Gli azeri tentennano e il Governo prepara un decreto “toppa” per permettere all’Ilva di continuare a sopravvivere in attesa di tempi migliori e della sempre più complicata cessione
È in arrivo il decreto Salva Ilva. La cessione dell’acciaieria è sempre più complicata e il Governo scende in campo per evitare che l’impianto debba spegnere i motori. È quanto emerso nel corso del vertice sull’ex Ilva tra Governo e sindacati che si è tenuto ieri a Palazzo Chigi. “Fino alla definizione di un quadro chiaro il governo può solo provvedere alla copertura finanziaria dell’azienda”, ha sottolineato il sottosegretario alla presidenza del Consiglio Alfredo Mantovano, secondo quanto riporta il Corriere della Sera.
ILVA, PERCHE’ LA TRATTATIVA SI COMPLICA
Il Governo aiuterà Ilva a sopravvivere, ma continua a tenere il punto nella trattativa con gli azeri: senza un accordo di programma e l’autorizzazione integrata ambientale la cessione non si farà. Infatti, nonostante l’intenso lavoro tecnico dei commissari nei colloqui con il consorzio pubblico azero, non c’è ancora un progetto stabile e duraturo.
Gli elementi che ostacolano la trattativa aumentano di giorno in giorno. L’incendio dello scorso 7 maggio all’Altoforno 1, che ha fatto scendere l’offerta d’acquisto degli azeri, non è l’ultimo. Ieri il neo sindaco di Taranto, Piero Bitetti, ha detto in merito all’ex Ilva che “Taranto non è più la città dei ricatti”. Inoltre, il Movimento 5 Stelle ha chiesto al primo cittadino di opporsi alla nave rigassificatrice indicata da Baku come fondamentale nella strategia di decarbonizzazione dello stabilimento, in cambio dell’appoggio per l’elezione.
JINDAL E BEDROCK TORNANO IN PISTA?
Più passa il tempo più la buona riuscita dell’operazione sembra dubbia, ma l’Esecutivo continua a tenere vive le speranze di una cessione dell’Ilva, sottolineando in una nota di Palazzo Chigi che la trattativa prosegue con continue interlocuzioni. Trattativa che potrebbe vedere il ritorno di Jindal e Bedrock, secondo il ministro delle imprese e del Made in Italy Adolfo Urso.
“Se si ritirano fuori proposte che erano state accantonate ci viene il dubbio se quella che era stata considerata la prioritaria ci sia ancora”, ha commentato Ferdinando Uliano, numero uno della Fim Cisl.
PER I SINDACATI E’ UNA TOPPA
Il Salva Ilva è solo una toppa senza una prospettiva industriale e occupazionale.
“Il finanziamento è importante perché ci fa prendere un po’ di ossigeno ma il tema è: il finanziamento senza la prospettiva occupazionale e industriale finisce e noi saremo punto e a capo a quello che è successo negli ultimi anni. Il Governo si è preso altri 10 giorni per poter darci risposte”, ha sottolineato Rocco Palombella, segretario generale Uilm, secondo quanto riporta Il Corriere della Sera.
“I 350 milioni di nuove risorse sono solo una toppa”, secondo il segretario generale della Fiom-Cgil, Michele De Palma.