Advertisement Skip to content
Prezzi Elettricità

Nel 2023 la spesa per gli interventi sui pozzi di petrolio e gas raggiungerà i 58 miliardi di dollari

Secondo un’analisi di Rystad Energy, oltre 11 miliardi di dollari della spesa totale saranno diretti al segmento wireline e perforazione, mentre insieme, unità di intervento e settori chimici per giacimenti petroliferi rappresenteranno il 35%

Con le società di produzione di petrolio e gas che stanno cercando dei metodi efficienti ed economici per aumentare la loro produzione, il mercato dell’intervento sui pozzi è destinato a ricevere una spinta. La spesa per gli interventi – un modo per estrarre risorse aggiuntive da un pozzo esistente, anziché perforarne uno nuovo – nel 2023 dovrebbe aumentare di quasi il 20%  e raggiungere un totale di 58 miliardi di dollari.

LE PREVISIONI SUL “TASSO DI INTERVENTO”

I modelli di Rystad Energy mostrano che questo è solo l’inizio di un’impennata nei prossimi anni, man mano che l’attenzione sull’efficienza si intensifica. Si prevede che nel 2027 il tasso di intervento – quanti pozzi di petrolio e gas passano attraverso il processo di intervento – raggiungerà il 17%. Ciò ammonterebbe a circa 260.000 pozzi a livello globale.

Più di 11 miliardi di dollari della spesa totale saranno diretti al segmento wireline e perforazione, mentre insieme, unità di intervento e settori chimici per giacimenti petroliferi rappresenteranno il 35%. Inoltre, la somma degli investimenti in tubi a spirale, gestione dell’acqua e strumenti di intervento dovrebbe chiudere il 2023 superando i 20 miliardi di dollari.

GLI ASSET E I PAESI PIÙ RILEVANTI

Per incrementare la produzione, piuttosto che perforare nuovi pozzi, è probabile che gli operatori intervengano di più su asset maturi che producono da oltre 5 anni, con ritmi di produzione relativamente elevati che iniziano a mostrare segni di declino.

Gli interventi onshore in Asia, Sudamerica e Africa guideranno la crescita del 9% delle attività relative all’intervento durante il 2024, un anno che dovrebbe essere significativo per il mercato degli interventi sui pozzi. Si prevede che il Nord America nel 2027 rappresenterà il 64% del totale dei pozzi di petrolio e gas pronti per l’intervento, mentre l’Asia e il Sudamerica raggiungeranno il loro massimo nel 2026, con rispettivamente 41.413 e 9.703 pozzi.

“Con la ripresa della domanda di petrolio nella seconda metà di quest’anno, gli operatori cercheranno di aumentare la produzione dai giacimenti esistenti e gli interventi sui pozzi saranno un pezzo vitale del puzzle. Come metodo rapido, efficiente ed economico per massimizzare le risorse esistenti, gli interventi saranno un tema caldo negli anni a venire”, ha affermato Jenny Feng, analista della supply chain presso Rystad Energy.

LA SCORECARD DI RYSTAD ENERGY PER LA VALUTAZIONE DEI POZZI

Rystad Energy ha sviluppato una scorecard per la valutazione dei pozzi di produzione convenzionali che permette di quantificare il mercato di intervento complessivo e il potenziale dei singoli asset. Alla scorecard contribuiscono 4 fattori chiave del mercato:

  • Invecchiamento dei pozzi, poiché i pozzi più vecchi richiedono più manutenzione per sostenere un tasso di produzione costante
  • Tasso di produzione medio
  • Durata residua dell’asset
  • Prezzo breakeven del petrolio

Ognuno di questi influenza il processo decisionale degli operatori quando si considera se perforare nuovi pozzi o esplorare opportunità di intervento. Questi punteggi consentono di classificare asset e Paesi in base al potenziale del mercato di intervento.

Nella scorecard di Rystad sono stati considerati solo gli asset convenzionali con più di 5 pozzi attivi tra il 2023 e il 2024, quindi il Nord America – Canada, Stati Uniti e Messico – è escluso dal modello a causa dei suoi asset non convenzionali.

I MERCATI PIÙ PROMETTENTI DEI PROSSIMI ANNI

Esaminando gli asset potenziali ad alto intervento, si nota un focus geografico distinto: Algeria e Arabia Saudita sono i primi due mercati onshore, con un totale di oltre 11.000 pozzi con eccezionali opportunità di intervento dal 2023 al 2028. Il Brasile – Paese tradizionalmente attraente per le esplorazioni offshore – rappresenta quasi il 17% del totale dei primi 5 conteggi di intervento, seguito da Libia e Indonesia.

Per quanto riguarda i mercati offshore, 618 attività sono molto interessanti per l’intervento: Norvegia e Australia si distinguono rispettivamente con il 36% e il 25%, mentre il Regno Unito ottiene una media di 3,05, per via dei 91 pozzi che potrebbero essere coinvolti nelle attività.

ISCRIVITI ALLA NOSTRA NEWSLETTER

Abilita JavaScript nel browser per completare questo modulo.

Rispettiamo la tua privacy, non ti invieremo SPAM e non passiamo la tua email a Terzi

Torna su