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Italgas, nel 2022 l’utile vola a +7,6%. Gallo: Cresciamo da 24 trimestri consecutivi

Gallo: Con particolare attenzione al biometano, Italgas sta investendo per favorire l’allacciamento degli impianti di produzione alle reti di distribuzione, introducendo la tecnologia del reverse flow verso il network del trasporto al fine di aumentare ulteriormente la flessibilità del sistema gas

Risultati positivi nel 2022 per Italgas a “ulteriore conferma della solidità del Gruppo che ha continuato a crescere anche in un contesto sociale, politico ed economico condizionato dallo scoppio della guerra in Ucraina e dagli effetti indotti sui mercati dell’energia”, sottolinea una nota dell’azienda. Infatti “unitamente alla crescita degli indicatori economico-finanziari e allo sviluppo delle attività operative sono stati conseguiti anche i target di sostenibilità che nel Piano Strategico 2022-2028 erano stati rivisti ulteriormente al rialzo”.

Il 2022, in continuità con gli anni precedenti, spiega Italgas “ha visto al centro delle strategie di sviluppo la trasformazione digitale, con importanti investimenti per l’upgrade di asset e processi e per l’upskilling e il reskilling delle persone, nella consapevolezza del ruolo strategico delle reti di distribuzione del gas per il raggiungimento dei target di decarbonizzazione dei consumi”.

I NUMERI DI ITALGAS

Andando sui numeri, nel periodo sono stati realizzati 814,3 milioni di euro di investimenti dedicati principalmente alla trasformazione digitale, alla metanizzazione della Sardegna e al repurposing delle reti al fine di abilitarle alla distribuzione di gas rinnovabili (nell’immediato biometano e nel medio periodo idrogeno e metano sintetico).

Nel corso dell’anno sono stati posati 332 km di nuove condotte in tutta Italia. La realizzazione di nuove reti “native digitali” in Sardegna ha, invece, raggiunto un’estensione complessiva di 909 km su un totale da realizzare di circa 1.110 km e sono stati messi in servizio 13 nuovi depositi criogenici di GNL per un totale di 66 impianti al servizio dei Bacini in concessione.

L’EBITDA adjusted a fine 2022 ammonta a 1.082,7 milioni di euro (+7,3% rispetto 31 dicembre 2021) e l’utile netto adjusted attribuibile al Gruppo è pari a 395,7 milioni di euro (+7,6% rispetto 31 dicembre 2021). Per il resto i ricavi totali adjusted sono stati pari a 1.537,3 milioni di euro (+12,1%) e l’utile operativo (EBIT) adjusted è stato pari a 622,8 milioni di euro (+6,8%) con un indebitamento finanziario netto di 6.000,1 milioni di euro ed esclusi gli effetti ex IFRS di 5.928,1 milioni di euro.

La situazione patrimoniale ed economica consolidata del Gruppo Italgas al 31 dicembre 2022 “riflette gli effetti del primo consolidamento, a decorrere dall’1 settembre 2022, dell’acquisizione di DEPA Infrastructure Single Member S.A. e delle sue partecipate Attiki Natural Gas Distribution Single Member Company S.A. (EDA Attikis), Public Gas Distribution Networks S.A. (DEDA) e Thessaloniki – Thessalia Gas Distribution S.A. (EDA Thess)”, ha spiegato la società.

GALLO: NUMERI SONO ULTERIORE PROVA DELLA GRANDE SOLIDITA’ RAGGIUNTA DEL GRUPPO

“In un 2022 caratterizzato dallo shock sui mercati energetici e dall’esplosione della guerra alle porte dell’Europa, i risultati raggiunti da Italgas sono l’ulteriore prova della grande solidità di un Gruppo capace di continuare a crescere in un contesto condizionato dal forte incremento dei costi delle materie prime e dalla necessità di centrare gli obiettivi di sicurezza energetica per il Paese – ha commentato Paolo Gallo, Amministratore Delegato di Italgas -. Nell’ultimo anno tutti i principali indicatori economico-finanziari sono cresciuti in maniera significativa con l’EBITDA adjusted che ha fatto registrare un +7,3%, superando il miliardo di euro, e l’utile netto adjusted attribuibile al Gruppo che è aumentato del 7,6% attestandosi a 395,7 milioni di euro: 24 trimestri consecutivi di crescita sono un traguardo che soltanto un’azienda quasi bicentenaria come Italgas poteva raggiungere”.

