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Nel 2022 gli investimenti in petrolio e gas aumenteranno del 20%

Negli USA gli investimenti nello scisto aumenteranno del 35%, nelle perforazioni offshore in acque profonde del 30%

Secondo Rystad Energy, nel 2022 gli investimenti globali di petrolio e gas aumenteranno del 20%, con una crescita guidata dall’impennata dei prezzi del petrolio e da ingenti capitali che affluiscono a progetti in Brasile, Guyana, Africa occidentale e Australia.

AUMENTANO INVESTIMENTI IN SCISTO E PERFORAZIONI OFFSHORE

All’inizio di quest’anno, Rystad aveva previsto una crescita dell’8% per il 2022; tuttavia, con il Brent che ha costantemente superato i 110 dollari al barile e il WTI che a circa gli stessi livelli, stiamo assistendo a delle previsioni di un tasso di crescita più alto dal 2008.

Negli Stati Uniti gli investimenti nello scisto aumenteranno del 35%, con il Bacino Permiano in testa, mentre gli investimenti nelle perforazioni offshore in acque profonde aumenteranno del 30%.

A livello globale, il più grande aumento degli investimenti proviene da luoghi come la Guyana, dove ExxonMobil negli ultimi 7 anni ha assistito ad una serie di importanti scoperte. Solo quest’anno Exxon, con i suoi partner Hess e CNOOC, ha effettuato cinque scoperte petrolifere nel blocco di Stabroek, al largo della Guyana, aggiornando ora le risorse a quasi 11 miliardi di barili.

IL PROGETTO DI EZZON E EQUINOR IN BRASILE

In Brasile, la scorsa settimana Exxon e il colosso petrolifero norvegese Equinor hanno compiuto passi concreti per espandere un progetto offshore da 8 miliardi di dollari nel giacimento di Bacalhau, che contiene oltre 1 miliardo di barili di petrolio. La prossima fase del progetto includerà un gasdotto lungo oltre 100 miglia.

All’inizio di maggio Rystad aveva affermato che la produzione nel Bacino Permiano del Delaware quest’anno avrebbe raggiunto il record di 5,7 milioni di barili di petrolio equivalente (boepd), grazie agli alti prezzi del petrolio e alla solida economia, con una produzione totale sulla buona strada per aumentare di circa 990.000 boepd.

Secondo la società indipendente di ricerca energetica e business intelligence norvegese, nel 2022 gli investimenti nel bacino aumenteranno del 40% rispetto al 2021, nonostante il fatto che le supermajor nel 2020 abbiano tagliato i loro investimenti nel Bacino Permiano di oltre il 30%.

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