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Pnrr

La spesa del Pnrr stenta e gli oneri di sistema rimangono

Scarsa trasparenza su spese e stato di avanzamento dei lavori, scarso coinvolgimento della popolazione, mancanza di competenze nella PA fanno sì che l’Italia riesca a spendere solo un terzo dei 42 miliardi di euro stanziati dal Piano di Ripresa e Resilienza. Un dato che stride con l’annuncio del Governo dell’invio alla Commissione Europea della richiesta per la terza rata del PNRR da 21.839 miliardi di euro.

Il Ministro Raffaele Fitto ha annunciato che l’Italia ha raggiunto i 55 traguardi obiettivi del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (Pnrr) per il secondo semestre 2022, ma la difficoltà di monitorare lo stato di avanzamento di lavori e riforme rimane. Nei prossimi mesi la Commissione Europea deciderà se accettare la richiesta del Governo italiano di accedere alla terza rata da 21.839 miliardi di euro. A proposito di riforme, la Legge di Bilancio sposta gli oneri di sistema impropri, non collegati all’energia, dalla bolletta al fisco. Una misura che non riduce però l’ammontare della spesa per famiglie e imprese, ma la ripartisce.

LE DICHIARAZIONI DEL GOVERNO SUL PNRR

L’azione di impulso e coordinamento del Governo ha permesso di “Istituire e rendere operativa l’agenzia Cybersecurity; completare il Polo Strategico Nazionale destinato ad ospitare i dati e i servizi strategici di P.A. centrali, locali e strutture sanitarie (transizione digitale); adottare gli atti attuativi della riforma dei servizi idrici; costituire e rendere operativa la società 3I (INPS, INAIL e ISTAT); completare l’approvazione della riforma dei servizi pubblici locali; ridurre gli oneri di sistema impropri dalle bollette energetiche…”, si legge nella nota della Presidenza del Consiglio dei Ministri che fa seguito all’annuncio di Fitto, Ministro per gli Affari Europei, il Sud, le Politiche di Coesione e il PNRR.

Il Ministero dell’Economia e delle Finanze fa sapere che è partita la richiesta all’Europa per ricevere la terza rata di 21 miliardi di euro, meno anticipazione del 13% ricevuta ad agosto 2021, pari a 2.839.080.460 milioni di euro. Nei prossimi mesi la richiesta sarà vagliata dalla Commissione Europea. Uno step importante da non dare per scontato, soprattutto perché il presente non sembra così roseo.

IL PUNTO DELLA SITUAZIONE

“Abbiamo incassato 67 miliardi, ne abbiamo spesi (forse) 21 e con i residui 46 abbiamo evitato di emettere nuovo debito sul mercato” ha rilevato Giuseppe Liturri su Start Magazine.

“Il conto degli investimenti, cioè il denaro effettivamente speso dallo Stato, che invece crea sviluppo, mostra ancora cifre modeste. Dopo aver già incassato 67 miliardi (25 di anticipo nel 2021 e due rate da 21 miliardi nel 2022), il 30 dicembre, sul filo di lana della scadenza, il governo ha annunciato che sono stati conseguiti i 55 obiettivi e traguardi che condizionavano il ricevimento della terza rata del PNRR da parte della Commissione”, aggiunge Licurri.
L’Italia saprà spendere i 191,48 miliardi di euro complessivi che il Piano di Ripresa e Resilienza mette sul piatto?

LE BOLLETTE SARANNO MENO CARE, MA GLI ONERI RESTANO

La questione degli oneri di sistema impropri, citati nella nota della Presidenza del Consiglio dei Ministri, merita una menzione a parte.

“ Ridurre gli oneri di sistema impropri dalle bollette energetiche”, come scrive il Governo, è infatti una frase che potrebbe trarre in inganno i meno attenti. La riforma introdotta dall’ultima Legge di Bilancio non riduce queste spese ma le “diluisce”.

“Non è che non si pagheranno più quegli oneri, semplicemente verranno ripartiti in maniera più ampia (almeno questo sarebbe l’intento) riducendo il peso diretto sui bilanci delle famiglia e sulla voce dei costi di produzione delle imprese per essere recuperati attraverso l’imposizione fiscale”, sottolinea il Sole 24 Ore sul numero cartaceo del 23 dicembre.

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