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Mercedes, Ford e Aston Martin cadranno in una grande trappola?

Mercedes, Ford e Aston Martin rischiano di cadere in una grande trappola. È l’allarme lanciato dal Ceo di Polestar. Tutti i dettagli

Mercedes Benz, Ford e Aston Martin finiranno in una grande trappola. Il rallentamento della transizione elettrica, già annunciato da diversi brand, potrebbe avere conseguenze molto negative per i produttori. È l’allarme lanciato dal Ceo di Polestar, Thomas Ingenlath, dalle colonne del Telegraph. Quali rischi corrono le case automobilistiche e perché?

PERCHÉ LA TRANSIZIONE RALLENTA

Diverse case automobilistiche ritarderanno la loro transizione elettrica. Una scelta dettata principalmente dal rallentamento delle vendite di automobili a batteria. Le ragioni sono diverse e vanno dal prezzo elevato dei modelli all’aumento dei tassi di interesse dei prestiti, passando per la carenza di colonnine di ricarica.

Mercedes Benz, Ford e Aston Martin sono tra le prime case automobilistiche che sono corse ai ripari mettendo momentaneamente in pausa i piani di produrre modelli elettrici. Aston Martin ha deciso di ritardare l’arrivo delle sue prime auto elettriche a batteria fino alla ripresa della domanda nel 2026. Mercedes-Benz, invece, ha spostato dal 2025 al 2030 il termine per raggiungere il 50% di vetture elettriche sulle vendite totali. Una scelta che potrebbe costare molto cara alle case automobilistiche.

COSA RISCHIANO MERCEDES, FORD E ASTON MARTIN

Mercedes Benz, Ford e Aston Martin rischiano di perdere il treno della transizione elettrica. Infatti, se non intraprendono rapidamente questo percorso rischiano di perdere le opportunità che questo cambiamento porta con sé, secondo il Ceo di Polestar.

“C’è un’incredibile minaccia e pericolo se non si abbraccia l’innovazione futura e non si crede in quella tecnologia: le trasmissioni elettriche, l’innovazione nella batteria, l’innovazione nell’elettronica moderna e nel software. Se non partecipi e pensi di poter aspettare, e i clienti sono pronti, è una trappola incredibile”, ha detto Ingenlath a The Telegraph, sottolineando che le vendite del produttore svedese non hanno subito un vero e proprio crollo.

“È un’opportunità incredibile per la Polestar poiché non c’è davvero molta concorrenza nel settore delle auto ad alte prestazioni”, ha aggiunto.

COSA SUCCEDE IN ITALIA

L’Italia si conferma ultima tra i maggiori mercati europei per quota di vetture elettriche pure (8,6% della quota complessiva). Le vendite di auto a batteria nel 2023 sono cresciute solo di mezzo punto rispetto all’anno precedente, fermandosi a quota (66.300 immatricolazioni). Al tempo stesso, le vendite di vetture plug-in sono calate dello 0,7% (quota 4,4%), a fronte di un totale di vetture immatricolate pari a 1,566 milioni, 250 mila vetture in più rispetto al 2022. Numeri che dimostrano un ritardo del nostro Paese nell’adozione di macchine a batteria. Le ragioni principali sono due, secondo l’UNRAE: incentivi sbagliati e una rete di ricarica inadeguata.

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