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Le società finanziarie (che gestiscono 136 trilioni di dollari) chiedono di fornire maggiori dati ambientali

In una lettera inviata ad oltre 15.000 aziende, 746 istituzioni finanziarie chiederanno di riferire su questioni come il cambiamento climatico, la deforestazione, la sicurezza idrica e la biodiversità

Le istituzioni finanziarie – che gestiscono attività per 136 trilioni di dollari – questa settimana inviteranno le aziende a condividere più dati sul loro impatto ambientale. Lo ha riferito all’agenzia Reuters il presidente della piattaforma di divulgazione CDP. In una lettera ai consigli di amministrazione di oltre 15.000 aziende, 746 istituzioni finanziarie – tra cui BlackRock, Fidelity International, Aviva e il Canada Pension Plan Investment Board (CPPIB) – chiederanno alle aziende di riferire su questioni quali cambiamento climatico, deforestazione, sicurezza idrica e biodiversità.

CDP ha dichiarato che “la lettera alle imprese e il relativo questionario sono un appuntamento annuale, ma quest’anno il numero di istituzioni finanziarie che aderiscono all’iniziativa è il più alto mai registrato”.

LE NOVITÀ SUI RISCHI AZIENDALI RICHIESTI ALLE AZIENDE

Per la prima volta, il questionario chiederà alle aziende anche quali sono i rischi aziendali legati alla plastica – ad esempio relativi agli imballaggi – e come li stanno affrontando. “Delle informazioni coerenti e utili alle decisioni sono fondamentali per gli investitori, per valutare i potenziali impatti dei rischi e delle opportunità legati al clima sulla performance di un’azienda”, ha affermato in una nota Richard Manley, Chief Sustainability Officer del Canada Pension Plan Investment Board.

L’APPUNTAMENTO ANNUALE DI CDP

L’iniziativa è coordinata dalla onlus ambientale CDP e i dati raccolti, oltre ad essere utilizzati dai clienti delle imprese e dai loro investitori, contribuiranno anche a sostenere prodotti finanziari come gli indici. “L’anno scorso abbiamo avuto 18.700 grandi aziende che ci hanno segnalato, quest’anno ce ne aspettiamo molte di più”, ha commentato Paul Dickinson, presidente e fondatore di CDP.

IL LAVORO DEI REGOLATORI IN TUTTO IL MONDO

L’aumento della domanda di maggiori informazioni da parte delle aziende arriva in un momento in cui le autorità di regolamentazione di tutto il mondo iniziano ad imporre delle forme di divulgazione per legge, tra cui l’Unione Europea e la Gran Bretagna. Gli Stati Uniti dovrebbero annunciare delle misure simili ad aprile.

Fondato nel 2000, il lavoro di CDP informa i quadri globali di rendicontazione sul clima, tra cui l’International Sustainability Standards Board (ISSB) – sostenuto dal G20 – che mira a stabilire uno standard globale per le aziende che rivelano in che modo il cambiamento climatico influisce sulla loro attività.

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