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Mobilità, ecco il decreto del Mite sul mobility manager

La figura riguarda le imprese e le pubbliche amministrazioni “con singole unita’ locali con piu’ di 100 dipendenti

È stato pubblicato in Gazzetta Ufficiale il decreto del ministro della Transizione ecologica sulle modalità attuative delle disposizioni relative alla figura del mobility manager. Il provvedimento in sé è “finalizzato a consentire la riduzione strutturale e permanente dell’impatto ambientale derivante dal traffico veicolare privato nelle aree urbane e metropolitane, promuovendo la realizzazione di interventi di organizzazione e gestione della domanda di mobilita’ delle persone che consentano la riduzione dell’uso del veicolo privato individuale a motore negli spostamenti sistematici casa-lavoro e favoriscano il decongestionamento del traffico veicolare”.

CHI RIGUARDA

Le imprese e le pubbliche amministrazioni “con singole unita’ locali con piu’ di 100 dipendenti ubicate in un capoluogo di regione, in una citta’ metropolitana, in un capoluogo di provincia ovvero in un comune con popolazione superiore a 50.000 abitanti sono tenute ad adottare, entro il 31 dicembre di ogni anno, un PSCL (piano degli spostamenti casa-lavoro, ndr) del proprio personale dipendente”. In ogni caso, anche se non rientranti in questi requisiti, imprese e P.A. possono “comunque procedere facoltativamente all’adozione del PSCL del proprio personale
dipendente”.

A COSA SERVE IL PSCL

Il PSCL, “finalizzato alla riduzione del traffico veicolare privato, individua le misure utili a orientare gli spostamenti casa-lavoro del personale dipendente verso forme di mobilità sostenibile alternative all’uso individuale del veicolo privato a motore, sulla base dell’analisi degli spostamenti casa-lavoro dei dipendenti, delle loro esigenze di mobilità e dello stato dell’offerta di trasporto presente nel territorio interessato”.

Il PSCL definisce, inoltre, “i benefici conseguibili con l’attuazione delle misure in esso previste, valutando i vantaggi sia per i dipendenti coinvolti, in termini di tempi di spostamento, costi di trasporto e comfort di trasporto, sia per l’impresa o la pubblica amministrazione che lo adotta, in termini economici e di produttivita’, nonche’ per la collettivita’, in termini ambientali, sociali ed economici”.

LE LINEE GUIDA

Entro 90 giorni, poi, con decreto direttoriale del Ministero della transizione ecologica e del Ministero delle infrastrutture e della mobilità sostenibile” “sono adottate le ‘Linee guida per la redazione e l’implementazione dei piani degli spostamenti casa-lavoro (PSCL)’, tenendo conto dei principi previsti nel presente decreto”.

Il PSCL adottato dalle imprese e dalle pubbliche amministrazioni è “trasmesso al comune territorialmente competente entro quindici giorni dall’adozione”. È “al fine di ottimizzare le politiche locali di mobilità sostenibile, il Comune, con il supporto del mobility manager d’area, individua, d’intesa con il mobility manager aziendale che ha prestato la propria attività a supporto dell’adozione dello specifico PSCL (…) eventuali modifiche al PSCL medesimo, e può stipulare con l’impresa o la pubblica amministrazione che lo ha adottato, intese e accordi per una migliore implementazione del PSCL”.

IL MOBILITY MANAGER AZIENDALE

Le funzioni del mobility manager aziendale sono “a) promozione, attraverso l’elaborazione del PSCL, della realizzazione di interventi per l’organizzazione e la gestione della domanda di mobilita’ del personale dipendente, al fine di consentire la riduzione strutturale e permanente dell’impatto ambientale derivante dal traffico veicolare nelle aree urbane e metropolitane; b) supporto all’adozione del PSCL; c) adeguamento del PSCL anche sulla base delle indicazioni ricevute dal comune territorialmente competente, elaborate con il supporto del mobility manager d’area; d) verifica dell’attuazione del PSCL, anche ai fini di un suo eventuale aggiornamento, attraverso il monitoraggio degli spostamenti dei dipendenti e la valutazione, mediante indagini specifiche, del loro livello di soddisfazione”.

Al mobility manager aziendale sono assegnate le seguenti funzioni “a) cura dei rapporti con enti pubblici e privati direttamente coinvolti nella gestione degli spostamenti del personale dipendente; b) attivazione di iniziative di informazione, divulgazione è sensibilizzazione sul tema della mobilita’ sostenibile; c) promozione con il mobility manager d’area di azioni di formazione e indirizzo per incentivare l’uso della mobilita’ ciclo-pedonale, dei servizi di trasporto pubblico e dei servizi ad esso complementari e integrativi anche a carattere innovativo; d) supporto al mobility manager d’area nella promozione di interventi sul territorio utili a favorire l’intermodalita’, lo sviluppo in sicurezza di itinerari ciclabili e pedonali, l’efficienza e l’efficacia dei servizi di trasporto pubblico, lo sviluppo di servizi di mobilità condivisa e di servizi di infomobilità”.

IL MOBILITY MANAGER D’AREA

Al mobility manager d’area sono attribuite le seguenti funzioni: “a) attivita’ di raccordo tra i mobility manager aziendali del territorio di riferimento, al fine dello sviluppo di best practices e moduli collaborativi, anche mediante convocazione di riunioni, una tantum o con cadenze periodiche, e organizzazione di incontri e seminari, comunque denominati, e svolgimento di ogni altra attivita’ utile al miglioramento delle pratiche di redazione dei PSCL; b) supporto al Comune di riferimento nella definizione e implementazione di politiche di mobilita’ sostenibile; c) acquisizione dei dati relativi all’origine/destinazione ed agli orari di ingresso ed uscita dei dipendenti e degli studenti forniti dai mobility manager aziendali e scolastici e trasferimento dei dati in argomento agli enti programmatori dei servizi pubblici di trasporto comunali e regionali”.

Il mobility manager aziendale e il mobility manager d’area “sono nominati tra soggetti in possesso di un’elevata e riconosciuta competenza professionale e/o comprovata esperienza nel settore della mobilita’ sostenibile, dei trasporti o della tutela dell’ambiente”.

I comuni e le pubbliche amministrazioni “individuano il mobility manager d’area e il mobility manager aziendale tra il personale in ruolo”.

LA PREMIALITÀ AI COMUNI

Infine, “nell’ambito dei programmi di finanziamento per la realizzazione di interventi di mobilita’ sostenibile promossi dal Ministero della transizione ecologica, dal Ministero delle infrastrutture e della mobilita’ sostenibili ovvero congiuntamente dai medesimi Ministeri, puo’ essere assegnata una premialita’ ai comuni che presentano un progetto derivante dalla integrazione e dal coordinamento di piu’ PSCL relativi al proprio territorio, adottati e aggiornati ai sensi del presente decreto”.

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