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Gas Energia Ue Unione Europea

La piattaforma Ue per l’acquisto congiunto di gas non sta funzionando

Aggregate EU ha abbinato acquirenti e venditori di gas per 43 miliardo di metri cubi di domanda ma, secondo tre fonti, alla fine solo circa 1 mmc di gas è stato contrattato e segnalato alla Commissione europea

La piattaforma per l’acquisto congiunto di gas dell’Unione europea ha gestito solo una piccola frazione della domanda, sollevando dubbi sul lancio di una piattaforma simile per i minerali critici e l’idrogeno. Chi ha visto i dati interni ha affermato che l’esercizio di approvvigionamento congiunto, denominato AggregateEU ​​e introdotto al culmine della crisi energetica seguita all’invasione russa dell’Ucraina, ha portato ad una stima di solo il 2% della domanda potenziale contrattata.

LA PIATTAFORMA EUROPEA PER L’ACQUISTO CONGIUNTO DI GAS

La piattaforma – scrive il Financial Times – è stata ispirata dal coordinamento di successo dell’Unione europea degli acquisti di vaccini durante la pandemia Covid, sfruttando le dimensioni dell’Ue per ottenere prezzi più bassi. In base al programma, la Commissione europea ha imposto ad ogni Paese membro di garantire che le aziende partecipanti locali presentino ordini equivalenti al 15% degli obblighi di riempimento dello stoccaggio di gas di ciascun Paese. L’acquisto effettivo di gas è rimasto volontario.

In totale, la piattaforma ha abbinato acquirenti e venditori di gas per 43 miliardi di metri cubi di domanda ma, secondo tre fonti a conoscenza dei dati riservati, alla fine solo circa 1 miliardo di metri cubi di gas è stato contrattato e segnalato alla Commissione.

LA COMMISSIONE UE VUOLE ESTENDERE LO STRUMENTO A MATERIE PRIME E IDROGENO

I funzionari europei hanno sottolineato che le aziende non erano obbligate a segnalare i dati commercialmente sensibili, quindi avrebbero potuto essere conclusi più contratti. Il basso numero ha scatenato però il dibattito sull’utilità dello strumento di approvvigionamento congiunto, proprio mentre la presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, si impegna ad estenderlo a più materie prime durante il prossimo mandato della Commissione.

“Dobbiamo usare la potenza e le dimensioni del nostro mercato per garantire le forniture. Ecco perché proporrò di attivare ed estendere il nostro meccanismo di domanda aggregata per andare oltre il gas e includere idrogeno e materie prime critiche”, ha affermato von der Leyen lo scorso luglio nelle linee guida politiche per i prossimi 5 anni.

LE TESTIMONIANZE DELLE AZIENDE ENERGETICHE SULLA PIATTAFORMA DEL GAS

Tuttavia, le aziende energetiche che vi hanno preso parte hanno affermato che la piattaforma ha funzionato più come uno strumento di matchmaking, piuttosto che come un controllo della domanda per ottenere prezzi più bassi. La norvegese Equinor ha dichiarato che il meccanismo “per noi non ha rappresentato un modo per commercializzare” e che “nel mercato del gas ben funzionante in Europa è difficile vedere questo cambiamento”.

Un’altra azienda energetica, che ha richiesto l’anonimato, ha affermato che la piattaforma “non ha portato volumi aggiuntivi al mercato, quindi non ha raggiunto ciò che si era prefissata di fare”. Inoltre, durante la crisi, “il mercato ha funzionato abbastanza bene, con un segnale di prezzo che ha permesso al gas di muoversi dov’era necessario, non c’era bisogno di un’ulteriore piattaforma AggregateEU”. Entrambe le aziende hanno detto che la loro partecipazione non ha portato alla conclusione di alcun accordo.

I DEFICIT DELLA PIATTAFORMA AGGREGATEEU

Andreas Guth, segretario generale dell’organismo di settore Eurogas, ha affermato che il concetto originale di “mettere in comune la domanda in un consorzio più grande e quindi procurarsi il gas congiuntamente” presentava due problemi: le proiezioni per la domanda a lungo termine in Europa erano incerte, dati gli sforzi di Bruxelles per limitare l’uso di combustibili fossili e la legge europea sulla concorrenza. “Non possiamo impegnarci in consorzi, a meno che non ci vengano concesse delle esenzioni dalle norme sulla concorrenza dell’Unione europea. L’unico vantaggio di AggregateEU ​​è che dà accesso a una piccola domanda che altrimenti potrebbe avere difficoltà a raggiungere il mercato”, ha aggiunto Guth.

Un alto diplomatico europeo ha affermato che inizialmente i governi hanno avuto problemi a convincere le aziende a sottoscrivere il progetto di approvvigionamento per riempire le quote stabilite dalla Commissione. Nella sua valutazione dello strumento pubblicata a giugno, la Corte dei Conti europea ha detto di “non essere riuscita a determinare il valore aggiunto della piattaforma in relazione alle piattaforme di trading del gas, né abbiamo identificato un fallimento del mercato che AggregateEU ​​affronta”. Per la Corte dei Cinti, se la piattaforma “sembra soddisfare il suo obiettivo di sostenere le aziende più piccole, valutare in quale misura gli altri benefici che la Commissione sostiene siano forniti da AggregateEU ​​richiede un livello di informazioni sui contratti conclusi che non è disponibile”.

LA POSIZIONE DELLA COMMISSIONE EUROPEA E DELL’AIE

La Commissione europea ha dichiarato che gli strumenti introdotti per affrontare la crisi del gas – che includono anche un tetto al prezzo, obiettivi di stoccaggio obbligatori e una legge per promuovere la condivisione del gas tra i Paesi membri – “funzionano insieme, non in modo isolato”.

Un portavoce della Commissione ha affermato che “AggregateEU ​​ha aumentato la trasparenza del mercato e ha aggregato la domanda degli acquirenti europei per coordinare meglio gli acquisti di gas, sfruttando al contempo il peso del mercato collettivo europeo per ottenere prezzi più competitivi. Le aziende hanno mostrato un alto interesse nel prendervi parte”.

Il direttore dell’Agenzia Internazionale per l’Energia, Fatih Birol, ha sostenuto lo strumento, affermando che “ha aiutato gli europei ad usare la loro forza in modo appropriato nei mercati energetici globali”.

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