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Gas

La Russia taglia il gas (anche) all’Italia

Eni oggi riceverà da Gazprom solo 21 milioni di metri cubi, un terzo in meno rispetto ai flussi delle ultime settimane (già ridotti)

La Russia taglia il gas anche all’Italia. Lo scrive Eni, annunciando che l’azienda di Oil&Gas riceverà dalla russa Gazprom volumi pari a 21 milioni di metri cubi. Intanto, oggi, prende il via la programmata (e già annunciata) manutenzione sul gasdotto Nord Stream 1, che dovrebbe durare dieci giorni.

Andiamo per gradi.

LA NOTA DI ENI

Gazprom “ha comunicato che per la giornata di oggi fornirà a Eni volumi di gas pari a circa 21 milioni di metri cubi/giorno, rispetto a una media degli ultimi giorni pari a circa 32 milioni di metri cubi/giorno. Eni fornirà ulteriori informazioni in caso di nuove e significative variazioni dei flussi”, si legge in una nota diffusa dal Cane a sei zampe.

MENO UN TERZO DELLA FORNITURA

Numeri, quelli sopra, che si traducono, di fatto, nella ulteriore riduzione di circa un terzo della fornitura. E già i 32 milioni di metri cubi al giorno che Eni riceveva in queste settimane erano significativamente inferiori rispetto alla cifra  precedente all’emergenza gas, pari a 63 milioni di metri cubi giornalieri.

Dall’inizio della guerra, le forniture sono più che dimezzate.

LA MANUTENZIONE DEL GASDOTTO NORD STREAM

Oggi, intanto, prende il via la manutenzione sul gasdotto Nord Stream 1, che trasporta 55 miliardi di metri cubi (bcm) all’anno di gas dalla Russia alla Germania sotto il Mar Baltico. I lavori dovrebbero durare dieci giorni, ma governi, mercati e aziende temono che la chiusura possa essere prolungata a causa della guerra in Ucraina. Già il mese scorso, infatti, Mosca ha tagliato i flussi al 40% della capacità totale dell’infrastruttura, formalmente a causa del ritardo nella restituzione delle apparecchiature servite dalla tedesca Siemens Energy.

La Germania non sarebbe sorpresa di un eventuale stop prolungato.  “In base allo schema che abbiamo visto, non sarebbe molto sorprendente ora se venissero trovati alcuni piccoli dettagli tecnici e quindi potessero dire ‘ora non possiamo più attivare il Nord Stream 1′”, ha detto il ministro dell’Economia tedesco Robert Habeck.

“Gli ultimi mesi hanno mostrato una cosa: Putin non conosce tabù. Non si può quindi escludere una sospensione completa delle forniture di gas attraverso il gasdotto Nord Stream”, ha affermato Timm Kehler, amministratore delegato dell’associazione industriale tedesca Zukunft Gas.

FLUSSI RIDOTTI SU TUTTI I GASDOTTI

Anche i flussi sugli altri grandi gasdotti che collegano la Russia all’Europa sono gradualmente diminuiti in questi mesi, soprattutto dopo che l’Ucraina ha interrotto una rotta di transito del gas a maggio, sostenendo che non erano garantite le condizioni di sicurezza a causa dell’interferenza delle forze di occupazione russe.

Del tutto chiusi, per mancati pagamenti in rubli (e non solo), i rubinetti del gas verso Polonia, Bulgaria, Finlandia e Olanda.

VERSO NUOVI SHOCK PER IL MERCATO?

Sono proprio le vecchie chiusure a non far star tranquille Italia, Germania ed Europa intera. Un eventuale stop definitivo al Nord Stream 1 o l’arresto delle forniture alla Germania, infatti, metterebbe in crisi il Vecchio Continente, spingendo ancora di più i prezzi del gas, già decisamente alti.  I prezzi all’ingrosso del gas olandese, il benchmark europeo, infatti, sono aumentati di oltre il 400% dallo scorso luglio.

“Se il Nord Stream viene interrotto o se la Germania perde tutte le sue importazioni russe, l’effetto si farà sentire sull’intera Europa nord-occidentale”, ha affermato il ministro dell’Energia olandese Rob Jetten.

 

 

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