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Nave Rigassificatore Ravenna Bonaccino

La seconda nave rigassificatore italiana sarà ormeggiata a largo di Ravenna

Si chiama “BW Singapore” e ha una capacità di rigassificazione di circa 5 miliardi di metri cubi (un sesto della quantità di gas che importiamo dalla Russia)

Un progetto FSRU (Floating Storage Regassification Unit) di Snam per l’installazione di un rigassificatore galleggiante al largo di Ravenna e il relativo collegamento con la rete distributiva nazionale. È ciò di cui si è parlato stamattina in Regione Emilia Romagna, dove è stato firmato un Patto per il Lavoro e per il Clima, sottoscritto da istituzioni, soggetti economici e sociali della regione. La nave rigassificatore è un’infrastruttura che va nell’ottica di diversificare le fonti di approvvigionamento e l’autosufficienza energetica dell’Italia, alla luce del conflitto in Ucraina e della crisi delle forniture di gas russo.

Alla riunione ha partecipato il presidente della Regione Emilia Romagna, Stefano Bonaccini, che è anche il commissario di governo per il rigassificatore. La scorsa settimana il commissario ha trasmesso l’istanza di realizzazione del progetto ai ministeri competenti e ora sarà portata all’esame degli oltre 40 enti coinvolti dal processo autorizzativo. L’autorizzazione alla costruzione e all’esercizio dell’opera dovrà essere rilasciata dal commissario entro 120 giorno dal ricevimento, mentre sul progetto Snam prevede l’avvio dei lavori entro il primo quadrimestre 2023 e l’entrata in esercizio della nave FSRU entro il terzo trimestre 2024.

“È un investimento vitale per il Paese – ha dichiarato il governatore dell’Emilia Romagna, Stefano Bonaccini- e di massima urgenza. Dovremo affrontare modalità e procedure inedite, per conciliare interessi primari come quello di avere energia, ma facendolo in piena sicurezza per l’uomo e per l’ambiente. Per questo non abbiamo atteso un secondo per portare il progetto all’attenzione delle rappresentanze istituzionali, economiche e sociali, ma anche delle università, dell’associazionismo, delle forze politiche del sistema regionale. L’obiettivo comune è arrivare, in tempi ridotti, ad un impianto imprescindibile per il fabbisogno energetico dell’Italia. La precondizione è che l’opera sia sicura e sostenibile, che rispetti tutti gli standard di tutela dell’ambiente, del paesaggio e del patrimonio biologico dell’area”.

LA NAVE “BW SINGAPORE” A LARGO DI RAVENNA

Ecco quindi che, al largo di Ravenna, verrà ormeggiata una nave di stoccaggio e rigassificazione galleggiante che Snam a acquistato ad inizio di luglio. Si chiama “BW Singapore” ed ha una capacità di rigassificazione continua di circa 5 miliardi di metri cubi (circa un sesto della quantità di gas che oggi importiamo dalla Russia) e uno stoccaggio di 170mila metri cubi di GNL. Verranno realizzate anche delle infrastrutture per allacciare la nave alla rete di trasporto gas. Secondo il progetto presentato da Snam la nave verrà collocata a circa 8,5 km al largo di Ravenna, in corrispondenza della piattaforma offshore “Petra”, che sarà adeguata e ammodernata.

Per convogliare il gas verso il punto di interconnessione con la rete nazionale – che si trova a circa 42 km dal punto di ormeggio – verrà creato un collegamento composto da un tratto di metanodotto a mare di circa 8,5 km e uno onshore di circa 34 km. Su questi aspetti del progetto proposti da Snam il commissario si avvarrà del parere di oltre 40 enti.

Oggi alle 13 si è svolta la commissione congiunta economica e ambiente alla presenza di Snam, che ha presentato il progetto del rigassificatore alla presenza dell’assessore regionale allo Sviluppo economico e green economy, lavoro, formazione dell’Emilia Romagna, Vincenzo Colla.

COLLA (E. ROMAGNA):  RISPOSTA ENERGETICA INDISPENSABILE PER ITALIA

“Oggi – ha spiegato l’assessore Colla – presentiamo un progetto di risposta energetica indispensabile per il Paese e per tutti noi. È una risposta rispetto al fatto che abbiamo bisogno di avere una nostra autonomia energetica e una nostra diversificazione energetica. Dobbiamo dare una risposta a quel ‘tubo’ di Putin che rischia di mettere in ginocchio e in discussione tutto il nostro sistema. L’Emilia Romagna si mette a disposizione per aiutare il Paese e il suo futuro. Voglio dire con nettezza che qui non c’è niente di precario, non c’è nessun vuoto di potere: c’è un presidente in carica e c’è un commissario che è già stato nominato e che ha pieni poteri per valutare in autonomia e decidere. Abbiamo la legislazione e tutto quanto ci permette di agire. Snam è una grande società partecipata, solida e ha grandi competenze. Si è candidata, su mandato del governo, a gestire dall’inizio alla fine l’investimento. Abbiamo quindi due certezze dal punto di vista procedurale e, al di là del contesto, c’è una responsabilità di poteri decisionali democratici. Snam ha già presentato al commissario le caratteristiche dettagliate dell’investimento, una documentazione corposa e complessa che verrà valutata prima di tutto, in piena autonomia, dal commissario stesso. Il commissario è alla definizione della task force di supporto e di consulenza che valuterà tutto l’impianto. Stiamo parlando di soggetti di grande qualità e competenza, con esperti di livello nazionale, regionale e territoriale”.