“Gli investimenti, pari a 814,3 milioni di euro, sono stati dedicati principalmente al repurposing del network di distribuzione che oggi è in gran parte digitale e dunque pronto ad accogliere gas rinnovabili come il biometano, già in rete, e l’idrogeno e il metano sintetico che lo saranno nel medio periodo. Con particolare attenzione al biometano, Italgas sta investendo per favorire l’allacciamento degli impianti di produzione alle reti di distribuzione, introducendo la tecnologia del reverse flow verso il network del trasporto al fine di aumentare ulteriormente la flessibilità del sistema gas”, ha aggiunto Gallo spiegando che gli obiettivi fissati dal REPowerEU “sono raggiungibili anche attraverso il contributo dell’efficienza energetica. Un settore nel quale siamo presenti con Geoside, un operatore che offre al mercato soluzioni proprietarie tecnologicamente avanzate che garantiscono risparmi di energia sistematici; soluzioni che applicate alle nostre attività ci hanno permesso, nell’ultimo anno, di ridurre i nostri consumi energetici del 21%”.

Non solo. “Il 2022 è stato anche l’anno dello storico ritorno all’estero di Italgas con l’acquisizione del Gruppo Depa Infrastructure, al fianco del quale siamo impegnati nella condivisione del nostro know-how tecnico e tecnologico che sarà di grande aiuto al phase-out da carbone e lignite deciso dal governo greco in coerenza con gli obiettivi climatici Ue – ha concluso il manager -. Innovazione tecnologica e digitalizzazione, economia circolare, formazione, diversità e inclusione si confermano driver strategici per realizzare i target fissati nel Piano di Creazione di Valore Sostenibile che si inserisce nella traiettoria tracciata dal Piano Strategico 2022-2028 per continuare a giocare un ruolo di primo piano nel processo di transizione ecologica che conduce alla net zero economy”.

PREVISIONI PER IL FUTURO: DAL CONFLITTO RUSSIA-UCRAINA NESSUN IMPATTO

Dal punto di vista dell’evoluzione prevedibile della gestione e del conflitto Russia – Ucraina “Italgas, coerentemente con quanto previsto dal Piano Strategico 2022-2028, continuerà a perseguire i propri obiettivi principalmente volti (i) alla prosecuzione del programma di trasformazione digitale, repurposing ed estensione del network, per dotare il Paese di infrastrutture all’avanguardia in grado di accogliere e distribuire gas rinnovabili come biometano e idrogeno verde; (ii) all’azione di consolidamento nel settore dell’efficienza energetica con l’obiettivo di porsi tra i principali operatori del settore; (iii) alle nuove opportunità di crescita esterna attraverso gare ATEM, M&A nei settori della distribuzione gas, idrico ed efficienza energetica così come, a seguito del perfezionarsi dell’acquisto di DEPA Infrastructure, allo sviluppo del mercato greco”.

Mentre sul versante russo-ucraino “Italgas conferma di non disporre di attività produttive o personale dislocato in Russia, in Ucraina o in paesi geo-politicamente allineati con la Russia, né di intrattenere rapporti commerciali e/o finanziari con tali Paesi. Italgas continua a non rilevare restrizioni materialmente rilevanti nell’esecuzione di transazioni finanziarie per il tramite del sistema bancario, anche a seguito dell’esclusione della Russia dal sistema internazionale di pagamento swift. Tuttavia, in un mercato già caratterizzato da restrizioni e rallentamenti nella catena degli approvvigionamenti soprattutto in relazione alla componentistica, non è escluso che la situazione di tensione politico-economico indotta dal conflitto possa esacerbare tali difficoltà e ripercuotersi, in una forma ad oggi non stimabile né prevedibile, sull’efficacia e tempestività della capacità di approvvigionarsi del Gruppo. In particolare, a seguito di una survey su una parte rilevante dei propri fornitori effettuata nei mesi successivi all’inizio del conflitto, è emerso che nessuno dei fornitori oggetto del sondaggio ha segnalato impatti con il mercato russo, mentre un solo fornitore ha rilevato sub-forniture di origine ucraina per le quali ha posto in atto iniziative volte alla ricerca di alternative”.

Con riferimento al rischio di minori volumi di gas immessi nell’infrastruttura nazionale” l’attuale regolazione tariffaria non determina, come noto, un’esposizione per i distributori a variazioni di volumi di gas vettoriato. In ogni caso, il rischio di un’interruzione prolungata di immissione del gas naturale nelle infrastrutture di distribuzione, che possa incidere in forma significativamente negativa sulla continuità operativa del Gruppo, sarebbe comunque mitigato dalle azioni già in essere e/o allo studio a livello nazionale ed europeo quali l’ottimizzazione degli stoccaggi, la diversificazione delle fonti di approvvigionamento, l’incremento della produzione nazionale. Infine, prendendo in esame il servizio di distribuzione del gas naturale in Grecia ed alla luce degli scenari sopra indicati, il Gruppo non ha rilevato e non stima, al momento, rilevanti conseguenze negative sugli incassi attesi dalle società di vendita del gas tali da pregiudicare l’equilibrio finanziario del Gruppo così come sulla regolarità dei pagamenti delle controparti”, ha concluso Italgas.

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