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Germania

La Germania vuole abbassare i costi dell’energia: l’Arera tedesca avvia revisione calcoli tariffe elettriche

L’Agenzia federale tedesca per le reti (Bundesnetzagentur) ha annunciato l’intenzione di rivedere radicalmente il sistema di calcolo delle tariffe per l’energia elettrica, con l’obiettivo di distribuire in modo più equo i costi legati all’uso e allo sviluppo della rete elettrica. Lo ha comunicato il presidente dell’Agenzia, Klaus Müller, presentando un documento di discussione che delinea le linee guida della riforma.

La proposta arriva in un momento in cui i costi di rete sono in rapido aumento a causa della transizione energetica e della necessità di potenziare le infrastrutture. Secondo Müller, gli investimenti richiesti nei prossimi anni ammonteranno a diverse centinaia di miliardi di euro.

Attualmente, questi costi gravano quasi esclusivamente sui consumatori finali e rappresentano già circa un terzo della bolletta elettrica per molte famiglie e imprese, con significative variazioni regionali. L’Agenzia propone ora una serie di misure per redistribuire l’onere in modo più equilibrato.

ANCHE I PRODUTTORI DI ENERGIA CONTRIBUIRANNO AI COSTI DI RETE

Una delle novità più rilevanti della riforma è la possibilità che anche i produttori di energia elettrica vengano chiamati a partecipare al finanziamento dei costi di rete. Finora, solo i consumatori pagano per l’utilizzo delle infrastrutture elettriche, sulla base dei chilowattora prelevati dalla rete. La proposta dell’Agenzia mira ad “ampliare la base di finanziamento” includendo anche coloro che immettono energia nella rete, come le centrali elettriche convenzionali e gli impianti fotovoltaici domestici.

Il motivo di fondo risiede nell’evoluzione del sistema energetico: l’espansione delle fonti rinnovabili, in particolare del solare e dell’eolico, richiede enormi investimenti infrastrutturali per collegare alla rete gli impianti di produzione sparsi sul territorio, dai parchi eolici offshore agli impianti sui tetti delle abitazioni.

Questo sviluppo, necessario per raggiungere gli obiettivi climatici, ha però un costo elevato che finora è stato sostenuto quasi esclusivamente dai consumatori finali.
Per riequilibrare la situazione, l’Agenzia propone l’introduzione di una tariffa a carico dei produttori, che potrebbe essere calcolata in funzione della quantità di energia immessa in rete o sotto forma di canone fisso annuale. Secondo Müller, soluzioni simili sono già adottate in altri paesi europei, e la loro introduzione in Germania rappresenterebbe un passo verso una maggiore equità nella distribuzione dei costi.

TARIFFA FORFETTARIA ANCHE PER I PROSUMER

Un altro pilastro della riforma riguarda la crescente diffusione dei cosiddetti “prosumer”, ovvero utenti che non solo consumano energia ma la producono anche autonomamente, ad esempio tramite pannelli solari. In combinazione con sistemi di accumulo a batteria, molti di questi utenti acquistano quantità minime di elettricità dalla rete pubblica, pur continuando a utilizzarla nei momenti in cui la produzione domestica non è sufficiente.

Questa situazione, osservano i tecnici, crea uno squilibrio: la rete deve essere mantenuta e resa disponibile per tutti, ma i ricavi derivanti da questi utenti sono in drastico calo.
Per affrontare questo problema, l’Agenzia suggerisce l’introduzione di una tariffa base forfettaria per tutti gli utenti, indipendentemente dal loro consumo effettivo. In questo modo, anche chi produce autonomamente l’energia potrà contribuire in modo equo alla copertura dei costi di infrastruttura.

Secondo quanto riportato nel documento, una tale misura rifletterebbe meglio la realtà odierna, in cui l’uso della rete non dipende più soltanto dalla quantità di energia prelevata ma anche dalla disponibilità di accesso in ogni momento.

PIÙ FLESSIBILITÀ E DIGITALIZZAZIONE

Accanto all’ampliamento della base di contribuenti e all’introduzione di tariffe fisse, l’Agenzia federale propone anche una maggiore “dinamizzazione” delle tariffe di rete. Attualmente, i costi sono relativamente stabili e vengono aggiornati con poca frequenza, applicandosi in modo uniforme su vaste aree geografiche. Tuttavia, l’uso della rete varia significativamente nel tempo, soprattutto con l’aumento della produzione solare nelle ore centrali della giornata.

Per questo motivo, si sta valutando l’introduzione di tariffe variabili in tempo reale, legate al grado effettivo di utilizzo della rete. Ad esempio, spiega la Bundesnetzagentur, in presenza di picchi di produzione fotovoltaica a mezzogiorno, le tariffe potrebbero aumentare per incentivare lo stoccaggio dell’energia e una sua successiva immissione in rete nei momenti di minor carico.

Una simile misura richiederebbe però una digitalizzazione quasi completa dell’infrastruttura di rete e dei dispositivi di misurazione presso gli utenti.

UN CONFRONTO APERTO

L’Agenzia ha chiarito che le proposte contenute nel documento di discussione non rappresentano decisioni definitive, ma costituiscono la base per un ampio confronto con tutti gli attori coinvolti.

La Bundesnetzagentur gode di un ampio grado di indipendenza nell’ambito della regolamentazione delle reti elettriche. Una sentenza della Corte di giustizia dell’Unione Europea del settembre 2021 ha confermato che l’Agenzia può adottare autonomamente norme in questo ambito. E tale decisione ha portato a una modifica della legge sull’energia (EnWG), entrata in vigore all’inizio del 2024, che ha ulteriormente rafforzato l’autonomia dell’Agenzia rispetto all’influenza politica diretta.

Ma in questo caso l’autorità di Bonn punta a un processo aperto: le osservazioni degli attori coinvolti potranno essere presentate fino al 30 giugno 2025, dopodiché si procederà alla definizione delle misure concrete da adottare.

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