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Imparato: “Ossessionato da mantenere Stellantis qui”. Donnarumma: “Meno treni e cantieri programmati contro ritardi. Privatizzazioni modello Terna”. Armani nominato presidente Elettricità Futura

Imparato: “Ossessionato da mantenere l’attività di Stellantis in Italia”. Donnarumma svela la strategia di FS contro i ritardi: meno treni e cantieri diluiti. Niente privatizzazione per FS, ma una divisione modello Terna. Formata la nuova squadra di Elettricità Futura, Armani presidente. La rassegna Energia

«La mia ossessione è di mantenere l’attività in Italia». Parole al miele di capo Emea di Stellantis, Jean-Philippe Imparato, durante il summit a Torino con gli operai. “La nuova generazione di 500 sarà fatta a Mirafiori”, ha aggiunto, sottolineando la fabbrica arriverà al giusto livello di produttività dal 2026. Stefano Donnarumma, ad del Gruppo FS, si è impegnato di fronte agli italiani sulla puntualità dei treni. La strategia di contrasto ai ritardi si basa su meno treni non pieni e cantieri diluiti nel tempo e nello spazio. «Uno scenario che non esiste. Noi non abbiamo certo bisogno di privatizzare. Noi abbiamo bisogno che i nostri progetti siano finanziabili»”, ha detto Donnarumma a La Repubblica a proposito della scissione in due della rete ferroviaria. Non una privatizzazione vera e propria quindi, spiega il Foglio, ma un’operazione sul “modello Terna” o “modello Rab un modo per alleggerire il bilancio statale di una parte del costo degli investimenti Fs”. Si compone la nuova squadra di Elettricità Futura. Gianni Vittorio Armani è stato eletto presidente, accanto a lui otto vicepresidenti: Luca Alippi (EP Produzione), Giuseppe Argirò (Cva), Monica Iacono (Engie), Renato Mazzoncini (A2A), Paolo Luigi Merli (Erg), Pietro Pacchione (Tages Capital), Marco Peruzzi (Edison), Hannelore Rocchio (Eni). La squadra è formata anche da tre vicepresidenti aggiunti: Guido Bortoni (Cesi), Luca Dal Fabbro (Iren) e Simone Togni (Ivpc). La rassegna Energia.

AUTO, IMPARATO: “LA MIA OSSESSIONE E’ MANTENERE LE ATTIVITA’ STELLANTIS IN ITALIA”

“Dichiarazioni di impegno sul mantenimento della produzione in Italia e piani al 2032. I sindacati dei metalmeccanici si aspettavano però qualcosa di più dal summit a Torino con il capo Emea di Stellantis, Jean-Philippe Imparato, tanto che parlano di «falsa partenza» (Michele De Palma, Fiom), «cambio di passo concreto» (Ferdinando Uliano, Fim) e «incontro negativo» (Rocco Palombella, Uilm). Il confronto prelude al tavolo automotive di martedì a Roma con il ministro delle Imprese, Adolfo Urso, a cui il gruppo automobilistico ha confermato la sua presenza dopo l’addio del ceo Carlos Tavares domenica 1 dicembre. «La mia ossessione è di mantenere l’attività in Italia», ha detto il top manager, aprendo conciliante: «Sono state due ore di discussione, di confronto, ma anche di proposte e di idee per fare di questo Paese, l’Italia, il punto centrale della strategia di Stellantis (…) abbiamo un piano per il futuro dello stabilimento che ci permette di guardare al 2032-2033». Il dato nuovo, ha aggiunto, «è che la nuova generazione di 500 sarà fatta a Mirafiori quindi se portiamo qui nuove vetture, non può andare verso l’estinzione». La 500 ibrida infatti partirà a novembre 2025 per portare la fabbrica torinese «al livello giusto di attività a partire dal 2026”, si legge su Il Corriere della Sera.

“Intanto Melfi oggi si fermerà ancora mentre ad Atessa arriverà nuova cassa integrazione: dal 7 al 19 gennaio 2025 per 1.500 dipendenti. (…) «Non ci aspettavamo che fosse presentato un piano industriale o che fossero risolti tutti i problemi, ma non è con le dichiarazioni che si trovano soluzioni», ha commentato Michele De Palma, leader Fiom. «Ci hanno fatto comprendere che c’è un’impostazione diversa alla precedente gestione aziendale, una maggiore attenzione verso i rapporti con i sindacati. Abbiamo bisogno di piani seri, quelli del passato non erano sufficienti», ha fatto eco il segretario Fim Cisl Ferdinando Uliano”, continua il giornale.

