La Cina aumenta la produzione di carbone per abbassare i prezzi dell’energia
La Cina aumenta la produzione di carbone. La scelta di Pechino risponde all’aumento dei prezzi dell’elettricità e del gas, ma stona (non poco) con la lotta ai cambiamenti climatici che è in corso a Glasgow, dove a Cop26 dove leader e diplomatici si impegnano tra speranze, intese e promesse.
L’AUMENTO DELLA PRODUZIONE DI CARBONE
Partiamo dai numeri. La produzione media giornaliera di carbone per la settimana dell’1-5 novembre ha raggiunto 11,66 milioni di tonnellate, in aumento di 1,2 milioni di tonnellate da fine settembre, registrando fino a 11,93 milioni di tonnellate in una sola giornata, ha affermato la Commissione nazionale per lo sviluppo e la riforma (NDRC).
IL CROLLO DEI PREZZI DEL CARBONE
Si tratta di una produzione che si assesta ai massimi pluriennali e che risponde alle esigenze di mercato. “Con una maggiore capacità di carbone da liberare e la produzione che continuerà ad aumentare… si prevede che i prezzi del carbone continueranno a diminuire costantemente”, ha affermato la NDRC.
Intanto, scrive Reuters, il contratto futures sul carbone termico più scambiato sullo Zhengzhou Commodity Exchange è sceso del 3% a 920 yuan (143,79 dollari) per tonnellata alle 02:15 GMT. I futures del carbone in Cina sono crollati del 52% dal massimo storico di 1.908 yuan per tonnellata il 19 ottobre.
LA CINA RIFIUTA ACCORDO A COP 26
La scelta sull’aumento di produzione, comunque, non stupisce. Proprio la Cina, a Cop26, si è rifiutata di firmare un accordo, che coinvolge 23 nazioni, tra cui Indonesia, Polonia e Vietnam, per eliminare gradualmente la produzione di energia a carbone negli anni 2030 nei paesi più ricchi e negli anni 2040 per i paesi più poveri.
Pechino è stato responsabile di circa il 54,3% del consumo globale di carbone nel 2020.