La fusione tra China Guodian Group e Shenshua Group dà vita alla più grande utility del mondo
China Guodian Group, uno dei primi cinque produttori di energia elettrica cinese, e Shenshua Group, colosso del carbone, si sono fuse dando vita alla più grande utility del mondo. A comunicarlo, in una nota di poche righe, è stata la statale Assets supervision and administration commission (Sasac), ovvero la Commissione governativa cinese che controlla assetti e fusioni tra società statali
I numeri del colosso dell’energia
Il nuovo gigante, che secondo le indiscrezioni di Bloomberg, potrebbe chiamarsi National Energy Investment Group raggiunge 225 GW di capacità installata iniziale, superando di gran lunga i circa 93 GW di Edf e degli 83 GW di Enel.
Il matrimonio ha dato vita, dunque, ad un vero e proprio record internazionale. Basti sapere che Shenhua ad Aprile 2017 possedeva asset complessivi per 1.014 miliardi di yuan, ovvero oltre 152 miliardi di euro, e una capacità di generazione di 83 gigawatt. La società lo scorso anno la ha prodotto 290 milioni di tonnellate di carbone. Numeri decisamente positivi anche per China Guodian Group, che secondo quanto dichiarato dal China Electricity Council, possiede 803 miliardi, quasi 121 miliardi di euro, di asset e una produzione di 143 gigawatt.
Oltre ad essere il più grande produttore di carbone a livello globale, poi, il nuovo gruppo sarà anche il maggior sviluppatore al mondo nel settore eolico, con 33 GW di potenza installata.
Le mire espansionistiche della Cina
La fusione, che appare strana dal momento che Pechino intende ridurre, causa inquinamento oltre i limiti, la sua dipendenza dal carbone puntando sulle rinnovabili, ha motivazioni ben chiare: la Cina vuole dominare il mondo dell’energia e, soprattutto, vuole espandere la sua leadership di settore in Africa. La Repubblica popolare asiatica, infatti, negli ultimi anni ha aumentato la sua presenza nel continente nero, diventando il maggior investitore di nuovi progetti In Africa davanti agli Emirati Arabi e all’Italia.
Non c’è solo l’Africa tra gli obiettivi cinesi. Il gigante dell’energia vuole essere un primo ed importante passo per contrastare lo strapotere degli Stati Uniti nel settore. Negli ultimi tempi, infatti, proprio con questo obiettivo, la Cina ha cercato alleanze anche fuori confine e con la Russia in particolare, progettando anche la costruzione di una centrale nucleare comune, un gasdotto sino-russo e avviando la produzione di gas naturale liquefatto (GNL).
Grazie alla fusione, poi, la Cina prova a di ridurre i debiti statali facendo, puntando alla nascita di più poli industriali interessati all’espansione internazionale.