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La burocrazia italiana costa 43 miliardi. Ma con il Pnrr si prova a semplificare

Secondo gli ultimi dati dell’Unione europea, l’impatto della burocrazia sulle imprese italiane è pari a quasi 43 miliardi di euro all’anno, un costo che supera il 2% del Pil nazionale. Gestione acque, rifiuti e rinnovabili tra gli interventi

La semplificazione oggi è affidata quasi completamente all’attuazione del Piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr) che ha imposto degli obiettivi precisi: reingegnerizzare e digitalizzare 600 procedure entro il 30 giugno 2026. Di cui 200 entro il 31 dicembre 2024 e altre 50 entro il 30 giugno 2025. Per una spesa di 734 milioni di euro, secondo quanto riporta Il Corriere della Sera nell’edizione di oggi.

243 PROCEDURE ANCORA DA EMANARE

A giugno scorso si erano già superati i numeri precedentemente richiesti e allo stato attuale risultano approvate 357 procedure, restandone altre 243 da emanare entro giugno prossimo. Di quelle già approvate, 251 sono di interesse delle imprese e riguardano, per esempio, le procedure per l’installazione di strutture tecnologiche, la gestione delle acque o la realizzazione di impianti per i rifiuti; 81 servono ai cittadini, che possono ricevere le notifiche digitali degli atti dalla Pa, o seguire strade più brevi per installare vetrate panoramiche o strutture parasole sul terrazzo; 25 riguardano entrambe le categorie, come le autorizzazioni paesaggistiche per installare, ad esempio, impianti di energia rinnovabile.

ADEGUAMENTO SUAP E SUE

Gli enti locali, cui è stato offerto in dotazione un contingente di mille esperti per attuare le semplificazioni, secondo i dati raccolti dall’Osservatorio sui conti pubblici della Università Cattolica, guidato dall’economista Carlo Cottarelli, avrebbero finora introdotto 460 misure di semplificazione. Ma “la madre di tutte le riforme” resta l’adeguamento tecnologico e l’interoperabilità delle 5.500 piattaforme Suap (Sportello unico per le attività produttive) e 6.500 Sue (Sportello unico per l’edilizia), un ecosistema che gestisce ogni anno circa cinque milioni di pratiche, scrive sempre Il Corriere della Sera. Nell’adeguamento tecnologico sono stati coinvolti circa 20 mila enti terzi, cioè amministrazioni pubbliche che rientrano nei procedimenti Suap per comunicazioni, segnalazioni e richieste di pareri, il 90% dei quali comunica ancora tramite Pec.

ITALIA SEMPLICE: DALL’AMMINISTRAZIONE ALLA SANITA’

Le procedure già digitalizzate vengono spiegate sul sito “Italia semplice”, dove si possono scaricare anche i relativi moduli digitalizzati. Ed è terminato l’esame delle commissioni Affari costituzionali del Senato e Affari sociali della Camera del disegno di legge 1640 che contiene la “Delega per la semplificazione dei procedimenti amministrativi e misure in materia farmaceutica e sanitaria e di autorizzazioni di polizia”. Con il provvedimento si attribuisce al governo una delega diretta a semplificare 50 procedure a beneficio dei cittadini con riferimento, ad esempio, ai certificati di stato civile online, alle notifiche digitali, all’identità digitale”, si legge sul quotidiano milanese.

Ma le norme intervengono anche su temi come la piattaforma unica delle iscrizioni a scuola e la possibilità di scegliere in farmacia il medico di base. “Contiamo di approvarla anche alla Camera entro l’anno”, ha auspicato il ministro della Funzione pubblica, Paolo Zangrillo a Il Sole 24Ore che ha annunciato l’arrivo di un nuovo decreto che introdurrà un meccanismo di acquisizione automatica da parte delle Pa dell’Isee fatto sul portale Inps, evitando alle famiglie di doverlo ripresentare alle scuole, alle università e alle altre Pa per ottenerne i benefici”.

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