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Russia Gas Germania

L’Europa non può staccarsi del tutto dalle forniture gas di Mosca, dice Thierry Bros

Nel pieno della crisi ucraina, l’Europa riflette se staccarsi totalmente dalla dipendenza energetica di Mosca

“Ci sono gasdotti provenienti da Norvegia, Algeria e Azerbaigian, ma questi paesi non hanno capacità produttiva aggiuntiva”, ha detto Thierry Bros, specialista del mercato europeo del gas presso l’università Sciences Po di Parigi.

Sono dichiarazioni che, come scrive Euractiv, fanno capire come l’Europa anche volendo non può fare a meno di Mosca in quanto alla fornitura energetica. Ma può significare anche la necessità di importare GNL da altri fornitori mondiali possibilmente offerti dall’aiuto statunitense.

“I tre giganti oggi sono Qatar, Australia e Stati Uniti”, ha dichiarato Vincent Demoury, capo dell’associazione commerciale internazionale GIIGNL delle imprese di importazione di gas. “Quindi sono soprattutto questi tre paesi che hanno la flessibilità di produrre di più, o di passare ai volumi europei che tradizionalmente vanno ad altri mercati”, ha detto.

Sullo sfondo, ma in realtà ben in superficie, ci sono i possibili risvolti della crisi ucraina. Una possibile invasione da parte di Mosca inasprirebbe ancora il clima dei rapporti energetici euro-russi, attualmente in vigore con il 40% dei trasferimenti di gas. Secondo Eurasia group, “una sospensione completa delle esportazioni di gas rimane lo scenario meno probabile”.

E su questo, secondo Bros, “non possiamo sostituire tutto il gas russo con il GNL”. C’è un problema di tenuta degli impianti in Europa, con quelli francesi già saturi. Secondo l’analista di Sciences Po, “i russi non hanno alcun interesse a fermare le consegne”. Lo stallo continua, in pieno inverno.

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