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Cina rinnovabili

La Cina è già diventata il leader mondiale dell’energia pulita

Secondo uno studio dell’Agenzia Internazionale per l’Energia, il tasso di elettrificazione della Cina ha raggiunto il 30%, nettamente superiore a quello di Stati Uniti e Unione europea, dove negli ultimi anni si è stabilizzato a circa il 22%

Già lo scorso maggio la Cina era sulla buona strada per diventare il primo “Elettro Stato”, al mondo grazie al boom dei veicoli elettrici in corso, abbinato alla rapida elettrificazione industriale. Secondo uno studio dell’Agenzia Internazionale per l’Energia (AIE), il tasso di elettrificazione della Cina ha raggiunto il 30%, nettamente superiore a quello di Stati Uniti e Unione europea, dove negli ultimi anni si è stabilizzato a circa il 22%.

IN CINA BOOM DI AUTO ELETTRICHE, MA NON SOLO

Nel 2024 i veicoli elettrici hanno rappresentato circa il 47,9% delle vendite totali di autovetture in Cina, con un notevole aumento rispetto al 2020, quando i veicoli elettrici plug-in rappresentavano solo il 6,3% delle vendite totali.

Tuttavia, il fiorente settore delle energie rinnovabili di Pechino non è trainato solo da un ampio mercato interno, ma anche da robuste esportazioni di energia verde. In effetti, solo ad agosto le esportazioni cinesi di tecnologie verdi hanno raggiunto la cifra record di 20 miliardi di dollari, dando vita ad un “nuovo sistema energetico”.

I RAPPORTI COMMERCIALI DELLA CINA CON I PAESI MENO SVILUPPATI

Come spiega su Oilprice Alex Kimani, è interessante notare che il settore cinese dell’energia pulita sta facendo ottimi affari con le economie meno sviluppate, nonostante gli Stati Uniti si stiano ritirando dalla corsa all’energia pulita. Infatti, il 51% della crescita delle vendite di EV in Cina nel 2025 proviene da Paesi al di fuori dell’Organizzazione per la Cooperazione e lo Sviluppo Economico (OCSE).

Nei primi otto mesi di quest’anno le esportazioni verso l’ASEAN (Associazione delle Nazioni del Sudest Asiatico) sono aumentate del 75%, mentre le esportazioni di EV verso l’Africa sono quasi triplicate, guidate da Marocco e Nigeria, con il Paese dell’Africa Occidentale che ha registrato un aumento di sei volte negli acquisti.

Nel frattempo, le esportazioni verso il Medio Oriente sono aumentate del 72%, mentre le vendite verso il Sudamerica sono cresciute dell’11%. Non si tratta, però, solo di auto elettriche. La Cina ad agosto ha esportato 46 GW di impianti fotovoltaici, più della capacità installata totale dell’Australia. “L’elettrotecnologia cinese sta diventando la base del nuovo sistema energetico, con continue riduzioni dei costi che stimolano una crescita più rapida che mai, soprattutto nelle economie emergenti”, hanno scritto gli analisti di Ember.

IL CALO DEI PREZZI DELLE ENERGIE RINNOVABILI

Tutto ciò è guidato da un circolo virtuoso di calo dei prezzi delle energie rinnovabili, un fenomeno economico in cui l’aumento dell’adozione e della produzione porta a una riduzione dei costi, che a sua volta incoraggia una maggiore adozione e produzione, creando una spirale discendente autosufficiente dei prezzi e un’impennata della distribuzione. Questo circolo è guidato dai progressi tecnologici, dalle economie di scala nella produzione, dall’aumento della concorrenza e da un’installazione e gestione più efficienti dei sistemi rinnovabili.

Dal 2020 il gigante asiatico ha assistito a drastiche riduzioni dei prezzi sia dei pannelli solari che delle batterie per veicoli elettrici, con prezzi dei moduli solari in calo significativo. Il prezzo medio di un pacco batteria per veicoli elettrici in Cina è diminuito di circa il 30% nel 2024, contribuendo a un calo di quasi il 10% dei prezzi medi dei SUV elettrici a batteria per l’anno.

LA DIPENDENZA DAI PANNELLI SOLARI CINESI

L’anno scorso, l’ex Segretario al Tesoro degli Stati Uniti Janet Yellen ha lamentato il fatto che la politica di sottoscrizione nazionale cinese per le aziende energetiche e di altro tipo ha creato un eccesso di offerta e distorto i mercati globali. La Cina ha investito oltre 50 miliardi di dollari in linee di produzione di wafer solari, 10 volte di più dell’Europa, e controlla anche circa il 95% della fornitura mondiale di polisilicio e wafer.

Nel 2024 la capacità installata della Cina per le energie rinnovabili, inclusi eolico e solare, ha raggiunto i 1.410 GW, superando il carbone. Nel 2023 l’AIE ha messo in guardia dai pericoli di una dipendenza così massiccia del mondo dal settore solare e dell’energia pulita cinese.

LA CINA VUOLE MODERNIZZARE IL SETTORE DELLE RINOVABILI

Tuttavia, Pechino ora sembra sempre più disposta a giocare secondo le regole del libero mercato. All’inizio dell’anno, il South China Morning Post ha riferito che il Paese stava cercando di modernizzare il settore delle energie rinnovabili, lasciando che i prezzi dell’energia pulita siano determinati dai mercati, anziché dal governo.

La Commissione Nazionale per lo Sviluppo e la Riforma (NDRC) e l’Amministrazione Nazionale per l’Energia (NEA) cinesi hanno pubblicato una nota sull’approfondimento della “riforma orientata al mercato”, in base alla quale il prezzo dell’elettricità in rete generata da fonti rinnovabili come l’eolico e il solare, precedentemente fisso, sarebbe determinato da meccanismi di mercato. “Con lo sviluppo su larga scala di nuove energie, il prezzo fisso per l’elettricità in rete non può riflettere accuratamente la domanda e l’offerta del mercato e non condivide la responsabilità di regolare il sistema elettrico”, hanno affermato le autorità.

IL SISTEMA DEI “PAGAMENTI DI BILANCIAMENTO”

Nel tentativo di bilanciare i nuovi prezzi basati sul mercato, Pechino implementerà i “pagamenti di bilanciamento”, un sistema paragonabile ai contratti per differenza del Regno Unito. Questo meccanismo garantisce che i produttori di energia ricevano un indennizzo quando i prezzi dell’elettricità scendono al di sotto di un livello concordato e rimborsino i profitti in eccesso quando le tariffe superano una certa soglia.

Questa mossa sottolinea l’abbandono da parte di Pechino degli incentivi basati sui sussidi, in un contesto di continua maturazione del settore delle energie rinnovabili. La Cina è stata criticata per le sue politiche fortemente protezionistiche nel settore delle energie rinnovabili e accusata di aver causato un eccesso di offerta a livello globale.

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