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Perché il Mediterraneo è strategico per il presente e il futuro

Gli altri interventi della prima giornata dell’OMC Med Energy 2023 di Ravenna. Parlano Kadri Simson, i ministri dell’energia di Cipro ed Egitto, e non solo

Decarbonizzare sì, ma tenendo conto del fattore sicurezza e quindi facendo fede anche alla risorsa gas. Tutto, coniugato nell’area del Mediterraneo. Ne hanno parlato oggi alla prima giornata dell’OMC Med Energy 2023 di Ravenna i ministri dell’energia di Cipro, Egitto e Algeria, insieme alla commissaria Ue Kadri Simson, al sindaco di Ravenna Michele De Pascale e a Houda Ben Jannet – General Director OMEC Obsérvatoire Méditerranéen de l’Energie ed du Climat, Francia -, Rachid Hachichi – Sonatrach Chief Executive Officer e Nasser Kamel – Secretary General Union for the Mediterranean, Spagna.

KADRI SIMSON (UE) PUNTA SUL MEDITERRANEO

“Sono solidale al popolo romagnolo per quanto accaduto a maggio scorso. Come Ue stiamo procedendo agli sforzi nella transizione energetica per superare gli effetti del climate change. Abbiamo aperto tanti fronti di dialogo per ampliare e mettere al sicuro il tema della fornitura gas, esplorare rinnovabili e risorse energetiche green. Il Mediterraneo è e sarà un energy green hub, certo gli investimenti richiesti sono ingenti (nelle rinnovabili) e anche la crisi Hamas-Israele mette al centro il ruolo del Mediterraneo, della cooperazione energetica, verso la transizione. Vi auguro un summit OMC Med Energy di successo”, ha detto la Commissaria Ue all’energia Kadri Simson.

“Il conflitto tra Israele e Hamas eleva l’incertezza e il rischio di instabilità geopolitica nella regione. Per questo è importante continuare e rafforzare la cooperazione energetica euromediterranea supportando la transizione energetica, la decarbonizzare, stimolando la crescita economica e la creazione di nuovi posti di lavoro”, spiega.
L’invasione russa in Ucraina inoltre ha innescato una crisi energetica globale e per questo il Mediterraneo è diventato una importante fonte di gas e di diversificazione”.
Ancora Simson: “Abbiamo aperto un dialogo”, con le istituzioni, “con sempre più compagnie energetiche site in questa regione: si tratta di un asset immenso per la nostre relazione e l’opportunità di lavorare insieme per rinnovare le risorse energetiche nella regione. L’Ue ha l’obiettivo ambizioso, il 42.5% di nuove energie nel nostro mix per il 2030. Contiamo sul Mediterraneo che ha un enorme potenziale solare e può diventare un hub di idrogeno pulito esportando l’eccedente in altre parti d’Europa. Servono investimenti massicci, la Commissione per il 2027 mobiliterà più di 3,5 miliardi di euro nel settore energetico nella regione dei nostri vicini”.

Quanto alla questione prezzi, per Simson “consulteremo i nostri servizi e, se necessario, se dobbiamo prolungare le misure di emergenza, siamo pronti a farlo. Questi tempi di incertezza geopolitica creeranno tensioni sul mercato globale del Gnl e vediamo un diretto impatto sulle nostre forniture dall’Egitto. La Commissione ha valutato la situazione nel nostro mercato e possiamo dire che, alla luce di stoccaggi sotterranei di gas pieni al 98% della capacità, non vediamo rischi immediati ma tutte le tensioni rischiano di aumentare il prezzo del gas”.

PARLANO I MINISTRI DELL’ENERGIA DI EGITTO, ALGERIA E CIPRO

Per i ministri dell’energia di Cipro, Egitto e Algeria – George Papanastasiou, Tarek El Molla e Mohamed Arkab – gas e mediterraneo sono un binomio che andrà avanti ancora negli anni futuri. Sia per rispondere alle esigenze di sicurezza del momento, che per procedere sui binari della transizione. “Il mondo – dice El Molla, ad esempio – sta affrontando grandi sfide per il cambiamento climatico e il riscaldamento globale e
vediamo tutti oggi gli effetti negativi. L’energia è fondamentale per il nostro sviluppo, per il benessere dei nostri cittadini, quindi dobbiamo adattarci velocemente per poter
sostenere la sopravvivenza della nostra società. E fondamentale”.

INVESTIMENTI, COOPERAZIONE: LE CHIAVI ANTI CLIMATE CHANGE

Tutto, ovviamente, è finalizzato anzitutto a combattere il cambiamento climatico. “Dopo la catastrofe dell’alluvione che ha colpito il nostro territorio, evento scatenato dal cambiamento climatico, oggi vedete Ravenna il tutta la sua bellezza. Anche se combattiamo ancora per quei tragici eventi, per rendere la nostra area più sicura. Ravenna è capitale dell’energia da settant’anni, abbiamo sviluppato tutta l’industria energetica, l’economia circolare”, dice il sindaco di Ravenna De Pascale. “Abbiamo realizzato la nave rigassificatrice FSRU. Certo, in un contesto incerto. L’energia è legata alla speranza di un sistema globale libero, pacifico e democratico. E’ un’illusione prendersi cura delle persone senza libertà e democrazia. E l’energia è una delle chiavi”.

“Dobbiamo riaffermare la centralità della decarbonizzazione e della transizione energetica. Cooperazione, knowledge, investimenti sono le chiavi del nostro operato per collegare nord e sud. E il mediterraneo è strategico in questo”, aggiunge Nasser Kamel. “Oggi il nostro nemico è il climate change. Come decarbonizziamo? Le sfide sono tante e partono dagli idrocarburi. E, secondo punto, coinvolgono tutti i Paesi. Dunque occorre cooperazione. E da questo ne beneficerà la nostra convivenza, che ha nell’area del Mediterraneo il suo fulcro”, aggiunge Houda Ben Jannet. Il quadro è chiaro.

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