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Mase

Mase: nel 2024 si punta a chiudere dm Fer 2 e varare nuovo decreto per incentivare rinnovabili tecnologie mature

È quanto emerge dal Piano integrato di attività e organizzazione 2023-2025 del Mase modificato con decreto del ministro il 7 dicembre 2023.

Sette priorità politiche nel periodo 2023-2025 per il ministero dell’Ambiente e della Sicurezza energetica (Mase): 1. Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza e Piano per la transizione ecologica; 2. Sicurezza energetica, decarbonizzazione e sostenibilità; 3. Economia circolare e prevenzione dell’inquinamento atmosferico; 4. Tutela della biodiversità terrestre e marina: riforma e innovazione della governance e del sistema di gestione degli Enti parco nazionale e delle Aree Marine protette e digitalizzazione dei Parchi e delle Aree marine protette; 5. Prevenzione e mitigazione del dissesto idrogeologico, difesa del suolo, tutela della risorsa idrica e risanamento ambientale; 6. Azioni internazionali per la transizione ecologica e per lo sviluppo sostenibile; 7. Efficienza amministrativa, transizione burocratica ed educazione ambientale. È quanto emerge dal Piano integrato di attività e organizzazione 2023-2025 modificato con decreto del ministro il 7 dicembre 2023.

CRUCIALI NUOVA CAPACITA’ RIGASSIFICAZIONE E STOCCAGGI

Per quanto riguarda il settore gas “nel prossimo anno sarà quindi cruciale monitorare i tempi di realizzazione della nuova capacità di rigassificazione e continuare a sollecitare, attraverso vari strumenti coordinati, un elevato grado di riempimento degli stoccaggi nazionali in vista del prossimo inverno. Occorrerà inoltre lavorare contestualmente all’attuazione dei nuovi strumenti promossi dalla Commissione europea per rafforzare il sistema gas europeo e la sicurezza sul mercato interno”, si legge nel documento.

FAVORIRE BIORAFFINERIE E BIOCARBURANTI

“Al fine di favorire la transizione verde, è indispensabile, in questo contesto, favorire la riconversione delle raffinerie petrolifere e dei relativi depositi in bioraffinerie, incentivando, grazie all’importante patrimonio tecnologico e umano del nostro paese, lo sviluppo dei nuovi biocarburanti, che potranno dare un contributo fondamentale al processo di decarbonizzazione del settore dei trasporti”, sottolinea il documento del Mase.

DECARBONIZZAZIONE BASATA SU RIDUZIONE DOMANDA DI ENERGIA ED EFFICIENZA ENERGETICA E SULLA DIFFERENZIAZIONE DELLE FONTI

“Il processo di decarbonizzazione intrapreso si dovrà basare su una doppia strategia – prosegue il documento del Mase -. La prima prevede l’adozione di politiche attive di riduzione della domanda di energia, basato sullo sviluppo dell’efficienza energetica. Su questo versante, la semplificazione delle procedure di accesso ai ‘Certificati bianchi’, l’ampliamento della platea dei beneficiari e degli interventi del ‘Conto Termico’, la possibilità di incentivi sulla Cogenerazione ad alto rendimento per gli interventi di rifacimento e potenziamenti degli impianti esistenti e la promozione di incentivi specifici per l’efficienza energetica nel settore terziario, potrebbero essere degli strumenti utili al raggiungimento degli obiettivi finali di riduzione del consumo. La seconda strategia, invece, si basa sulla differenziazione delle fonti energetiche, privilegiando, anche attraverso specifiche politiche di incentivazione, lo sviluppo delle rinnovabili, dei biocombustibili, del biometano e dell’idrogeno”.

PRIORITARIO CONCLUDERE ITER FER 2, SERVE NUOVO DECRETO FER PER INCENTIVARE TECNOLOGIE MATURE. ATTENZIONE ANCHE AD AGRIVOLTAICO E BIOMETANO

