Gli alti livelli degli stoccaggi di gas all’inizio della stagione di rifornimento di aprile renderanno più semplice per l’Europa raggiungere in anticipo l’obiettivo di avere una capacità piena al 90% entro il 1° novembre
L’Europa è pronta ad uscire dalla stagione invernale con un altro livello record di stoccaggi di gas. Una condizione che, secondo gli analisti, potrebbe risparmiare all’Unione europea le impennate dei prezzi e un’altra crisi energetica in vista del prossimo inverno.
GLI STOCCAGGI DI GAS IN EUROPA
Allo scorso 25 marzo, una settimana prima della fine della stagione di ritiro del gas, prevista per il 31 marzo, gli stoccaggi di gas dell’Unione europea erano pieni al 59%, secondo i dati di Gas Infrastructure Europe. Sebbene il volume delle scorte piene al 100% rappresenti solo circa un quarto del consumo Ue durante l’inverno, gli elevati livelli all’inizio della stagione di rifornimento di aprile renderanno più semplice per l’Europa raggiungere in anticipo l’obiettivo di avere una capacità piena al 90% entro il 1° novembre.
IL GAS RUSSO DALL’UCRAINA ALL’EUROPA E LA POSIZIONE DI AUSTRIA E SLOVACCHIA
Quest’anno, tuttavia, potrebbe essere l’ultimo per la fornitura del gas russo attraverso l’Ucraina, dal momento che l’accordo pluriennale di transito scadrà il 31 dicembre 2024. Sia l’Ucraina che l’Unione europea hanno comunicato che non estenderanno l’accordo, il che – scrive Charles Kennedy su Oilprice – pone alcuni Paesi Ue dell’Europa centrale, come Austria e Slovacchia, nella posizione più vulnerabile per l’approvvigionamento di gas.
Gazprom nel 2024 ha spedito in media circa 40 milioni di metri cubi di gas al giorno attraverso le rotte di transito dell’Ucraina. Questi volumi, se mantenuti, equivarrebbero ad un tasso annualizzato di 14 miliardi di metri cubi, pari a circa il 3,5% della domanda totale dell’Unione europea.
LE STRATEGIE DI OMV E LE DICHIARAZIONI DEL MINISTRO DELL’ENERGIA AUSTRIACO
Circa la metà di questo gas arriva in Austria attraverso i gasdotti che attraversano l’Ucraina e poi la Slovacchia. Il ministro austriaco dell’Energia, Leonore Gewessler, il mese scorso ha dichiarato che il Paese sta cercando di ridurre la propria dipendenza da Mosca, anche cercando di porre fine all’accordo a lungo termine che la società austriaca dell’energia OMV ha con Gazprom. “Il nostro obiettivo è eliminare il gas russo. Come Paese sovrano, non possiamo accettare questa dipendenza: la quota delle importazioni di gas dalla Russia aumenta, anziché diminuire”, ha spiegato Gewessler.
OMV ha affermato di essersi preparata a scenari in cui le forniture russe vengano interrotte. Un portavoce dell’azienda ha dichiarato all’agenzia Reuters via che la società ha stipulato un contratto a lungo termine per la capacità di rigassificazione di GNL presso il terminal Gate di Rotterdam. L’anno scorso l’Olanda ha firmato un accordo quinquennale con Norways Equinor che garantisce l’accesso ai mercati spot europei.
PREZZI DEL GAS AI LIVELLI MINIMI DI 3 ANNI
Grazie agli stoccaggi pieni in vista dell’inverno 2023/2024, al clima più mite e al costante afflusso di GNL, i prezzi di riferimento europei del gas a febbraio sono crollati al minimo di 3 anni, al di sotto dei livelli precedenti all’invasione russa dell’Ucraina del febbraio 2022.
I prezzi del gas in Europa questa estate “potrebbero crollare fino a 6,70 dollari per milione di unità termiche britanniche (MMBtu), grazie ad un inverno mite e alle ampie scorte”, ha affermato Wood Mackenzie in un rapporto ad inizio marzo. Sei previsioni di analisti elaborate dall’agenzia Reuters vedono i futures olandesi del TTF per il prossimo inverno in un range compreso tra 29 e 37,50 euro/MWh. Ciò si confronta con il prezzo di mercoledì 27 marzo di circa 26,87 euro/MWh per i futures di aprile e di 31,32 euro/MWh per l’inverno 2024/2025.