Advertisement Skip to content
Auto Usata

L’industria europea trattiene il respiro, arrivano i criteri dell’IRA

L’industria europea trattiene il respiro in attesa della pubblicazione dei criteri del Dipartimento del Tesoro per accedere alle agevolazioni fiscali per batterie e Ev dell’IRA. Il documento tanto atteso dovrebbe essere pubblicato domani mattina e dovrebbe chiarire molti dubbi riguardo l’Inflation Reduction Act e le conseguenze per le case produttrici europee. Il nodo principale riguarda il perimetro di applicazione dei termini “assemblaggio finale” e “componenti delle batterie”.

L’industria europea trattiene il respiro in attesa della pubblicazione dei criteri del Dipartimento del Tesoro per accedere alle agevolazioni fiscali per batterie e Ev dell’IRA. Il documento tanto atteso dovrebbe essere pubblicato domani mattina e dovrebbe chiarire molti dubbi riguardo l’Inflation Reduction Act e le conseguenze per le case produttrici europee. La guida non indicherà i singoli modelli dei veicoli, ma spiegherà le regole generali. Il nodo principale riguarda il perimetro di applicazione dei termini “assemblaggio finale” e “componenti delle batterie”.

I DUBBI DELL’EUROPA SULL’IRA

L’industria europea è ancora incerta se il requisito del Made in Usa per i componenti delle battere riguarda solo quelli specifici o tutti quanti. Il secondo dubbio riguarda invece il tema dell’assemblaggio finale. I produttori europei si chiedono quale stadio del processo produttivo alluda l’IRA.

Reuters riporta che la vicedirettrice generale della Confederazione Business Europe, Luisa Santos, ha dichiarato che è importante verificare se siano stati affrontati gli elementi discriminatori dell’IRA. Allo stesso modo, secondo Santos, è fondamentale confermare che i veicoli noleggiati saranno esenti dal requisito di produzione in Usa. In terzo luogo, la vicedirettrice di Business Europe ha chiesto di accertarsi se ci sarebbero periodi di transizione.

“L’IRA minaccia di interrompere le catene di approvvigionamento esistenti, che hanno molte sinergie. Sta mettendo in discussione il modello transatlantico che le imprese hanno costruito con investimenti che sostengono il commercio su entrambe le sponde dell’Atlantico”, ha detto.

IL RISCHIO PER IL LEASING

Le linee guida pubblicate dal Dipartimento del Tesoro americano hanno allargato il perimetro degli incentivi alle Ev assemblate all’estero in leasing. Le case automobilistiche europee temono che un avvicendamento alla presidenza possa porre fine a questo aiuto finanziario.

Il noleggio a lungo termine di veicoli elettrici ha già subito una contrazione a causa della parziale interruzione delle catene di approvvigionamento. Infatti, il settore è passato dal 50% delle Ev totali nel 2020 al 12% nei primi nove mesi del 2022. È quanto emerge dai dati della US National Auto Dealer Association, che non considera però i dati di Tesla in quanto non fa parte della Nada.

IRA, COSA SAPPIAMO

In base all’Inflation Reduction Act (IRA), i consumatori statunitensi che acquistano veicoli elettrici possono beneficiare di un credito d’imposta di 7.500 dollari se l’assemblaggio finale è in Nord America. La metà copre il 50% del valore dei componenti delle batterie prodotte Usa, il resto finanzia il 40% del valore dei minerali critici proveniente dagli Stati Uniti o da un paese con cui ha un accordo di libero scambio. Valori che aumentano di 10 punti percentuali all’anno.

COME RISPONDE L’INDUSTRIA UE?

Particolarmente critica la Mercedes. La casa automobilistica ha detto che gli incentivi sono legati a condizioni che pongono importanti sfide per il produttore. L’azienda ha fatto sapere che sta rivalutando la sua produzione in Nord America e l’impatto dell’IRA sui suoi fornitori.

Volkswagen, invece, ha dichiarato di attendere la risposta dell’Unione Europea all’IRA prima di proseguire con i piani di costruire più impianti per la produzione di batterie in Europa.es

I NUMERI DELL’AUTOMOTIVE EUROPEO

L’Unione europea ha esportato 6 miliardi di euro di automobili negli Stati Uniti nel 2022, secondo Eurostat, il 65% proveniente dalla Germania. L’industria automobilistica europea occupa oltre 12 milioni di lavoratori, tra posti diretti e indiretti, secondo il gruppo ACEA

L’UE ha esportato circa 9 miliardi di euro di componenti di automobili negli Stati Uniti, importandone 2 miliardi di euro. Il commercio di parti di automobili, in particolare, è spesso tra imprese o parti collegate tra loro o di parti collegate.

ISCRIVITI ALLA NOSTRA NEWSLETTER

Abilita JavaScript nel browser per completare questo modulo.

Rispettiamo la tua privacy, non ti invieremo SPAM e non passiamo la tua email a Terzi

Torna su