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Carbonio

L’IRA di Biden favorirà lo sviluppo delle tecnologie di cattura e stoccaggio del carbonio?

La ricerca del The Oxford Institute for Energy Studies esamina, tra le misure all’interno dell’IRA, il credito d’imposta 45Q, ed esamina la sua probabile efficacia nella mobilitazione di finanziamenti privati ​​per la cattura, l’utilizzo e lo stoccaggio del carbonio (CCUS) e la rimozione del biossido di carbonio (CDR) nelle aree necessarie per raggiungere lo zero netto

Un recente studio condotto dal The Oxford Institute for Energy Studies valuta le implicazioni dell’IRA sulla capacità delle attività di gestione del carbonio di attrarre finanziamenti del settore privato a livelli sufficienti per consentire l’azzeramento delle emissioni entro il 2050 negli Stati Uniti.

GESTIONE DEL CARBONIO E NET ZERO NEGLI STATI UNITI

Secondo quanto riporta lo studio, le soluzioni di gestione del carbonio come CCS, CDR e utilizzo della CO2 sono strumenti essenziali per raggiungere gli obiettivi climatici federali negli Stati Uniti. La Strategia a lungo termine degli Stati Uniti, annunciata nel 2021, delinea chiaramente gli obiettivi climatici degli Stati Uniti: il contributo nazionale determinato (NDC) ai sensi dell’Accordo di Parigi, che prevede riduzioni del 50-52% rispetto ai livelli del 2005 entro il 2030; il 100% di elettricità priva di inquinamento da carbonio entro il 2035; emissioni nette zero entro il 2050. La strategia non assume impegni specifici sulla capacità di CC(U)S o CDR richiesta, ma sottolinea che il 100% di elettricità pulita e l’aumento della rimozione del carbonio sono priorità fondamentali.

EMISSIONI INDUSTRIALI

Negli ultimi anni, le emissioni dell’industria hanno rappresentato la terza parte in ordine di grandezza delle emissioni totali di gas serra negli Stati Uniti, in particolare il 23,8% nel 2020, dopo i trasporti e le emissioni di energia elettrica. L’industria ha emesso 766,3 milioni di tonnellate di CO2 dalla combustione di combustibili fossili (“emissioni da combustione”) nel 2020.

Oltre alle emissioni da combustione, l’industria ha emesso altre 163,3Mt di CO2 da processi industriali non legati alla combustione di combustibili fossili. Infatti, nel 2020, le emissioni di processo derivanti dalla produzione di cemento (40,7Mt) e di ferro e acciaio (35,4Mt) sono in cima alla lista dei settori di questa categoria, seguite dalle emissioni derivanti dalla produzione di prodotti petrolchimici, ammoniaca, calce, vetro, metalli e prodotti chimici (dati 2020).

Gli scenari allineati allo zero netto mostrano che la cattura del carbonio è necessaria per raggiungere i volumi necessari di riduzione delle emissioni e per consentire la transizione più conveniente ed economicamente fattibile possibile.

LA CATTURA DIRETTA DELL’ARIA: TECNOLOGIA DAC

Secondo quanto evidenzia lo studio condotto dal The Oxford Institute for Energy Studies, la cattura diretta dell’aria (DAC) svolgerà un ruolo fondamentale entro il 2050 a livello globale. Le tecnologie DAC catturano la CO2 direttamente dall’aria ambiente per un uso successivo o per lo stoccaggio permanente. Il DAC può essere mirato a emissioni difficili da evitare, come quelle provenienti da fonti altamente distribuite come l’aviazione. Secondo l’OIES, le emissioni da fonti difficili da abbattere (cemento, trasporti, ferro/acciaio e incendi) potrebbero rimanere anche dopo il 2050 e quindi dovranno essere compensate se si vuole raggiungere lo zero netto.

INFLACTION REDUCTION ACT E 45Q

L’IRA ha annunciato un ulteriore sostegno finanziario e incentivi per la CCS, la CDR e l’utilizzo della CO2, soprattutto attraverso il miglioramento della Sezione 45Q dell’Internal Revenue Code. La Sezione 45Q prevede un credito d’imposta per il sequestro di CO2 e per l’utilizzo di CCUS in generale.

Ma, secondo quanto emerge dallo studio, sono necessari ingenti investimenti privati per facilitare la diffusione della cattura del carbonio a livelli sufficienti per raggiungere lo zero netto entro il 2050 negli Stati Uniti. Ciò è particolarmente importante per la CCS nell’industria pesante, per il DAC e per l’utilizzo della CO2. È probabile che persistano, però, rischi unici e difficili da risolvere nonostante il credito d’imposta IRA e il rafforzamento del 45Q.

COME INTEGRARE I PROGRAMMI DI PRESTITO ESISTENTI

Per integrare i programmi di prestito esistenti che favoriscono lo sviluppo della CCS per il settore energetico, l’analisi condotta dall’OIES sostiene la necessità di un’autorizzazione specifica per l’emissione di prestiti e garanzie sui prestiti a sostegno di obiettivi politici specifici. In primo luogo, l’erogazione di un sostegno alle spese di investimento per la diffusione della CCS a livello industriale, dove la misura cercherebbe di coordinare e sostenere i progetti della “catena del valore” (cattura, trasporto, sequestro/utilizzo) per ridurre il rischio della catena e presentare al mercato offerte coordinate per la partecipazione del settore privato. In secondo luogo, fornire un sostegno capex per la ricerca e lo sviluppo di tecnologie, con particolare attenzione alle tecnologie DAC e alle tecnologie CCS industriali di prossima generazione. La misura dovrebbe enfatizzare in modo specifico la rapida riduzione dei costi. Le modifiche ai documenti strategici centrali dovrebbero fornire un chiaro segnale di mercato che l’utilizzo della CO2 è una priorità a lungo termine per la transizione a zero di alcuni settori industriali: cemento, acciaio, carburanti e trasporti.

Ma, come evidenzia lo studio, obiettivi di politica pubblica più chiari e segnali di mercato possono essere sufficienti per attrarre investimenti man mano che i costi di cattura del carbonio diminuiscono.

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