ENERGIA, DONNARUMMA (FS): “CANTIERI MIRATI E MENO VIAGGI CONTRO RITARDI”

“Stefano Donnarumma, ad del Gruppo FS. Presentando il Piano Strategico dell’azienda al 2029, ha preso ieri un impegno forte di fronte agli italiani. «Sulla puntualità dei treni». (…) «Dobbiamo intensificare intanto la manutenzione dell’infrastruttura. Lo faremo su tutti quei dispositivi meccanici o elettromeccanici o elettronici di maggiore vetustà».
(…) La rete di binari è sotto stress: di qui, tanti ritardi. Farete viaggiare meno treni? «Ci sono convogli che, in alcune fasce orarie, non si muovono certo pieni». Che tasso di riempimento dei posti registrano? «A volte anche del 65%. Dati eloquenti, che ci impongono di razionalizzare il numero dei viaggi. Tanti treni, poi, arrivano nelle nostre stazioni di testa, anche se sono dei regionali». (…) Vogliamo chiedere, però, che alcuni treni approdino in stazioni meno centrali, soprattutto se queste sono raggiunte da metro e bus efficienti». (…) «Stiamo già pianificando al meglio i cantieri, nel tempo e nello spazio, perché il loro impatto sia molto minore rispetto all’anno scorso. (…) Veniamo alla privatizzazione.
«Quale, mi scusi?». La vostra, di Ferrovie. «Uno scenario che non esiste. Noi non abbiamo certo bisogno di privatizzare. Noi abbiamo bisogno che i nostri progetti siano finanziabili»”, si legge su La Repubblica.

“Altra notizia di giornata: non subito ma in prospettiva l’Anas uscirà del gruppo perché “non diventerà mai un’azienda ferroviaria”. Sul punto, come su tutto il resto, forte sintonia con il vicepremier e ministro delle Infrastrutture Salvini.
Tornando al piano strategico, prevede un incremento dei ricavi per il gruppo a oltre 20 miliardi di euro al 2029, l’Ebitda a più di 3,5 miliardi di euro e un risultato netto a oltre 500 milioni. “Il gruppo FS si prepara ad avviare una fase di trasformazione ambiziosa – ha detto Donnarumma – mirata non solo a innovare i processi operativi, ma anche a migliorare sensibilmente i servizi offerti”. (…) Tra gli obiettivi del piano di Fs c’è quello di “riportare in orario 50mila treni l’anno” mentre “sarà necessario aprire nuove linee ferroviarie Av che permettano di collegare territori finora non serviti, così da aumentare del 30% le persone raggiunte dall’Av””, continua il giornale.

TRASPORTI, MODELLO TERNA PER PRIVATIZZAZIONI FS

“Stefano Antonio Donnarumma ha svelato solo al termine dei 45 minuti di presentazione del piano strategico Fs 2025-2029 i dettagli del “modello Terna” o “modello Rab” che non è una privatizzazione – ha spiegato – ma un modo per alleggerire il bilancio statale di una parte del costo degli investimenti Fs. Per il resto il modello è esattamente quello raccontato dal Foglio il 15 novembre scorso: scissione in due della rete ferroviaria con lo stralcio in una nuova società di asset per circa 8 miliardi relativi alle linee dell’Alta velocità; controllo di questa nuova società da parte di Rfi e partecipazione di investitori “che non abbiamo ancora identificato” ma che dovrebbero essere investitori istituzionali. “La scissione non va a finire a gara – ha spiegato ancora Donnarumma – ma conserva le caratteristiche della concessione perché sta sotto a Rfi. L’adozione del sistema Rab consente la finanziabilità, si tratta di determinare con quale flusso di denaro alimentare questi investimenti’, ha detto ancora Donnarumma”, si legge su Il Foglio.

