L’Occidente prova a contendere alla Cina il predominio sul litio puntando sui soldi di Big Oil. Tutti i dettagli
Il litio è il nuovo petrolio. Le Big Oil stanno investendo pesantemente su questa materia prima cruciale per la transizione elettrica. L’Occidente, intanto, sfida il monopolio della Cina sull’oro bianco per ridurre la dipendenza strategica nel settore delle rinnovabili e altre tecnologie green. In prima fila ci sono gli Usa, dove il Governo ha deciso di incentivare la produzione domestica di questo mineralef.
LITIO, BIG OIL FIUTA L’AFFARE
I prezzi del litio sono in calo, ma Big Oil ha fiutato l’affare e sta destinando gran parte delle risorse all’esplorazione e alla produzione di questa materia prima. Le stime dicono che genererà alti tassi di rendimento per gli investitori, a mano a mano che le rinnovabili cresceranno. Infatti, è essenziale per le batterie agli ioni di litio, utilizzate nei veicoli elettrici e per lo stoccaggio di energia a breve termine. Da qui al 2030 la sola domanda per questo settore aumenterà di dieci volte, secondo l’Agenzia internazionale per le energie rinnovabili (IRENA). Inoltre, per raggiungere un’economia elettrificata nel 2030 avremo bisogno da 250.000 a 450.000 tonnellate di litio, mentre attualmente nel mondo se ne producono poche centinaia di tonnellate.
PREZZI IN CALO MA IL MINERALE FA SEMPRE PIÙ GOLA
Il litio è essenziale per l’omonima tipologia di batterie, utilizzate nei veicoli elettrici e per lo stoccaggio di energia a breve termine. Da qui al 2030 la sola domanda per questo settore aumenterà di dieci volte, secondo l’Agenzia internazionale per le energie rinnovabili (IRENA). Inoltre, per raggiungere un’economia elettrificata nel 2030 avremo bisogno da 250.000 a 450.000 tonnellate, mentre attualmente nel mondo se ne producono poche centinaia di tonnellate.
I prezzi del minerale sono in calo, ma Big Oil ha fiutato l’affare e sta destinando gran parte delle risorse all’esplorazione e alla produzione di questa materia prima. Le stime dicono che genererà alti tassi di rendimento per gli investitori, a mano a mano che le rinnovabili cresceranno.
In prima fila nella corsa al litio c’è ExxonMobil.
Dan Holton ha detto all’Economist che una parte “sostanziale” dei 20 miliardi di dollari che la Supermajor petrolifera ha stanziato per gli investimenti low carbon tra il 2022 e il 2027 andrà direttamente al settore del litio. “Entro il 2030 l’azienda spera di produrre abbastanza litio per fornire veicoli elettrici 1m all’anno”, ha sottolineato.
Il gigante del Big Oil ha recentemente firmato un accordo preliminare per fornire litio al produttore coreano di batterie per veicoli elettrici sk On e ha iniziato le perforazioni per estrarre il minerale in Arkansas.
LITIO, OCCIDENTE VS CINA
L’interesse di Big Oil per il litio potrebbe aiutare gli Stati Uniti a sfidare lo strapotere della Cina. Infatti, oggi Pechino da sola controlla quasi il dieci per cento delle riserve globali di litio e il 72% della capacità di raffinazione del litio. Percentuali destinate ad aumentare, dopo che il governo di Xi Jinping chiudere i nuovi accordi di fornitura in cantiere per i paesi emergenti e il ‘triangolo del litio’ del Sud America.
Per contrastare la Cina, il governo degli Stati Uniti ha stanziato ingenti fondi per incrementare la produzione interna della materia prima, in particolare nello Utah. L’Inflation Reduction Act ha messo in campo più di 407 milioni di dollari per l’esplorazione e la produzione interna. Tuttavia, non ci sono ancora miniere attie e i progetti futuri sono ancora allo stato embrionale.