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La città da 15 minuti è realtà, parola dell’assessore alla mobilità di Valencia

I risultati positivi della città di Valencia sono ormai sotto gli occhi di tutti: maggiore sicurezza stradale, riduzione di emissioni inquinanti, rapidità dei viaggi interurbani e maggiore qualità della vita.

Oggi Valencia è a un passo da trasformare il sogno della “città da 15 minuti” in realtà. È un primo passo per avviare la rivoluzione in modo sostenibile la mobilità e la quotidianità in metropoli e centri urbani. Maggiore sicurezza stradale, riduzione di emissioni inquinanti, rapidità dei viaggi interurbani e maggiore qualità della vita sono solo alcuni dei vantaggi. Negli ultimi 7 anni il traffico è diminuito del 10% e le emissioni di gas inquinanti sono scese del 15/25%. Al tempo stesso, i passeggeri del trasporto pubblico locale (TPL) sono cresciuti del 10% e l’uso della bicicletta da parte dei cittadini è aumentato del 217%. Il 73% delle strade ha limiti sotto i 30 chilometri orari, le altre arrivano al massimo a 50. Imporre limiti di velocità, impedire l’accesso ai veicoli in alcune zone e aumentare i parcheggi non è sufficiente però a rendere le aree metropolitane efficienti e sostenibili. Sulle pagine di Repubblica l’assessore alla mobilità di Valencia dal 2015, Giuseppe Grezzi, racconta un esempio riuscito di “città da 15 minuti”.

LA LIBERTÀ DI ABBANDONARE L’AUTO

“La libertà non è, come dicono alcuni, poter guidare ovunque. La libertà consiste nel poter andare ovunque senza un’auto”, sintetizza Grezzi prendendo in prestito le parole della sua collega Janette Sadik-Khan, ex assessore al trasporto di New York. Un obiettivo che il centro urbano spagnolo sta perseguendo puntando fortemente sullo sviluppo dell’intermodalità e l’incentivazione del TPL. Dal 2016 il Comune ha acquistato 348 nuovi autobus, ha assunto 300 autisti e accresciuto del 30% il bilancio dell’azienda municipale che gestisce tutte le linee.
La bicicletta è il mezzo individuale su cui l’amministrazione cittadina punta di più in alternativa o in combinazione con gli autobus. Dal 2016 i chilometri di piste ciclabili sono passati da 127 a 170 (+36%). Il modello scelto dall’amministrazione valenciana per trasformare la quotidianità urbana prevede infatti di poter accedere a qualsiasi servizio con un tragitto di 15 minuti. Una strategia che punta a restituire diritto di ciascuno al tempo. Tempo che ora è speso, a volte in larga parte, negli spostamenti per raggiungere i luoghi della quotidianità

“All’inizio non è stato facile. Abbiamo proposto di pedonalizzare molte aree, di costruire ciclabili, di potenziare il trasporto pubblico e di imporre limiti di velocità severi ai veicoli. I commercianti erano preoccupati, convinti che sarebbero stati danneggiati. È andata in altro modo”, rivela Grezzi, artefice della strategia che ha portato Valencia a ricevere lo European Green Capital Award dalla Commissione Europea. Il riconoscimento premia i centri urbani che raggiungono ambiziosi obiettivi nel campo della sostenibilità ambientale.

LA RICETTA PER LE CITTÀ DEL FUTURO

“Abbiamo disincentivato molto l’uso delle vetture anche limitando i parcheggi. Ma è una cosa che ha senso fare solo se si potenzia il trasporto pubblico. Valencia è una metropoli compatta nella quale anche prima sostanzialmente era possibile muoversi a piedi”, sottolinea Grezzi.

L’assessore sottolinea infatti che imporre limiti di velocità, impedire accesso ai veicoli in alcune zone e aumentare i parcheggi non è sufficiente a rendere le aree metropolitane efficienti e sostenibili.

La grande densità di popolazione e traffico che caratterizzano questi quadranti rappresentano una criticità che può essere risolta solo potenziando i servizi di trasporto pubblico locale e individuale condiviso. Il centro spagnolo però ha una popolazione di poco più di 700 mila abitanti, numeri molto inferiori rispetto a metropoli come Milano (1,352 milioni) e Roma (2,873 milioni).

“Il problema è l’area metropolitana, nel complesso si raggiunge un milione e mezzo di abitanti, con tutti i sobborghi nati negli anni Settanta e Ottanta dove ci sono ancora pochi servizi. Per questo abbiamo prolungato l’orario di ben 23 linee di mezzi pubblici fino a notte inoltrata. Funzionano quasi ventiquattro ore al giorno consentendo di andare e venire quando si vuole, avendo poi nei pressi delle stazioni e delle fermate i parcheggi per le biciclette o l’accesso ai servizi di sharing”.

ANCHE MILANO SPOSA IL MODELLO 15 MINUTI

Valencia fa parte delle 97 città al mondo che hanno aderito al C40 Cities Climate Leadership Group, l’alleanza per contrastare il cambiamento climatico.

Tra le partecipanti italiane, Milano sembra essere la realtà che ha intrapreso passi più decisi verso un futuro green. Il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza mette infatti a disposizione 10,3 milioni di euro per sviluppare soluzioni innovative di mobilità nell’ambito del progetto Mobility as a Service (Maas). Fondi che permetteranno a Milano di confermare il primato di città della sharing mobility e della multimodalità, certificato dal V rapporto dell’Osservatorio Nazionale sulla Sharing Mobility.

I soldi del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza permetteranno di costruire 750 chilometri di ciclabili. Il biciplan “Cambio” connetterà il centro urbano ai 133 Comuni limitrofi.

Inoltre, le zone con limite della velocità a 30 km/h sono aumentate progressivamente, arrivando a coprire circa 25 chilometri quadrati di territorio comunale.

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