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Francia

La Francia taglia gli incentivi alle auto elettriche per i più ricchi. E l’Italia?

La Francia riduce gli incentivi all’acquisto di auto elettriche per i più ricchi. Cosa succederà in Italia?

La Francia taglia gli incentivi per le auto elettriche ai più ricchi per risparmiare. Infatti, il Governo transalpino ha ridotto del 20% gli aiuti per l’acquisto di vetture a batteria per gli acquirenti che hanno il reddito più alto. Cosa succederà in Italia?

LA FRANCIA TAGLIA GLI INCENTIVI

Il Governo francese ha stanziato 1,5 miliardi di euro di aiuti per aumentare le vendite di veicoli elettrici ed ibridi. Gli acquirenti con redditi più bassi potranno beneficiare di 7.000 euro. Invece, per effetto del nuovo regolamento pubblicato oggi, i più ricchi avranno 1.000 euro in meno a disposizione per acquistare la propria auto green: 4.000 invece di 5.000. La ragione è che il Governo teme che i soldi non siano sufficienti a soddisfare tutte le richieste e spera che, così facendo, il numero di elettriche sulle strade francesi possa crescere ancora di più.

“Stiamo modificando il programma per aiutare più persone, ma con meno soldi”, ha detto il ministro della transizione ambientale Christophe Bechu su Franceinfo Radio.

Tuttavia, diversi governi regionali continueranno ad offrire incentivi aggiuntivi, come succede ad esempio a Parigi. Nella capitale francese l’importo degli aiuti può variare da 2.250 a 9.000 euro, a seconda del reddito individuale.

L’ITALIA CHE FARÀ?

Il fondo stanziato dal Governo italiano è inferiore rispetto a quello francese: 1 miliardo di euro. Risorse che finanzieranno l’acquisto di automobili elettriche ed ibride con un prezzo massimo di 35.000 euro. I contributi saranno erogati sulla base di diversi criteri quali l’ISEE e il modello della vettura rottamata.

Tuttavia, dall’anno prossimo gli incentivi all’acquisto potrebbero sparire, se non contribuiranno ad aumentare la produzione italiana di vetture. Infatti, se gli aiuti non daranno i risultati sperati il Governo dirotterà i fondi sulle imprese che vogliono spostare la produzione in Italia.

“È importante invertire la dinamica, nel 2022 sono state prodotte appena 450.000 autovetture, a fronte di 1 milione e 400 mila immatricolazioni. Il gap è estremamente evidente”, ha affermato Massimo Bitonci, Sottosegretario al Ministero delle Imprese del Made in Italy.

“Ci auguriamo che a questo piano corrisponda un aumento della produzione di auto in Italia. Se ciò non avvenisse è chiaro che non possiamo destinare risorse dei cittadini per incentivare auto prodotte all’estero e importate in Italia. Se ciò non avvenisse, lo abbiamo già detto, dal prossimo anno gli incentivi non saranno più diretti al consumo ma alla produzione, cioè incentivare chi voglia produrre nel nostro Paese sia auto e sia componentistica per supportare l’indotto automotive”, ha affermato il Ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso, durante l’ultimo incontro con i giornalisti a Bruxelles.

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