SNAM: “ABBIAMO PRESO DUE TRA LE MIGLIORI NAVI FRSU SUL MERCATO”

“Stiamo vivendo una grande crisi, dobbiamo prepararci a fare a meno di 30 miliardi di metri cubi di gas che ogni anno ci arrivano dalla Russia. L’incarico che ci è stato dato dal Mite è di intervenire nei tempi più rapidi possibili per creare nuove opportunità di importazione di gas, e la soluzione pi rapida è l’utilizzo di soluzioni galleggianti di stoccaggio e rigassificazione. Ogni altra ipotesi di importazione avrebbe richiesto molto più tempo”. Lo ha dichiarato Elio Ruggeri, senior vice president LNG di Snam, all’audizione di SNAM FSRU Italia su “Emergenza Gas – Incremento della capacità di rigassificazione. Presentazione del progetto “FSRU (Floating Storage & Regassification Unit) Ravenna e Collegamento alla Rete Nazionale Gasdotti”.

“Prendere una nave di rigassificazione dal posto in cui opera, portarla in Italia e collegarla è certamente la soluzione più rapida, ma questo è talmente ovvio che hanno pensato tutti la stessa. Il mercato delle navi FSRU è esploso a partire da febbraio, e delle pochissime unità disponibili molte sono state prese da Paesi europei: la Germania se ne è assicurata quattro, altre le hanno prese l’Olanda e altri Paesi esteri. Snam, in tempi rapidi, è riuscita ad assicurarsi due FRSU tra le migliori, full optional. La prima l’abbiamo acquistata il 1 giugno ed è la Golar Tundra, che è destinata alla realizzazione di un impianto di rigassificazione a Piombino; la seconda l’abbiamo acquistata il 7 luglio. Quindi a distanza di un mese abbiamo bloccato due delle migliori navi sul mercato e, contestualmente, abbiamo presentato due istanze autorizzative – una per Piombino il 29 giugno e una per Ravenna l’8 luglio – che sono complete in ogni aspetto”.

SNAM: PIATTAFORMA PETRA CI CONSENTE DI VELOCIZZARE ATTIVAZIONE NAVE

Per Ruggeri “l’esigenza che abbiamo è l’urgenza, quindi la capacità di mettere a terra questa FSRU nel minor tempo possibile, perché il solo aver acquistato la nave ovviamente non è una garanzia di diversificazione delle fonti di approvvigionamento. Abbiamo bisogno di un sito dove ormeggiarla e di una struttura per collegarla alla rete di trasporto del gas. Per poterla ormeggiare rapidamente ci sono solo due opzioni: all’interno di un porto, in una banchina con caratteristiche adeguate, oppure in mare aperto, là dove esiste già una struttura di ormeggio. A Ravenna abbiamo trovato un’opportunità che ci consente in primis di stare nei tempi, che è la piattaforma Petra, pensata negli Anni 80 per ospitare delle navi per importare olio. Questo è un grande asset che, attraverso lavori di adeguamento alle dimensioni della nave, ci consente di accelerare la messa in esercizio della stessa FSRU”.

“UN IMPIANTO DI RIGASSIFICAZIONE CHE PUÒ ANCHE NAVIGARE”

Il senior vice president LNG di Snam ha spiegato che si tratta di “una nave full optional, è l’ultima generazione di navi da rigassificazione. È importante sottolineare che questa nave non nasce come nave e poi è convertita in rigassificazione, nasce come un impianto di rigassificazione che può anche navigare, quindi ha tutti i dispositivi di ultima generazione necessari per contenere gli impatti sull’atmosfera e garantire i massimi livelli di sicurezza”.

“In quanto impianto di rigassificazione – ha aggiunto Ruggeri – la nave fa una cosa semplicissima, cambia lo stato dei gas da liquido a gassoso: prende il gas liquido che sta a -160° e, a pressione atmosferica, lo porta in fase gassosa, quindi lo riscalda. Come mezzo di scambio termico utilizza l’acqua di mare: preleva acqua di mare, la usa per riscaldare il GNL e restituisce all’ambiente marino acqua di mare ad una temperatura più bassa di 7°. Questa è l’unica cosa che fa l’impianto rigassificazione, non fa nessun altro processo di trasformazione della materia né nessun processo chimico. Quando parliamo di rigassificazione parliamo di un processo molto antico: di impianti di rigassificazione al mondo ce ne sono quasi 200, è una tecnologia iper testata e iper consolidata”.

BESSI: “MASSIMA FIDUCIA IN COMMISSARIO E ISTITUZIONI COINVOLTE”

“Sono intervenuto – ha dichiarato l’esperto di energia, Gianni Bessi – per ribadire la convinzione dell’urgenza con cui la crisi energetica ci porta ad affrontare con responsabilità questa fase per il bene dell’Italia. La procedura commissariale e delle 43 istituzioni chiamate a fornire osservazioni e l’autorizzazione entro 120 giorni hanno la mia massima fiducia. Occorre avere fiducia nelle istituzioni pubbliche e nelle sue procedure”.

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