettriche e l’adozione di sistemi di accumulo per immagazzinare elettricità da fonti rinnovabili.

LE PREVISIONI SUI PREZZI DELLE BATTERIE 

Considerato il nuovo e positivo scenario, Goldman Sachs prevede che, anche senza sussidi, “verso la metà del decennio” si arriverà alla parità di costi di produzione tra auto elettriche e auto con motore a combustione. Di qui al 2030 la banca stima ribassi medi dell’11% all’anno per le batterie utilizzate nel settore dell’automotive. Secondo Goldman, entro il 2025 il prezzo scenderà a 99 dollari/kWh, un crollo del 40% rispetto ai valori dello scorso anno, che è dovuto “per quasi la metà al declino dei prezzi delle materie prime, come litio, nickel e cobalto”. Per l’ennesima volta, abbiamo avuto un esempio della ciclicità dei mercati delle materie prime: i prezzi record hanno stimolato lo sviluppo della produzione mineraria e, allo stesso tempo, la domanda si è raffreddata.

IL MERCATO DELLE AUTO ELETTRICHE

Come riporta il Sole 24 Ore, le auto elettriche non stanno crescendo ai ritmi che ci si attendeva: il rialzo dei tassi di interesse ha avuto effetti in tutto il mondo e la Cina – in cui si produce oltre la metà delle batterie e delle auto elettriche – non solo viaggia molto più lenta di prima, ma negli ultimi mesi ha ritirato diversi incentivi al settore.

Ciononostante, la domanda di batterie (per qualunque applicazione) nel 2023 ha registrato un aumento del 53% in termini di capacità, a 950 GWh, secondo le stime di BNEF. La stima del prezzo delle batterie della banca è una media in cui rientrano tutte le tipologie e le aree geografiche. Per i veicoli elettrici (BEV) la società, quest’anno, ha rilevato un prezzo di  128 dollari/kWh per i pacchi di batterie e di 89 dollari/kWh per le celle. In Cina in genere i prezzi sono più bassi dell’11% rispetto agli Stati Uniti e del 20% rispetto all’Europa, una differenza “che riflette la relativa immaturità dei mercati occidentali”, ma anche i costi di produzione più alti e i minori volumi.

BNEF ha affermato che il crollo dei prezzi delle materie prime ha avuto un’influenza rilevante, ma ha evidenziato anche il tema dell’evoluzione tecnologica, che permette di risparmiare sui materiali e sui costi di produzione, ad esempio modificando la composizione di anodi e catodi o la struttura dei pacchi. Ad incidere sui prezzi medi è anche la diffusione nel settore automotive delle batterie LFP (Litio-Ferro-Fosfato), che sono meno performanti, ma più economiche rispetto a quelle che contengono nickel e/o cobalto.

BATTERIE E PREZZO DEI METALLI

Tutti i principali metalli utilizzati nelle batterie sono diminuiti di prezzo, con l’offerta che oggi è quindi nettamente superiore alla domanda. Il nickel al London Metal Exchange è sceso ai minimi da 2 anni, poco sopra i 16.000 dollari/tonnellata. La produzione è tanta, soprattutto in Indonesia, e nelle batterie se ne consuma sempre meno. Una situazione simile è quella del cobalto – la cui produzione sta aumentando, soprattutto nella Repubblica Democratica del Congo e in Indonesia –, con l’offerta mineraria che cresce, mentre scende il suo impiego nelle celle. A pesare sui prezzi sono stati gli sviluppi sulla lavorazione dei metalli: in Cina c’è stata un’improvvisa espansione dell’estrazione di litio, mentre il mercato del nichel è stato colpito dall’imponente produzione a basso costo degli impianti in Indonesia, finanziati dalla Cina.

Il dato più eclatante è però quello del litio: da inizio anno, il prezzo del carbonato di litio è diminuito di quasi l’80%, con il metallo che in Asia è sceso sotto i 18.000 dollari per tonnellata. I ribassi dovrebbero proseguire, con il prezzo che è ancora sufficiente a ripagare i costi per molti produttori. È per questo motivo che, per il 2024, Goldman Sachs prevede un surplus di oltre 200.000 tonnellate, che equivalgono al 17% della domanda globale di litio.

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