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Energia

MuVen, l’opposizione boccia la fusione

Il progetto MuVen è stato illustrato in settimana alle minoranze di Palazzo Trissino

“La parte principale degli investimenti nei prossimi 5 anni prevista al di fuori del Vicentino, un valore societario di Aim inferiore rispetto alle analisi degli anni precedenti (oggi stimato al 25%) e una trasparenza ‘di facciata’. Sono questi alcuni dei limiti messi nero su bianco dalle opposizioni sul progetto di aggregazione tra Aim, la veronese Agsm e il colosso lombardo A2A”. È quanto riportato dal Corriere del Veneto.

IL PROGETTO ILLUSTRATO ALLE MINORANZE

“Il progetto è stato illustrato in settimana alle minoranze di Palazzo Trissino nel dettaglio di numeri, quote, investimenti e scenari e quel che ne emerge – secondo la visione dei consiglieri dei gruppi di Pd, Da adesso in poi, Quartieri al centro, Vinova e Coalizione civica – è la foto di una fusione ‘che consente ad A2A di sbarcare in Veneto concedendo il minimo, ma accaparrandosi molti investimenti’”.

LE CRITICHE AGLI INVESTIMENTI

“Nel dettaglio, una delle critiche riguarda proprio gli investimenti della futura società ‘MuVen’ (…): ‘Si stimano oltre 900 milioni nei prossimi cinque anni – dice Otello Dalla Rosa (Pd) – ma di questi, oltre 200 riguarderanno il termovalorizzatore di Pavia, 20 per le centrali idroelettriche del Friuli Venezia Giulia e altri 200 serviranno per non perdere le gare del gas, ma in questo caso si tratta solo di finanza. In sostanza, il grosso degli investimenti non sarà nel Vicentino’”.

LE CRITICHE SULLA TRASPARENZA

“Infine la trasparenza: ‘Prima ci si consegna ad A2A e ora si sta cercando di costruire un vestito su misura’. Da qui la presa di posizione, dura, del centrosinistra vicentino”, ha concluso il quotidiano.

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