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Stellantis

Imparato (Stellantis) avverte: fabbriche a rischio se Green Deal non cambia entro dicembre

Imparato gela i lavoratori di Stellantis. Il gruppo potrebbe decidere di chiudere alcune fabbriche se il Green Deal non cambia

L’anno prossimo Stellantis potrebbe chiudere alcune fabbriche, se il Green Deal non cambierà entro fine 2025. “Se qualcosa non cambia significativamente a livello di rischio e impostazione mentale nella transizione della mobilità dovremmo prendere decisioni importanti, come la chiusura delle fabbriche”, ha detto Philippe Imparato, Responsabile Europa Stellantis, nel corso degli Stati Generali dell’Energia di Forza Italia. Parole che accendono nuovamente i fari sul piano del gruppo, dopo la revisione annunciata la settimana scorsa dal nuovo ad, Antonio Filosa.

STELLANTIS CHIUDERA’ LE FABBRICHE?

Se il Green Deal non cambia, l’automotive europeo rischia di andare incontro a un dramma industriale, secondo Jean Philippe Imparato, Responsabile Europa Stellantis.

“Se non cambia qualcosa significativamente dovremmo prendere decisioni importanti, come la chiusura delle fabbriche. Siamo a pochi mesi da un dramma industriale che pochi vedono. Dobbiamo ancora costruire il 20% di auto elettriche in Ue separando vetture e commerciali. Oggi con il 10% delle vendite del settore commerciale faccio 1/3 della quota europea richiesta. Ogni punto percentuale non raggiunto costa, c’è il rischio di dover pagare 2 miliardi e mezzo di multe tra 2/3 anni. Abbiamo pochi mesi prima della chiusura dell’anno. Cosa vogliamo fare per evitare di uccidere l’industria?”, ha sottolineato Imparato.

IL NODO DELL’ENERGIA

Il costo dell’energia è il primo ostacolo per la competitività dell’industria italiana dell’automotive, secondo Jean Philippe Imparato, Responsabile Europa Stellantis, nel corso degli Stati Generali dell’Energia di Forza Italia
“Forza Italia e il Governo sono tra i pochi che ci hanno ascoltato e supportato.

“Il MWh in Francia costa 65 euro, in Spagna 80, in Italia oltre 180 euro. Facciamo squadra in Europa per abbassare il costo dell’energia, altrimenti le conseguenze potrebbero essere drammatiche. Abbiamo abbassato i consumi del 30%, nei prossimi anni pianifico di raggiungere il 50%”, ha detto Imparato.

STELLANTIS, GLI ALTRI OSTACOLI ALLA COMPETITIVITA’

“Rinnoviamo il parco circolante con qualsiasi alimentazione green ma sfruttando la nostra industria. Nel 2019 in Europa c’erano 49 auto sul mercato europeo che costavano meno di 15.000 euro, oggi ne rimane una. Il costo di una omologazione di una 500 o una Ypsilon è 2.000 euro, per non parlare delle strumentazioni inutili” ha sottolineato Jean Philippe Imparato.

IL PIANO DI FILOSA

Le parole di Imparato sembrano suggerire che il piano dell’ad Filosa potrebbe essere ancora più radicale di quanto sembri. Infatti, prevede un’offerta di motorizzazioni ibride più accessibili e competitive, accanto ai modelli full electric. Un cambio di approccio che strizza l’occhio a consumatori e investitori. L’obiettivo è assicurare flessibilità produttiva, maggiore controllo sui costi e risposta più rapida alle reali dinamiche della domanda.

“Dobbiamo essere capaci di offrire al mercato quello che chiede, al prezzo che è disposto a pagare”, sottolinea Filosa. In altre parole, per il nuovo ceo è di primaria importanza ridurre la dipendenza dai soli modelli a batteria, il cui costo resta ancora elevato a causa delle materie prime critiche – litio, nichel, cobalto – e delle tensioni in Medio Oriente.

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