Al convegno del Sole 24 Ore “Transizione energetica e l’industria del nucleare” – a cui hanno partecipato i principali rappresentanti di istituzioni, mondo dell’università e ricerca e altri player del settore – sono stati analizzati i vari scenari relativi alla reintroduzione dell’energia atomica
In un contesto di crescente attenzione verso la sostenibilità ambientale, un ruolo importante può essere giocato dall’energia nucleare. Questi i temi al centro dell’evento, organizzato dal Sole 24 Ore, “Transizione energetica e l’industria del nucleare”.
Durante il convegno – a cui hanno partecipato i principali rappresentanti di istituzioni, mondo dell’università e ricerca e altri player del settore – sono stati analizzati i vari scenari relativi alla reintroduzione del nucleare, considerando le varie sfide economiche, politiche e tecniche. Un’attenzione speciale è stata data ai possibili benefici per le imprese italiane, considerando la sempre più scarsa disponibilità di risorse naturali e la sempre maggiore richiesta di energia.
PICHETTO: PER LA NEWCO TEMPI SONO DI ORDINE BUROCRATICO
Sulla newco per il nucleare “l’accordo è stato raggiunto, i tempi quindi saranno di ordine burocratico”. Lo ha dichiarato il ministro dell’Ambiente e della Sicurezza energetica, Gilberto Pichetto Fratin, che ha aggiunto: “Enel è la grande impresa italiana che ha costruito l’ultima grande centrale in Europa, in Slovacchia, e gestisce le centrali in Spagna. Ansaldo è il luogo dell’esperienza pratica e della produzione in ambito nazionale, ed è parte di ricerche e sperimentazioni anche sul nuovo nucleare, collaborando con diversi Paesi, mentre Leonardo è il centro delle nuove tecnologie. Tutto questo significa creare un matrimonio che riguardi la produzione civile ma anche militare, per la difesa, i temi sono tanti. Per il settore civile, guardando al futuro, potremmo aggiungere anche Fincantieri. Fincantieri è una delle più grandi imprese europee che produce natanti, e il traffico mercantile del futuro dovrà andare con piccoli reattori da 20-30 MW. Fincantieri sta ponendo molta attenzione su questo tema. Anche Eni potrebbe dare un contributo. Bisogna mettere a sistema un mondo di conoscenze, nell’interesse dell’Italia”.
NUCLEARE, SALVEMINI (MASE): SPIEGHEREMO A TUTTI CHE È UNA TECNOLOGIA SICURA
“La prima cosa da fare sul nucleare – ha affermato Francesca Salvemini, Capo segreteria Tecnica del MASE – è fare informazione scientifica corretta. Poiché è il tema è complesso, ci sono tanti miti da sfatare. L’informazione corretta è importante e va fatta a tutti i livelli: nelle scuole, nelle università e nella società civile. Ecco perché noi a breve partiremo con dei programmi informativi sul territorio: dal momento che il nucleare è un tema che muove la pancia ed è divisivo, metteremo al centro la sicurezza e spiegheremo che il nucleare è una tecnologia sicura, che offre grandi opportunità di sviluppo tecnologico, anche nel settore medicale”.
GUZZETTA: NON CI SI PUÒ RIFIUTARE DI AFFRONTARE IL TEMA DEL NUCLEARE
Secondo Giovanni Guzzetta, consigliere del Ministro sulla riforma normativa per un nucleare sostenibile, “le leggi delega in genere si usano per affrontare temi complessi. Non ci si può rifiutare di affrontare il tema del nucleare. Escluderlo dal tavolo, in un contesto energetico contesto drammatico come quello attuale, significherebbe non usare il buon senso. La legge delega ci ha permesso di definire un perimetro e ora inizia la discussione, e mi auguro sia auspicata da tutti”.
