Pubblicato il report congiunto di ENTSOG ed ENNOH che definisce i 4 pilastri per una transizione sicura ed efficiente. I principi saranno applicati già dal prossimo piano di sviluppo decennale delle reti (TYNDP 2026).
Le attuali infrastrutture del gas possono e devono diventare le autostrade per l’idrogeno di domani. A sancire questo principio è il primo storico report congiunto pubblicato da ENTSOG, l’associazione dei gestori delle reti gas europee, ed ENNOH, il nuovo network per gli operatori delle reti a idrogeno. Il documento, atteso dagli operatori del settore, stabilisce un quadro di valutazione chiaro e condiviso per la riconversione delle pipeline esistenti, un passo considerato strategico e cruciale per accelerare la decarbonizzazione in modo rapido, sicuro ed economicamente vantaggioso, sfruttando asset già esistenti e riducendo costi, impatto ambientale e tempi di autorizzazione.
IL PROCESSO DECISIONALE IN TRE FASI
Il report delinea un percorso di valutazione strutturato in tre passaggi fondamentali per decidere se riconvertire o meno un gasdotto. Si parte con un “Hydrogen Market Test” per verificare che esista una domanda effettiva di nuove infrastrutture per l’idrogeno. Superato questo scoglio, si passa al “Gas Market Test”, un’analisi volta a determinare se il gasdotto in questione sia critico per la sicurezza degli approvvigionamenti di gas naturale. Solo se l’asset non è considerato essenziale si può procedere al terzo e ultimo step: la valutazione dell’efficienza economica, per confrontare i costi della riconversione con quelli della costruzione di una nuova pipeline e determinare quale sia la soluzione più vantaggiosa.
I QUATTRO PILASTRI DELLA RICONVERSIONE
Il cuore del documento si basa su quattro criteri fondamentali. Il primo è la fattibilità tecnica e la sicurezza: sebbene studi recenti confermino la compatibilità di gran parte delle reti in acciaio, è necessario condurre analisi specifiche su ogni asset per gestire le sfide poste dall’idrogeno, come la sua minore densità e il potenziale infragilimento dei materiali. Segue la sicurezza degli approvvigionamenti, un punto cruciale per garantire che la transizione verso l’idrogeno non comprometta in alcun modo la stabilità della fornitura di gas. Il terzo pilastro è l’efficienza economica e l’integrazione di mercato, per assicurare che la riconversione non solo sia la scelta più conveniente, ma che favorisca anche lo sviluppo di un mercato europeo dell’idrogeno liquido e competitivo. Infine, viene sottolineata l’importanza del coinvolgimento positivo degli stakeholder per assicurare che il processo decisionale sia trasparente e tenga conto delle priorità di tutti gli attori coinvolti.
UN PERCORSO CONDIVISO E LE VOCI DEI PROTAGONISTI
L’elaborazione di questi criteri nasce da un percorso istituzionale avviato nel giugno 2024 dal Forum sull’Infrastruttura Energetica di Copenaghen (CEIF), con il coordinamento della Commissione Europea e la collaborazione di ACER, l’agenzia dei regolatori energetici. Piotr Kuś, Direttore Generale di ENTSOG, ha definito il report “una prima assoluta che dimostra la buona cooperazione” tra gli attori e conferma come “la riconversione delle reti gas esistenti sia un modo rapido ed economico per decarbonizzare”. Abel Enríquez, Direttore di ENNOH, ha aggiunto che “stabilendo criteri chiari, sosteniamo una transizione sicura ed efficiente”, spianando di fatto la strada alla diffusione dell’idrogeno.
VERSO L’APPLICAZIONE CONCRETA NEL 2026
Il documento non rimarrà un semplice esercizio teorico. Come richiesto esplicitamente dal Forum di Copenaghen, i principi e le metodologie di valutazione in esso contenuti saranno concretamente applicati già a partire dal prossimo Piano Decennale di Sviluppo delle Reti (TYNDP) del 2026. La presentazione dei risultati finali di questa inclusione avverrà durante il 12° CEIF nel 2026, segnando un passo decisivo verso la creazione di un’infrastruttura energetica europea integrata e pronta per il futuro.
entsog_ennoh_Criteria_for_Natural_Gas_Infrastructure_Repurposing_Update_251114


