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Arera

Le nomine di Arera sono bloccate. Il centrodestra cerca un patto con il PD?

La maggioranza è a caccia di 4 voti per far partire il nuovo Collegio di ARERA. Il centrodestra starebbe trattando con il Partito Democratico, secondo fonti di Energia Oltre. Nel Palazzo c’è addirittura chi sussurra che l’eventuale intesa possa tagliare fuori dalla corsa il M5S

Le nomine di Arera sono ferme a causa di 4 voti e la maggioranza starebbe cercando un difficile accordo con il Pd. Le recenti parole di Gilberto Pichetto Fratin, ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica, erano solo un primo indizio di un problema più grande. La maggioranza starebbe cercando di trovare un accordo con il Partito Democratico per eleggere il successore di Stefano Besseghini e dei quattro commissari del Collegio, secondo quanto rivelano fonti certificate a Energia Oltre. Nei Palazzi si sussurra addirittura che il Pd potrebbe accettare i componenti proposti dal centrodestra in cambio di una seconda poltrona da Commissario.

ARERA, LE NOMINE SONO BLOCCATE

Pichetto Fratin ha aperto alla possibilità che le nuove nomine possano arrivare dopo la pausa estiva, sottolineando che l’ “importante è non andare oltre il periodo di prorogatio”. Allo stesso tempo, il ministro non ha escluso che il voto sul nuovo Collegio di Arera possa essere calendarizzato già nella prossima riunione del Consiglio dei Ministri, che probabilmente si terrà la prossima settimana.

Prima, però, la maggioranza dovrà far fronte a un problema non da poco: trovare i voti che mancano nelle Commissioni competenti, alla Camera e al Senato.

PERCHE’ LA CAMERA PREOCCUPA IL CENTRODESTRA

Le preoccupazioni maggiori per il centrodestra riguardano la Camera. La coalizione di maggioranza ha già in tasca 36 voti, sommando i componenti delle due Commissioni competenti: attività produttive e ambiente. Tuttavia, per ottenere i 2/3 necessari per l’approvazione del nuovo Collegio di Arera servono 40 voti. La maggioranza starebbe lavorando a ritmi serrati per convincere il Partito Democratico a concludere un accordo, secondo quanto rivelano fonti di Palazzo a Energia Oltre.

Spostandosi nel campo delle suggestioni, si mormora che l’eventuale intesa potrebbe escludere altri pretendenti della minoranza come il M5S dalla corsa alle poltrone dell’Autorità di regolazione per energia reti e ambiente. Secondo i rumors, infatti, il Partito Democratico sarebbe disposto ad approvare il nuovo Collegio di Arera in cambio di una poltrona in più nell’Autorità.

IL SENATO PREOCCUPA MENO LA MAGGIORANZA

Il Senato crea meno grattacapi al centrodestra. Infatti, nell’VIII Commissione la maggioranza può contare su 12 voti: 6 da FdI, 2 da FI, 3 dalla Lega e 1 da Noi Moderati. Mancano quindi all’appello 2 voti per ottenere il via libera alla proposta di lista per il Collegio di Arera. Prima di essere costretto a rivolgersi al PD o al M5S, però, il centrodestra potrebbe provare a convincere i più “abbordabili” Silvia Fregolent (IV) e Carlo Rubbia (Autonomie).

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