COTANA (RSE): POTREMMO INVIARE NOSTRI INGEGNERI SUI CANTIERI DEGLI SMR
“La ricerca è la base dello sviluppo tecnologico della nostra società”, ha affermato Franco Cotana, amministratore delegato di RSE, spiegando che l’azienda “è impegnata in prima linea nei lavori della piattaforma per il nucleare sostenibile, ma anche nello sviluppo delle competenze e nella ricerca aperta anche alle prospettive della fusione nucleare. Questo nuovo risorgimento del nucleare è legato a fattori che riguardano l’esigenza in primis della sicurezza nazionale, poi il trilemma della sostenibilità. Il nuovo approccio è legato anche alla possibilità delle esperienze passate”.
“Il sesto gruppo della piattaforma, quello sulla didattica, dimostra come riusciamo a produrre circa 150 ingegneri nucleari l’anno, ma questo andrebbe potenziato. Ho proposto al ministro – ha aggiunto Cotana – che, in questo momento in cui nel mondo si stanno sviluppando 2 SMR, di stringere un accordo per mandare i nostri ingegneri a fare esperienza lì in loco sui cantieri, in modo tale che nei prossimi anni potremo offrire al mercato italiano le competenze necessarie”.
MOTTURA (EDISON): STABILIZZA IL SISTEMA E PERMETTE DI RIDURRE LA VOLATILITÀ DEI PREZZI
“Siamo partiti dal capire il contributo che il nucleare può dare al trilemma energetico. Oggi l’Italia ha l’opportunità di contribuire allo sviluppo del nuovo nucleare e di beneficiare dell’esperienza a livello europeo”. Così Lorenzo Mottura, executive vicepresident della Divisione Strategy, Corporate Development & Innovation di Edison. Per il dirigente di Edison “si tratta di trasformare almeno una parte del percorso della transizione in opportunità di crescita, costruendo una piattaforma nucleare a livello europeo, creando un’economia di scala che permetta loro di essere competitivi”.
“Il nucleare – ha aggiunto Mottura – ha un fattore moltiplicativo di 3,4, cioè per ogni 100 euro investiti nel settore, si ottengono 340 euro nell’indotto. È quindi una leva di sviluppo economico del sistema Paese. Inoltre, il nucleare consente di indirizzare l’indipendenza tecnologica. La leva principale di decarbonizzazione resteranno le rinnovabili, ma il nucleare può affiancarle, e consente inoltre di stabilizzare il sistema e di ridurre la volatilità dei prezzi”.
DODARO (ENEA): ENTRO 10 ANNI DOVREMMO AVERE I REATTORI NUOVA GENERAZIONE
Alessandro Dodaro, direttore del Dipartimento Nucleare di ENEA, ha annunciato che “nel 2029, dopo 6 anni di costruzione, dovrebbe essere allacciato in Canada il nuovo reattore della nuova generazione. Questi reattori sono quasi pronti. In Italia invece servirà più tempo, perché servono diverse autorizzazioni etc. Io credo che nei prossimi 10 anni vedremo proliferare sia i reattori ad acqua sia quelli di nuova generazione, che ci aiuteranno nel complesso percorso della decarbonizzazione”.
REGINA (CONFINDUSTRIA): SISTEMA INDUSTRIALE BENEFICEREBBE DI RITORNO AL NUCLEARE
“Se si ritornasse all’utilizzo dell’energia nucleare, si avrebbe un impatto positivo non solo sulla formazione del prezzo dell’energia, ma anche sul profilo della sicurezza”. Lo ha dichiarato Aurelio Regina, delegato del presidente di Confindustria per l’Energia, intervenendo all’evento “Transizione energetica e l’industria del nucleare”. “Ricordo – ha aggiunto Regina – che di questo il nostro sistema industriale non potrà che beneficiare. Il sistema industriale italiano è il principale consumatore di energia elettrica – consumiamo il 43-44% dei consumi nazionali – ed è il principale consumatore di calore prodotto in co-generazione, con oltre l’80%. A livello di gas consumiamo una quota significativa delle importazioni di gas, circa 20 miliardi di metri cubi, pari a circa il 20% del consumo totale.