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Iran

L’Iran zampilla in vista di un futuro accordo sul nucleare?

L’Iran ha iniziato ad immagazzinare sempre più petrolio in vista di un possibile ritorno sul mercato

Mentre l’idea di un possibile nuovo accordo con gli Usa sul nucleare si fa sempre più concreta, l’Iran scalda i motori per tornare sul mercato internazionale del petrolio. Teheran, rivelano quattro commercianti e fonti industriali, sta stoccando sempre più petrolio sulle petroliere. Andiamo per gradi.

USA-IRAN: TENTATIVI DI RIAVVICINEMENTO

Facciamo un passo indietro. Gli Stati Uniti e l’Iran hanno iniziato, a metà giugno, il loro sesto round di colloqui indiretti sul rilancio di un accordo nucleare siglato nel 2015, da cui l’ex presidente Usa Donald Trump si è ritirato nel 2018. Trump aveva, così, reintrodotto le sanzioni sul settore energetico iraniano, bloccando di fatto il business del petrolio e costringendo Teheran a pompare ben al di sotto della propria capacità (è la quarta più grande riserva di greggio al mondo).

ACCORDO VICINO?

Ora, l’amministrazione Joe Biden e il governo iraniano, si vocifera, che possano raggiungere un accordo che comporti la revoca delle sanzioni, anche se l’ultima riunione tenutasi a Vienna, nelle scorse ore, si è conclusa con un nulla di fatto.

COSA CAMBIA UNA EVENTUALE INTESA?

Una eventuale intesa, però porterebbe l’Iran ad aumentare la produzione a 3,8 milioni di barili al giorno (bpd) dagli attuali 2,1 milioni di bpd, secondo alcuni funzionari del ministero del petrolio. Teheran tornerebbe ai livelli pre-sanzioni.

LO STOCCAGGIO

Non mancheranno le difficoltà: per anni le infrastrutture hanno lavorato a ritmi fortemente ridotti. La soluzione iniziale, secondo alcuni esperti, sarebbe che la National Iranian Oil Company (NIOC) stocchi sempre più greggio su depositi onshore e offshore (come le petroliere), che contengono fino a 200 milioni di barili. Ciò potrebbe consentire al Paese di esportare 1 milione di barili al giorno in più, o l’1% dell’offerta globale, per più di sei mesi.

“L’Iran utilizzerà i suoi quasi 60 milioni di barili di scorte di greggio, di cui 30-35 milioni di barili costruiti negli ultimi due anni, entro pochi mesi dalla rimozione delle sanzioni”, ha affermato Iman Nasseri, amministratore delegato per il Medio Oriente di FGE. consulenza.

PREZZI PETROLIO AL RIBASSO?

Un aumento dell’offerta di greggio, però, potrebbe portare il prezzo del petrolio a tornare a scendere.

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