Diciannove dei 27 Stati membri dell’UE hanno raggiunto un record di energia pulita, eolica e solare, tra cui Spagna, Italia, Polonia e Francia. Cosa dicono i dati dello studio di E3G ed Ember
La produzione record di energia solare ed eolica ha aiutato l’Unione Europea a risparmiare 10,75 miliardi di dollari (11 miliardi di euro) sulle importazioni di gas naturale dopo l’invasione russa dell’Ucraina. Questo è quanto riporta un nuovo studio dei think tank ambientali E3G ed Ember.
STUDIO E3G-EMBER: RISPARMIATI OLTRE 10 MLD DI EURO
Un nuovo studio di E3G ed Ember rileva che la quota di energia eolica e solare nella produzione di elettricità dell’UE è salita quest’anno al 24% rispetto al 21% dello stesso periodo del 2021. Tra marzo e settembre di quest’anno, le fonti di energia eolica e solare hanno rappresentato il 24% della produzione di elettricità dell’UE, pari a 345 terawattora, con una crescita record di 39 TWh su base annua. Secondo quanto riportato da E3G ed Ember, l’aumento record di energia eolica e solare rispetto allo scorso anno ha eliminato la necessità di otto miliardi di metri cubi di gas naturale in più, per un costo di 10,75 miliardi di dollari (11 miliardi di euro).
Dallo studio emerge che diciannove dei 27 Stati membri dell’UE hanno raggiunto un record di energia eolica e solare, tra cui Spagna, Italia, Polonia e Francia.
PATULEIA: GOVERNI SOSTENGANO ENERGIA PULITA
Artur Patuleia, Senior Associate che si occupa di transizioni dei sistemi energetici all’E3G, commentando lo studio, in una nota ha dichiarato: “Con la ristrettezza dei mercati del GNL che sosterrà gli alti costi del gas per i prossimi anni, i governi devono sostenere l’ambizione di energia pulita di RePowerEU, rendendola un elemento centrale della risposta alla crisi dei prezzi dell’energia”.
SPESI 82 MLD/EURO PER IL GAS
Secondo lo studio, l’UE, tuttavia, ha continuato a spendere molto di più per il gas, pagando, secondo le stime, 80 miliardi di dollari (82 miliardi di euro) per il gas fossile tra marzo e settembre per fornire il 20% della sua elettricità. Una parte di questi volumi di gas ha continuato a provenire dalla Russia. A settembre, l’UE aveva già importato dalla Russia più di 98 miliardi di dollari (100 miliardi di euro) di combustibili fossili dall’invasione russa dell’Ucraina, ha dichiarato il think-tank Centre for Research on Energy and Clean Air (CREA) in un rapporto dell’inizio del mese.
“Le esportazioni di combustibili fossili della Russia hanno ripreso a calare a settembre, con un calo delle entrate stimato al 14% rispetto ad agosto. Le perdite maggiori si sono registrate nelle esportazioni di gas verso l’Europa e di petrolio greggio a livello globale”, dichiara il CREA in una nota.