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Ecco il nuovo impianto eolico che fa infuriare la Maremma

 Mentre la società Sorano Wind propone un maxi impianto da 57,6 MW, un secondo progetto minore ma altrettanto controverso si aggiunge nel piccolo Comune di Sorano. La comunità locale si oppone con forza

La Maremma potrebbe ospitare un impianto eolico da 57,6 MW. Il progetto della società Sorano Wind non è però l’unico che potrebbe sorgere a Sorano. Infatti, c’è anche un altro impianto che potrebbe ottenere l’autorizzazione per un’area nel piccolo Comune. Le caratteristiche morfologiche della zona attirano sempre più l’interesse degli operatori delle rinnovabili. Tuttavia, la comunità locale è già pronta a dare battaglia.

L’IMPIANTO EOLICO CHE FA INFURIARE I TOSCANI

La società Sorano Wind ha depositato un progetto per realizzare un impianto eolico da 57,6 Mw a Sorano, piccolo Comune in Maremma. Le otto torri alte decine di metri si devono scontrare con l’opposizione della popolazione locale. Il Comune di Sorano, infatti, sorge a pochi passi dalle Terme storiche, un’area fino ad oggi preservata dalla Soprintendenza. Oggi potrebbe ospitare ben due impianti eolici. Infatti, c’è un altro progetto ancora in fase di Valutazione di Impatto Ambientale (VIA). Questo dossiero prevede un impianto più contenuto, ma non meno controverso, poiché gli aerogeneratori ricadrebbero in zone limitrofe protette. La coesistenza di due impianti eolici industriali nello stesso Comune amplifica l’opposizione delle comunità locali, che vedono la propria identità rurale messa a dura prova.

PERCHE’ I TOSCANI DICONO NO

I residenti temono che i progetti depositati possano trasformarne il volto. Le comunità locali, da sempre legate a un paesaggio rurale e a un’economia turistica basata sulla natura e la storia, stanno già lanciando forti segnali d’allarme. Il timore è che, senza un piano energetico integrato e trasparente, si possa consumare un patrimonio ambientale ed economico, danneggiando anche la vocazione turistica del territorio. Un’assenza che il decreto Aree Idonee e la riorganizzazione delle competenze di Stato e Regioni avrebbero dovuto contribuire a colmare. Tuttavia, attualmente regna la confusione e ogni tentativo di ridefinire le regole regionali si scontra con i limiti del nuovo modello di autonomia.

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