“(…) abbiamo uno strumento dello Stato che si chiama Cdp, che ne ha a sua volta finanziato un altro che si chiama F2i, che è una sgr” (…) Ma il discorso dell’amministratore delegato di Fs era stato molto interessante anche prima di arrivare al “modello Rab” e ben oltre l’annuncio di un piano di investimenti per 100 miliardi nel quinquennio 2025-2029. Anzitutto, perché aveva ammesso per la prima volta i rischi – anzi, la quasi certezza – di non poter rispettare la scadenza del giugno 2026 per alcune delle grandi opere Pnrr, (…) Fino a spingersi all’ammissione che – con un piano di 100 miliardi di cui solo 14 Pnrr – non sarebbe un dramma dover fare a meno dei finanziamenti Pnrr (che comunque l’ad di Fs, se potesse tornare indietro, riscriverebbe in modo molto diverso)”, continua il giornale.

“Altra notizia di giornata: non subito ma in prospettiva l’Anas uscirà del gruppo perché “non diventerà mai un’azienda ferroviaria”. Sul punto, come su tutto il resto, forte sintonia con il vicepremier e ministro delle Infrastrutture Salvini.
Tornando al piano strategico, prevede un incremento dei ricavi per il gruppo a oltre 20 miliardi di euro al 2029, l’Ebitda a più di 3,5 miliardi di euro e un risultato netto a oltre 500 milioni. “Il gruppo FS si prepara ad avviare una fase di trasformazione ambiziosa – ha detto Donnarumma – mirata non solo a innovare i processi operativi, ma anche a migliorare sensibilmente i servizi offerti”. (…) Tra gli obiettivi del piano di Fs c’è quello di “riportare in orario 50mila treni l’anno” mentre “sarà necessario aprire nuove linee ferroviarie Av che permettano di collegare territori finora non serviti, così da aumentare del 30% le persone raggiunte dall’Av””, continua il giornale.

ENERGIA, NUOVA SQUADRA ELETTRICITA’ FUTURA, ARMANI PRESIDENTE

“L’assemblea di Elettricità Futura ha eletto ieri Gianni Vittorio Armani nuovo presidente dell’associazione dei produttori di energia elettrica (aderente a Confindustria) per il periodo dal 2025 al 2029. Laureato in ingegneria elettronica, Armani è attualmente direttore Enel Reti e Innovazione. La nomina segue la designazione del presidente ad ampia maggioranza deliberata dal consiglio generale martedì scorso. Venerdì è stata invece indicata la squadra, confermata ieri dall’assemblea. Sono otto i vicepresidenti: Luca Alippi (EP Produzione), Giuseppe Argirò (Cva), Monica Iacono (Engie), Renato Mazzoncini (A2A), Paolo Luigi Merli (Erg), Pietro Pacchione (Tages Capital), Marco Peruzzi (Edison), Hannelore Rocchio (Eni). Sono stati inoltre nominati tre vicepresidenti aggiunti: Guido Bortoni (Cesi), Luca Dal Fabbro (Iren) e Simone Togni (Ivpc). «(…) ha dichiarato Armani – Un nostro obiettivo primario sarà, anche, contribuire allo snellimento dei processi autorizzativi e alla realizzazione di un quadro di regole chiare e prevedibili per incentivare gli investimenti, sempre più necessari, sugli impianti di produzione di energia rinnovabile e sulle reti elettriche. Interventi indispensabili per ridurre il costo dell’energia per aziende e cittadini».”, si legge su Il Sole 24 Ore.

“Armani ha una lunga esperienza nel settore delle infrastrutture: è stato ad di Iren, direttore strategia e regolatorio di A2A e amministratore delegato di Terna Rete Italia, oltre a aver guidato, da presidente e ad l’ingresso di Anas nel gruppo Fs. (…) «Il nostro obiettivo è ambizioso: rilanciare il ruolo di Elettricità Futura come punto di riferimento autorevole e riconosciuto a livello nazionale e internazionale, (…) lavoreremo in sinergia con le altre realtà associative del settore, consolidando un fronte comune che rappresenti con forza ed efficacia le istanze del comparto energetico e industriale italiano. Il dialogo costante e costruttivo con gli stakeholder, istituzionali e privati, sarà la chiave per costruire una visione condivisa»”, continua il giornale.

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