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Pannelli Solari

In Cina crollano i prezzi dei pannelli solari: cosa significa per l’Europa

La China Silicon Industry Association ha dichiarato che, nell’ultima settimana, i costi dei wafer solari sono diminuiti fino al 7,7%

I prezzi delle apparecchiature solari hanno continuato a diminuire, nonostante gli sforzi dei produttori di ridurre la produzione, a fronte di un grave eccesso di capacità che minaccia fallimenti e consolidamenti.

IL COSTO DEI WAFER SOLARI

Giovedì scorso la China Silicon Industry Association ha dichiarato che, nell’ultima settimana, i costi dei wafer solari sono diminuiti fino al 7,7%, come riportato da Bloomberg. Le aziende producono al di sotto dei costi di cassa; una situazione insostenibile, che con tutta probabilità porterà ad ulteriori tagli alla produzione.

LE STRATEGIE DELLE AZIENDE SOLARI CINESI

Le aziende solari cinesi si aspettano una serie di fallimenti, dopo che negli ultimi anni gli aumenti di capacità hanno superato la crescita della domanda, portando ad una guerra dei prezzi che ha compresso i profitti e ha visto alcuni dei maggiori produttori annunciare massicci tagli di posti di lavoro. Alcune fabbriche operano solo al 70% della capacità, e c’è una crescente pressione sulle aziende con un debito più elevato.

Negli ultimi anni la rapida crescita del settore delle energie rinnovabili in Cina ha attratto società quotate di altri settori, tra cui aziende lattiero-casearie e farmaceutiche, ad investire in nuovi impianti solari. Molti di questi investitori, però, ora stanno abbandonando il business.

FABBRICHE IN VENDITA

Lunedì scorso, ad esempio, il produttore di materiali da costruzione Jiangxi Haiyuan Composites Technology ha dichiarato di stare vendendo la sua fabbrica di pannelli solari alla Shanghai Aiko Solar Energy, citando “dei grandi cambiamenti nel mercato solare”.

Aiko è un importante produttore che ha visto crollare il suo utile netto, ma ha bisogno di investire in nuova capacità con una tecnologia più avanzata, per proteggere la propria quota di mercato. Ad inizio marzo, la società ha dichiarato che, a causa delle risorse finanziarie limitate, rinnoverà e ammodernerà una delle sue vecchie fabbriche, piuttosto che costruire nuovi impianti.

LA CHIUSURA DELL’IMPIANTO DI MEYER BURGER IN GERMANIA

Di recente, la delicata situazione del mercato dei pannelli solari ha interessato anche realtà europee. Il mese scorso, infatti, la società svizzera Meyer Burger ha annunciato che, “in assenza di una decisione sulle misure di sostegno politico per rimediare alle attuali distorsioni del mercato, dovute all’eccesso di offerta e ai prezzi di dumping per i moduli solari, il gruppo ha deciso di iniziare i preparativi per la chiusura della sua sede di Freiberg, che entrerà in vigore a fine aprile”.

L’addio da parte del maggior produttore di pannelli solari alla Germania e all’Europa avverrà a marzo: “il gruppo interromperà la produzione nella prima metà di marzo, con un notevole risparmio sui costi a partire da aprile”, ha spiegato la società. Lo scorso anno l’impianto Meyer Burger di Freiberg ha prodotto 650 MW di moduli, pari a circa il 5% della capacità installata in Germania.

LE AMBIZIONI DELLA GIGAFACTORY ITALIANA 3SUN

E in Italia? Un player di primissimo piano nel settore fotovoltaico del nostro Paese è la gigafactory di Enel 3Sun di Catania, che entro il 2024 sarà la più grande fabbrica di pannelli solari d’Europa, con una capacità produttiva di 3GW all’anno. Di recente l’azienda ha lanciato nuovi investimenti nell’impianto per oltre mezzo miliardo di euro, che porteranno alla creazione di 1.000 posti di lavoro.

Il progetto supporta la più ampia missione di REPowerEU di contribuire a raggiungere l’obiettivo dell’Unione europea di produrre quasi 600 GW di energia da fonte solare entro il 2030. La 3Sun produce moduli fotovoltaici bifacciali ad elevate prestazioni che sono in grado di catturare la luce solare da entrambi i lati.

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