I biocarburanti potrebbero rappresentare un’alternativa più economica ai carburanti marini tradizionali, in particolare se in linea con le soglie di basse emissioni stabilite dallo standard sull’intensità dei gas serra dell’Organizzazione Marittima Internazionale (OMI)
L’obiettivo delle zero emissioni nette di CO2 nel settore navale ha aumentato la domanda di biocarburanti, compatibili con i motori navali esistenti e quindi adottabili con relativa facilità.
Tuttavia, un’analisi di Rystad Energy mostra che la capacità di produrre biocarburanti – come il biodiesel e il bio-GNL – non è al passo con le esigenze attuali. La domanda di biodiesel, senza vincoli, supera l’offerta totale e le prospettive per il bio-GNL sono altrettanto limitate, sia in termini di allocazione che di produzione.
I VANTAGGI DEI BIOCARBURANTI NELLA NAVIGAZIONE
I biocarburanti – spiega Rystad Energy – potrebbero rappresentare un’alternativa più economica ai carburanti marini tradizionali, come l’olio combustibile a bassissimo tenore di zolfo (VLSFO), in particolare se in linea con le soglie di basse emissioni stabilite dallo standard sull’intensità dei gas serra dell’Organizzazione Marittima Internazionale (OMI).
LE PREVISIONI SULLA DOMANDA DI BIOCARBURANTI
In uno scenario senza vincoli di approvvigionamento, entro il 2028 la domanda globale di biodiesel per il trasporto marittimo potrebbe superare i 140 milioni di tonnellate equivalenti di olio combustibile.
Tuttavia, anche in condizioni ideali, si prevede che la capacità produttiva totale di biocarburanti raggiungerà un picco di circa 120 milioni di tonnellate. Applicando criteri di sostenibilità, dando priorità ai biocarburanti più puliti di seconda generazione, questa offerta potenziale scende drasticamente a soli 40 milioni di tonnellate.
Considerando i rischi di produzione, i livelli di produzione effettivi e la concorrenza di altri settori, il volume di biocarburanti realisticamente disponibile per il trasporto marittimo diminuisce ulteriormente. Con l’emergere di nuove tecnologie e l’inasprimento delle normative, la pressione sul settore del trasporto marittimo affinché innovi e investa saggiamente non è mai stata così forte.
YU (RYSTAD): LA DOMANDA DI BIODIESEL SUPERA L’OFFERTA TOTALE
“La domanda di biodiesel, se non soggetta a restrizioni, supera l’offerta totale”, ha affermato Junlin Yu, senior data analyst shipping di Rystad Energy, che ha aggiunto: “anche la situazione del bio-GNL è limitata, con sfide sia per la produzione che per la capacità di allocazione. Sebbene la domanda prevista sia relativamente modesta, attestandosi a 16 milioni di tonnellate equivalenti di olio combustibile entro il 2028, l’apparente surplus di offerta è fuorviante.
Oltre l’84% del biometano globale è già destinato alla produzione di energia elettrica, e un ulteriore 10% al trasporto su strada. Questo lascia solo il 6% disponibile per tutti gli altri settori, incluso il trasporto marittimo, rendendo l’accesso effettivo molto più limitato di quanto suggeriscano i numeri”.
UNA CRISI DI APPROVVIGIONAMENTO
Si tratta di una crisi di approvvigionamento che il settore marittimo non può permettersi di ignorare. Sebbene i carburanti orientati al futuro come l’ammoniaca e il metanolo offrano promesse a lungo termine, comportano costi elevati e difficoltà infrastrutturali, lasciando molti armatori esitanti e in attesa di segnali di mercato più chiari.
Nel frattempo, i biocarburanti si distinguono come la soluzione più pratica per soddisfare i sempre più severi standard sulle emissioni dell’OMI. Tuttavia, questa soluzione transitoria è fragile: senza un’attenta pianificazione e un’azione proattiva, il ponte verso la conformità potrebbe rapidamente erodersi.
LE PROSPETTIVE PER IL SETTORE
I biocarburanti attualmente sono più convenienti rispetto ai carburanti marini tradizionali, soprattutto quando soddisfano rigorosi standard di basse emissioni di carbonio. Sebbene la miscelazione di biocarburanti al 30% o al 50% possa contribuire a raggiungere gli obiettivi di emissione a breve termine, il passaggio completo al 100% di biocarburanti a basse emissioni offre i maggiori risparmi e vantaggi a lungo termine.
In particolare, il bio-GNL si distingue come un’opzione più economica rispetto al biodiesel, soprattutto se supportato da sussidi governativi, il che lo rende un carburante promettente per la transizione del settore marittimo verso un’energia più pulita.