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Nord Stream 2

La Ue fa la voce grossa sul gas: paesi terzi dovranno conformarsi al diritto comunitario

Queste norme si applicheranno anche a eventuali progetti futuri di gasdotti con Paesi terzi, incluso il Regno Unito (quando diventerà un paese non-Ue) o il progetto Nord Stream 2.

I gasdotti provenienti da Paesi terzi dovranno conformarsi al diritto comunitario e la competenza esclusiva sui nuovi accordi sarà dell’Ue mentre solo Commissione europea potrà concedere eccezioni. Sono queste, in sintesi, le nuove regole sul mercato del gas, approvate in via definitiva dal’Europarlamento (con 465 voti favorevoli, 95 contrari e 68 astensioni) che dovrebbero, nelle intenzioni della plenaria Ue, garantire certezza giuridica agli operatori e maggiore competizione nella fornitura di gas. Considerando anche che, attualmente, l’Ue importa oltre il 70% del suo consumo di gas naturale principalmente dalla Norvegia, dalla Russia e dall’Algeria, soprattutto attraverso i gasdotti.

UN MERCATO UE DEL GAS PIÙ COMPETITIVO A VANTAGGIO DEI CONSUMATORI

Le norme modificate creeranno un mercato Ue del gas più competitivo, garantendo che la proprietà dei gasdotti che entrano nel territorio dell’Unione europea sia separata da quella dell’approvvigionamento di gas. I gasdotti devono diventare accessibili ad altri operatori, come già avviene per i gasdotti interni all’Ue. Queste norme porteranno a una maggiore concorrenza, permettendo ai consumatori europei di beneficiare di prezzi più bassi. Viene inoltre chiarito che tutte queste norme si applicheranno anche a eventuali progetti futuri di gasdotti con Paesi terzi, incluso il Regno Unito (quando diventerà un paese non-Ue) o il progetto Nord Stream2.

ECCEZIONI PER I NUOVI GASDOTTI PROVENIENTI DA PAESI TERZI E CONDIZIONI RIGOROSE

Le norme modificate conferiscono all’Ue una competenza esclusiva sugli accordi su nuovi gasdotti fra l’Ue e Paesi terzi, anche per la concessione di deroghe. La Commissione può tuttavia autorizzare lo Stato membro in cui si trova il primo punto di entrata del gasdotto ad avviare dei negoziati per la fornitura di gas da un nuovo gasdotto proveniente da un Paese terzo, a meno che non lo ritenga in contrasto con il diritto comunitario o pregiudizievole per la concorrenza o la sicurezza dell’approvvigionamento. Spetterà sempre alla Commissione decidere se concedere o meno una deroga alle regole sulla concorrenza, per uno specifico gasdotto, dopo aver consultato gli altri Paesi Ue interessati. Per quanto riguarda i gasdotti esistenti (collegati ai gasdotti dell’Ue prima dell’entrata in vigore della presente direttiva), uno Stato membro potrà decidere in merito a una deroga dalle regole sulla concorrenza entro un anno dall’entrata in vigore di questa direttiva, qualora ciò non pregiudichi la libera concorrenza.

IL RELATORE BUZEK (PPE, PL): TUTTI I GASDOTTI PROVENIENTI DA PAESI TERZI, COMPRESO IL NORD STREAM 2, DOVRANNO RISPETTARE LE NORME UEgasdotto

“Molti soggetti interessati orientati al profitto avrebbero voluto che questi negoziati fallissero, poiché senza questo accordo le norme Ue non si applicherebbero ai gasdotti provenienti da paesi terzi – ha commentato il relatore Jerzy Buzek (PPE, PL) -. Ma quello che porterebbe profitto ad alcuni operatori del mercato comporterebbe una perdita multidimensionale per i nostri cittadini e per l’Unione dell’energia nel suo complesso. D’ora in poi, tutti i gasdotti provenienti da paesi terzi, compreso il Nord Stream 2, dovranno rispettare le norme UE: accesso di terzi, separazione proprietaria, tariffe non discriminatorie e trasparenza. Ciò si tradurrà in una maggiore sicurezza energetica nel nostro continente. Questo è sempre stato l’obiettivo principale del Parlamento europeo e sono lieto che sia stato raggiunto”.

PROSSIME TAPPE

Dopo l’approvazione formale dei ministri Ue, la direttiva sarà pubblicata nella Gazzetta ufficiale dell’UE ed entrerà in vigore 20 giorni dopo. Gli Stati membri dovranno adeguarsi alle nuove norme entro nove mesi.

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