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L’Olimpico diventerà 100% green. Tanti i benefici per Londra e lo stadio, ma attenzione alle critiche

L’Olimpico di Londra diventerà autosufficiente e 100% green grazie a una membrana solare. Ma le critiche sono dietro l’angolo. Tutti i dettagli del controverso progetto

L’Olimpico di Londra diventerà uno degli stadi più green al mondo e non dipenderà più dalla rete elettrica cittadina. Infatti, entro l’estate del 2025 il tetto sarà coperto da una membrana solare che produrrà sufficiente energia da alimentare tutti i principali eventi organizzati ogni giorno nella struttura. Tutti i dettagli del controverso progetto che porterà benefici ambientali ed economici, ma potrebbe risvegliare anche le critiche degli anni passati.

L’OLIMPICO DIVENTA GREEN, ECCO COME

Lo stadio che ospita le partite del West Ham United Football Club ha ottenuto i permessi per installare 6.500 metri quadri di pannelli solari. Un’intervento che costerà 4,35 milioni di sterline, che saranno in parte coperti da un prestito dal fondo finanziario verde del sindaco. Inoltre, l’ufficio del sindaco Sadiq Khan ha rivelato che il primo cittadino di Londra ha contribuito con 45,000 £ per uno studio di fattibilità e business case per il progetto.

La spesa è di quelle importanti, ma i benefici economici ed ambientali saranno rilevanti. Infatti, il progetto genererà risparmi per lo stadio fino a 350.000 sterline annue, secondo le stime di LLDC. Oggi lo stadio Olimpico di Londra è una delle arene più moderne al mondo e i lavori contribuiranno a rendere l’infrastruttura ancora più all’avanguardia. Tuttavia, c’è il rischio che il progetto possa essere investito da nuove critiche, dopo la pioggia di attacchi che ricevette lo stadio per costi, funzionalità e design. Alcuni arrivarono a paragonare lo stadio a “una ciotola di biancomangiare» con l’anello superiore “attraente quanto una ferrovia sopraelevata”.

LE CRITICHE ALL’OLIMPICO

Diversi inglesi non vedono l’opera di buon occhio a causa dei costi. Costruito nel 2012, poco dopo che l’Olimpico di Londra vide la luce Tom Dyckhoff, critico architettonico del Times, definì lo stadio “architettura sgonfia a prezzi gonfiati”, aggiungendo che “nei prossimi anni gli storici useranno l’architettura dei giochi olimpici del 2008 e del 2012 quale ingegnoso indicatore del declino della civiltà occidentale e l’ascesa di quella orientale”.

Lo stadio è stato per diverso tempo al centro delle critiche anche dal punto di vista estetico. Infatti, diversi lo considerano poco innovativo e d’impatto. “Agli architetti è stato commissionato uno stadio del quale nessuno, dopo le Olimpiadi, sa cosa farne, quindi la volontà di non creare cattedrali nel deserto prevalse sull’impulso di creare opere monumentali”, secondo Dyckhoff. Invece, l’impegno nel progettare un’opera a basso impatto ambientale ha conquistato diversi esperti.

I VANTAGGI AMBIENTALI

La membrana solare consentirà allo stadio anche di risparmiare più di 200 tonnellate di emissioni di carbonio all’anno, secondo la London Legacy Development Corporation (LLDC). Perché è stata scelta questa soluzione? La risposta è semplice: il peso. Infatti, questa tecnologia permette di ridurre la pesantezza dei pannelli, massimizzare la generazione di energia e garantire la conformità alle norme antincendio, secondo quanto riporta la BBC.

“Questi pannelli solari cambiano le carte in tavola per lo stadio di Londra, rendendolo una delle sedi più verdi al mondo per sport e concerti, riducendo notevolmente il consumo energetico e i costi di gestione”, ha affermato Mete Coban, vicesindaco per l’ambiente e l’energia di Londra.

“Questo ambizioso investimento su larga scala ridurrà i nostri costi energetici, ma soprattutto la nostra impronta di carbonio”, ha detto Graham Gilmore, amministratore delegato del gestore dello stadio, LS185.

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