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L’Italia accende i termosifoni, tutto quello che c’è da sapere

Da oggi, 15 ottobre, i riscaldamenti verranno accesi in gran parte delle città del Nord, per poi proseguire gradualmente in tutta Italia fino al 1° dicembre. Lo spegnimento, invece, avverrà tra il 15 marzo e il 15 aprile

L’Italia accende i riscaldamenti. Con la stagione invernale alle porte, torna inevitabilmente d’attualità il tema dell’accensione automatica dei termosifoni che, come ogni anno, nel nostro Paese saranno attivati in maniera non uniforme, in base al clima di ogni regione.

Da oggi, 15 ottobre 2025, i riscaldamenti verranno accesi in gran parte delle città del Nord, per poi proseguire gradualmente in tutta Italia fino al 1° dicembre. Lo spegnimento, invece, avverrà tra il 15 marzo e il 15 aprile.

LA NORMATIVA SULL’ACCENSIONE DEGLI IMPIANTI DI RISCALDAMENTO

L’Italia, in base alla normativa vigente (il Decreto Ministeriale n.74 del 16 aprile 2013), è suddivisa in 6 diverse zone climatiche, a seconda delle temperature medie stagionali, e ciò comporta delle differenze nel periodo di funzionamento del riscaldamento e la durata giornaliera nei diversi Comuni.

Per quest’anno non sono previste modifiche alla normativa, anche se i Comuni sono liberi di imporre criteri più restrittivi per limitare i consumi: ad esempio, il Comune di Milano ha stabilito che la temperatura massima consentita negli edifici residenziali dovrà essere di 19°C (con 2°C di tolleranza), un grado in meno rispetto ai 20 °C previsti dal decreto.

LE ZONE CLIMATICHE ITALIANE

Il decreto stabilisce le date di accensione e spegnimento degli impianti di riscaldamento, il numero massimo di ore giornaliere di funzionamento e le temperature massime consentite. Il decreto divide l’Italia in 6 diverse zone climatiche, a seconda delle temperature medie della stagione fredda: per determinare le zone si utilizzano i cosiddetti gradi-giorno, cioè la differenza positiva tra la temperatura dell’ambiente interno (che la normativa fissa a 20°C, con 2 °C di tolleranza) e la temperatura media esterna giornaliera.

I dati vengono raccolti ogni giorno dell’anno: più alto è il valore, più il clima in quell’area sarà rigido e, di conseguenza, prima si potranno accendere i termosifoni. Ogni zona climatica ha quindi un periodo diverso di accensione e un numero variabile di ore di funzionamento giornaliero, che va da un massimo di 14 ore per la zona E ad un massimo di 6 ore per la zona A.

La zona A è quella più ridotta, e include solo Lampedusa, Linosa, Porto Empedocle; di contro, la zona E è quella più ampia e popolosa, che include 4.000 Comuni e quasi tutte le città del Nord. La zona F include solo Belluno e Cuneo, la zona B tutte le province della Sicilia (oltre a Reggio Calabria e Crotone), mentre nella zona C-D si trovano la maggior parte dei Comuni del Centro.

LE DATE PER L’ACCENSIONE DEI TERMOSIFONI IN ITALIA

Per il 2025 non sono state apportate modifiche alla normativa: tuttavia, i Comuni italiani possono scegliere di applicare criteri più restrittivi per l’utilizzo dei riscaldamenti, così da permettere un maggiore risparmio energetico. Nel caso di Milano, il sindaco Beppe Sala ha confermato che la temperatura massima all’interno degli edifici dovrà essere di 19 °C, sempre con 2 °C di tolleranza, ossia un grado in meno rispetto ai 20 °C stabiliti nel decreto.

ASSIUM INVITA I CONSUMATORI A CONTROLLARE LE TARIFFE GAS

Come ricorda Assium, l’associazione degli utility manager, bisogna prestare attenzione alla zona climatica in cui si risiede, agli orari di accensione dei termosifoni, alle temperature impostate e alle regole stabilite da Comuni e condomini, per evitare di pagare multe salate, che possono arrivare anche a 3.000 euro.

Assium invita inoltre i consumatori a controllare anche le tariffe previste dal proprio contratto di fornitura gas, considerato che i prezzi sui mercati di riferimento sono in sensibile calo rispetto allo scorso anno (ad ottobre sono già state registrate quotazioni medie inferiori del 24% anno su anno).

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