La presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen, dopo aver incontrato dirigenti del settore auto, sindacati e gruppi di attivisti, ha spiegato che “gli obiettivi restano gli stessi e dovranno essere rispettati, ma così diamo più respiro all’industria”
La Commissione europea ha ceduto alle pressioni delle case automobilistiche europee, concedendo loro 3 anni, anziché uno, per soddisfare i nuovi obiettivi di emissione di CO2 per auto e furgoni. Quest’anno Bruxelles ha abbassato significativamente il limite massimo sulle emissioni di anidride carbonica nel settore automobilistico: almeno un quinto di tutte le vendite della maggior parte dei produttori dovrà riguardare veicoli elettrici per evitare pesanti multe. L’obiettivo finale è raggiungere le zero emissioni nel 2035.
L’INCONTRO DI VON DER LEYEN CON I DIRIGENTI DEL SETTORE AUTO
Oggi, dopo aver incontrato dirigenti del settore automobilistico, sindacati e gruppi di attivisti, la presidente della Commissione Ursula von der Leyen ha affermato che l’esecutivo Ue, entro la fine del mese, proporrà di consentire la conformità in tre anni, anziché nel 2025.
Il raggiungimento degli obiettivi ed evitare le relative multe dipende dalla vendita di più auto elettriche, un segmento in cui le case europee sono in ritardo rispetto ai rivali cinesi e statunitensi. Le azioni dei produttori europei – tra cui Volkswagen, Renault, BMW e Mercedes-Benz – sono aumentate tra il 2% e il 6% dopo i commenti di von der Leyen.
VON DER LEYEN: “DIAMO PIÙ RESPIRO ALL’INDUSTRIA”
“Gli obiettivi restano gli stessi: devono essere rispettati, ma ciò significa più respiro per l’industria”, ha detto von der Leyen in conferenza stampa, aggiungendo che la proposta richiederà comunque l’approvazione dei governi dell’Unione europea e del Parlamento europeo.
La conformità ora si baserà sulle emissioni medie di una casa automobilistica nel periodo 2025-2027. Le case dell’Unione europea – che sono state colpite dalle chiusure di fabbriche e ora si stanno preparando ai dazi statunitensi – avevano esortato la Commissione a concedere un’esenzione dalle multe che, a loro dire, potrebbero salire a 15 miliardi di euro, se quest’anno le flotte non rispettassero i limiti.
IL MINISTRO URSO: “L’INDUSTRIA DELL’AUTO EUROPEA È SALVA”
Per il ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso, “l’industria auto europea è salva, la Commissione ha dato ragione all’Italia. È stata eliminata la tagliola delle multe, che avrebbe determinato il collasso del settore. Ora dobbiamo andare avanti con la neutralità tecnologica, con l’autonomia strategica nella produzione di batterie e con un piano di incentivi europeo”.
LA LEGA: “IN RITARDO, MA CI HANNO ASCOLTATO”
“Le multe sono state evitate. Ci hanno ascoltato con grave ritardo. Adesso occorre azzerare la follia della messa al bando dei motori benzina e diesel dal 2035”. Così, in un nota, la Lega ha commentato l’annuncio di Ursula von der Leyen.
ACEA: “SERVE IL GIUSTO QUADRO DI RIFERIMENTO”
Secondo l’ACEA, l’associazione europea dei costruttori, “i produttori e i fornitori di automobili riconoscono gli sforzi collettivi del Dialogo Strategico, ma non c’è tempo da perdere per salvaguardare la competitività. La transizione può funzionare solo se accompagnata da azioni ambiziose immediate per incentivare le infrastrutture, gli incentivi alla domanda e le misure per ridurre i costi di produzione. La discussione odierna su un approccio più pragmatico alla decarbonizzazione, basato sul principio della neutralità tecnologica, riconosce la necessità di una verifica della realtà affinché la transizione abbia successo”.
ZINK (CLEPA): “SERVE PU’ FLESSIBILITA’ PER IL SUCCESSO DELLA TRANSIZIONE”
“I fornitori, insieme ai produttori di veicoli, stanno guidando la decarbonizzazione del settore automobilistico, e noi la realizzeremo. E’ però essenziale una maggiore flessibilità per garantire che la transizione sia ambiziosa e realisticamente raggiungibile”, ha commentato Matthias Zink, presidente dell’Associazione Europea dei Fornitori Automobilistici (CLEPA), che ha aggiunto: “come possiamo stabilire un quadro normativo aperto alla tecnologia che consenta soluzioni come i PHEV e gli estensori di autonomia oltre il 2035? Questo dev’essere un elemento chiave del Piano d’Azione per l’automotive e della revisione del regolamento sulla CO2. Oltre 3.000 aziende dipendono da questa flessibilità per prosperare in Europa”.