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Greenwashing

L’UE è pronta a votare le nuove leggi sui cambiamenti climatici, ma l’esito non è affatto scontato

Gli europarlamentari dovranno considerare centinaia di emendamenti, che potrebbero aumentare o indebolire l’impatto delle politiche climatiche dell’Unione Europea

Il Parlamento Europeo è pronto a votare su una serie di politiche UE sui cambiamenti climatici progettate per ridurre le emissioni dell’Europa nel prossimo decennio. Le proposte però dovranno affrontare numerosi emendamenti e avranno un esito incerto, soprattutto per quanto riguarda i piani più ambiziosi.

I piani mirano a mettere l’Unione Europea a 27 Paesi – la terza economia più grande del mondo – in linea per raggiungere l’obiettivo di ridurre le emissioni nette di gas serra del 55% entro il 2030 dai livelli del 1990.

OGGI LA DISCUSSIONE DELLE PROPOSTE, DOMANI IL VOTO

Nell’ambito del complesso processo legislativo dell’UE, il Parlamento oggi discuterà 8 proposte e domani le sottoporrà al voto, per confermare la sua posizione per i negoziati con i Paesi UE sulla legge finale.

Gli europarlamentari dovranno considerare centinaia di emendamenti, che potrebbero aumentare o indebolire l’impatto delle politiche climatiche dell’Unione Europea.

Una proposta riguarda la più grande revisione del mercato dell’anidride carbonica dell’UE dal suo lancio, nel 2005. Secondo il piano originale della Commissione Europea – che redige le leggi UE –  ciò rafforzerebbe lo schema di riduzione delle emissioni, per i settori che copre, del 61% entro il 2030.

TUTTO RUOTA INTORNO ALLE EMISSIONI DI CO2

Alcuni europarlamentari cercheranno di rafforzare il piano con una riduzione delle emissioni del 67%. Peter Liese, il principale negoziatore del Parlamento sulla riforma del mercato del carbonio, si è detto “ottimista” che un compromesso per una riduzione delle emissioni del 63% otterrà il sostegno della maggioranza.

Liese prevede anche un “voto controverso” sul primo piano mondiale UE per imporre una tassa sulla CO2 sulle importazioni di beni ad alta intensità di carbonio – come acciaio e cemento – con i parlamentari divisi sulla rapidità con cui lo schema dovrà sostituire i permessi gratuiti sulla CO2 che attualmente ricevono le industrie interessate.

Le opzioni per il voto di domani includono l’eliminazione graduale dei permessi gratuiti per la CO2 entro il 2030, 2032 o 2035. Le industrie hanno esortato i parlamentari a non anticipare la data, il che aumenterebbe il prezzo che esse pagano per inquinare.

Un’altra questione al voto è il piano UE per ridurre del 100% le emissioni di CO2 delle automobili di nuova immatricolazione entro il 2035, vietando di fatto la vendita nell’Unione Europea di nuovi veicoli con motore a combustione. In questo caso gli emendamenti porterebbero a modificare la riduzione delle emissioni di CO2 entro il 2035 dal 100% al 90%.

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