“A livello nazionale – si legge ancora nel Piano -, è prioritario concludere il lavoro sul Decreto c.d. FER2 che disciplina gli incentivi alle fonti e alle tecnologie non ancora pienamente mature o con costi elevati di esercizio come la geotermia, il solare termodinamico e il biogas. In questo stesso ambito, è intenzione affiancare un nuovo decreto FER per continuare l’incentivazione delle tecnologie più mature e con costi fissi bassi o comunque suscettibili di sensibile riduzione, come eolico e solare. A tal proposito l’attuazione della delega conferita al Governo dall’articolo 26 dell’ultima legge annuale per la concorrenza offre un’opportunità importante per il riordino e la semplificazione normativa in materia di rinnovabili. Il Governo ha anche intenzione di sostenere la tecnologia dall’agrivoltaico, che, come gli impianti di produzione di biometano, può costituire una importante alternativa al gas naturale, nel mix energetico nazionale. Infine, per le comunità energetiche, il cui sviluppo a livello locale sarà favorito anche grazie a importanti risorse del PNRR (2,2 miliardi €), si è conclusa la consultazione pubblica sul contenuto del decreto di incentivazione che potrà essere quindi emanato nei tempi più rapidi possibili”.

IL PNIEC: DEFINIRE L’AUSPICATO CAP AL PREZZO DEL GAS

Per quanto riguarda il Pniec, la cui versione finale arriverà a giugno 2024 si dovranno prevedere “efficaci sistemi di protezione per i consumatori e le imprese, in grado di ridurre l’impatto dei prezzi in modo coordinato a livello europeo, definendo l’auspicato cap al prezzo del gas. Inoltre, gli obiettivi e i traguardi nazionali al 2030 del PNIEC dovranno essere coerenti con la strategia nazionale di lungo termine”, sottolinea il Mase. “In ogni caso, il Piano dovrà prevedere efficaci sistemi di protezione per i consumatori e le imprese, in grado di ridurre l’impatto dei prezzi in modo coordinato a livello europeo, attuando eventualmente le misure sul cap europeo al prezzo del gas e contribuendo in modo efficace a slegare il prezzo delle energie rinnovabili dal prezzo dell’elettricità prodotta con il gas, valorizzando in particolare le contrattazioni di lungo termine”.

AUMENTARE LE CONSAPEVOLEZZA DEI CONSUMATORI SULLE POSSIBILITA’ DI OFFERTA DEL MERCATO

“Dovrà essere aumentata la consapevolezza dei consumatori delle possibilità e opportunità offerte dal mercato, rendendo disponibili nuovi strumenti informativi sui propri consumi e sulle opzioni disponibili, attraverso l’azione di supporto a favore dei consumatori svolta da Acquirente Unico S.p.A. e in coordinamento con l’ARERA, e adottati i decreti per il mantenimento delle condizioni di concorrenza nella fase di superamento del regime di maggior tutela. Allo stesso modo, dovranno essere promosse le possibilità di autoproduzione, singola o collettiva o sotto forma di comunità energetiche rinnovabili. Nel settore della vendita di energia, la realizzazione di elenchi venditori basati su nuovi requisiti consentirà di qualificare il settore e di fornire più fiducia ai consumatori nel mercato. Inoltre, sarà avviata la definizione della Strategia nazionale per la Povertà Energetica, attraverso l’operatività dell’Osservatorio nazionale recentemente costituito”, ha evidenziato il Mase.

FOCUS SU IDROGENO, BIOMETANO E SUL NUCLEARE DI QUARTA GENERAZIONE E A FUSIONE

Sempre nell’ottica di accrescere la sicurezza energetica del Paese, “particolare attenzione sarà rivolta allo sviluppo dell’idrogeno verde e al biometano. Per quanto riguarda l’idrogeno, si dovrà procedere alla creazione di una filiera industriale, ad un efficientamento delle prestazioni e alla riduzione dei costi di produzione, soprattutto con riferimento ai settori industriali cosiddetti hard to abate (dove occorre sostituire gas naturale per ridurre le emissioni di CO2). Punto di partenza, in tal senso, è il progetto Hydrogen Valley”, finanziato con i fondi del Pnrr, e il supporto fornito dal Mase alla ricerca e sviluppo dell’intera filiera (produzione-distribuzione-stoccaggio-utilizzo). Proseguirà, inoltre, la partecipazione dell’Italia con ruolo da protagonista nello sviluppo delle tecnologie per la fusione nucleare nell’ambito del Programma internazionale ITER e del Programma europeo Eurofusion, così come sarà rafforzato il presidio scientifico nel campo degli impianti nucleari di quarta generazione e dei reattori modulari SMR (Small Modular Reactors)”.

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