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Climate Change

La nicchia climatica dell’uomo è sempre più compromessa dal climate change

Limitare il climate change e, dunque, riscaldamento globale all’obiettivo dell’Accordo di Parigi di 1,5°C (2,7°F) al di sopra dei livelli preindustriali porterebbe a una riduzione di cinque volte della popolazione esposta a un calore senza precedenti entro la fine di questo secolo

In assenza di politiche climatiche nuove e più ambiziose, il mondo è diretto verso un’entità del cambiamento climatico che metterebbe circa 2 miliardi di persone a rischio di caldo estremo entro la fine del secolo. Questo è quanto rivela uno studio pubblicato su Nature Sustainability.

CLIMATE CHANGE: LO STUDIO NATURE SUSTAINABILITY

Uno studio pubblicato su Nature Sustainability identifica la quota di popolazione mondiale che dovrà essere costretta a vivere fuori dall’area in cui sono presenti condizioni di temperatura, umidità e precipitazioni per le quali si è adattata. In uno scenario che ci porta verso +2,7°C entro il 2100, già nel 2030 – dunque tra meno di 7 anni – la contrazione della nicchia climatica dell’uomo lascerà fuori il 14% (3%) dell’umanità, cioè da 1 a 1,4 miliardi di persone. Entro il 2090 questi numeri più che raddoppieranno fino a raggiungere il 29% (±5%) ovvero 2,2-3,2 miliardi di persone.

Lo studio, infatti, evidenzia che per ogni aumento di 0,1°C (0,18°F) della temperatura superficiale media globale, altri 140 milioni di persone saranno esposte a un caldo pericoloso.

Il calcolo, però, tiene conto delle variazioni di temperatura. Nel momento in cui si prende in considerazione la curva demografica, che per questo scenario prevede un picco a 9,5 miliardi nel 2070 per declinare poi a 9 miliardi a fine secolo, i numeri crescono, arrivando al 25% (2%) dell’umanità lasciata fuori dalla nicchia climatica dell’uomo entro il 2030 (1,8-2,2 mld di persone), per poi salire ancora al 40% (4%) cioè 3,3-4,1 mld di persone entro il 2090.

I PAESI A RISCHIO ALTO

Lo studio ha rilevato che se i Paesi si limitassero a rispettare le riduzioni delle emissioni esistenti sulla base delle politiche attuali e il riscaldamento raggiungesse i 2,7°C entro il 2100 (4,8°F), i primi 5 Paesi più vulnerabili a un caldo senza precedenti (in base al numero di persone esposte) sarebbero India, Nigeria, Indonesia, Filippine e Pakistan.

Le temperature a Delhi, in India, hanno già raggiunto i 46,5°C (115,7°F) . Le ondate di calore hanno già superato i record mensili e di tutti i tempi in aree dell’Asia da aprile a maggio, che gli scienziati hanno collegato in parte al cambiamento climatico causato dall’uomo .

COSA DICONO GLI STUDIOSI

Numerosi studi hanno indicato i pericoli di temperature che raggiungono limiti intollerabili , che mettono alla prova le capacità fisiologiche umane di resistere a tali condizioni, con una frequenza crescente.

“L’esposizione al di fuori della nicchia potrebbe comportare un aumento della morbilità, della mortalità, dell’adattamento in loco o dello spostamento (migrazione altrove)”, scrivono gli autori dello studio. “Le temperature elevate sono state collegate a un aumento della mortalità, a una diminuzione della produttività del lavoro, a una riduzione delle prestazioni cognitive, a un apprendimento compromesso, a esiti negativi delle gravidanze, a una diminuzione del potenziale di resa dei raccolti, a un aumento dei conflitti, dell’odio, della migrazione e della diffusione di malattie infettive”.

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